Concorso Scuola 2016: la conoscenza della legislazione scolastica

Al candidato è richiesto di dare prova di possedere conoscenze dei contenuti della propria materia di insegnamento e competenze didattico-educative.

Redazione 11/03/16
Scarica PDF Stampa
di Andrea Gradini

Nelle Avvertenze generali relative alle prove e ai programmi per il concorso a cattedra appena  bandito  (cfr. allegato A al D.M. n. 95/2016 ) al candidato per tutti gli ambiti disciplinari e per le scuole di ogni ordine e grado è richiesto di dare prova di possedere non solo una adeguata conoscenza dei contenuti della propria materia di insegnamento, ma anche una competenza didattico-educativa  consistente nella capacità di  progettazione curriculare della disciplina congiunta alla attitudine a realizzare percorsi in sintonia con i bisogni formativi degli studenti  e con l’obiettivo di perseguire con particolare attenzione la inclusione degli alunni con disabilità e portatori di bisogni educativi speciali. Nell’attuazione di tale progetto didattico si inserisce la conoscenza della legislazione e della normativa scolastica che ciascun candidato deve padroneggiare in modo da affrontare  i problemi pedagogici e metodologici in un quadro giuridico di riferimento nel quale si colloca la scuola come istituzione e comunità educante.

A completamento del discorso qui intrapreso, va sottolineato che le succitate Avvertenze prescrivono per tutti i candidati la conoscenza di argomenti che partendo dalla Costituzione  includono essenzialmente la specifica normativa della Pubblica Istruzione (ordinamenti scolastici, autonomia scolastica, governance delle istituzioni scolastiche, stato giuridico e contratto di lavoro del personale docente, gli organi di supporto Indire e Invalsi,  il sistema nazionale di valutazione e  la normativa relativa agli alunni disabili con disturbi di apprendimenti e con bisogni educativi speciali, l’insegnamento nella prospettiva europea)  fino a pervenire alla recente legge n.107/2015, più nota come Buona Scuola.

Alla luce di quanto sopra esposto, si evince che il docente quale tecnico  dell’istruzione e dell’educazione  nell’esercizio del suo ruolo e della sua mission  deve essere in grado di orientarsi nel complicato universo della legislazione scolastica, che per sua natura ha caratteri della inorganicità e della provvisorietà dovuti al continuo succedersi di leggi, decreti e numerose norme interne emanate mediante ordinanze e circolari ministeriali.

Si consideri altresì che  la legislazione scolastica – ad eccezione dei corsi laurea in Scienze della formazione – non è  di norma presente nei piani di studio dei  corsi universitari, ragion   per  cui   i candidati  al  concorso ( necessariamente non cultori di discipline giuridiche )  nel corso della preparazione alle prove avranno l’onere di acquisire il glossario di base  della complessa produzione legislativa in ambito scolastico, il che è  preliminarmente indispensabile ai fini di un puntuale apprendimento delle varie tematiche.

Sulla base di tale approccio alla disciplina in argomento i candidati saranno così messi in grado di possedere e comprendere  i lineamenti  dell’ordinamento scolastico italiano in modo tale da  collegare in forma  critica ed autonoma  i vari  provvedimenti legislativi, che andranno poi ad applicare nei contesti reali  offerti dalla prassi didattica.

In definitiva, è innegabile che gli obiettivi formativi della legislazione scolastica mirano a rendere completa la preparazione del singolo candidato, il quale forte del suo bagaglio di conoscenze giuridiche potrà assumere  piena consapevolezza della responsabilità etica e culturale connessa alla funzione docente.

Per maggiore approfondimento:

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento