Voluntary disclosure, sì agli accordi extra Ue. Lavoro, niente decreti

Redazione 28/08/15
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Torna in pista il governo con il primo Consiglio dei ministri del dopo vacanze estive. L’esecutivo ha licenziato i primi quattro disegni di legge sulle convenzioni bancarie, mentre sono stati ritirati gli ultimi decreti del Jobs Act.

Sono in tutto quattro le proposte di legge firmate ai ministeri di Affari esteri e cooperazione internazionale, Economia e finanze recanti ratifica ed esecuzione del protocollo che modifica la convenzione Italia-Svizzera per evitare doppie imposizioni e per regolare altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio; dell’accordo Italia-Principato di Monaco sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con il relativo protocollo; della convenzione Italia-Santa Sede in materia fiscale; e infine dell’accordo Italia-Principato del Liechtenstein sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con protocollo e protocollo aggiuntivo.

Molto importante il ponte che unisce queste proposte di legge alla voluntary disclosure, che proprio nei giorni scorsi ha conosciuto un’impennata di richieste da parte dei contribuenti italiani. Proprio in questi termini, pare che il rientro agevolato dei capitali godrà di una proroga almeno fino a fine anno.

Niente a fare, invece, per i decreti sul Jobs Act. Lo ha annunciato il ministro Poletti, al secondo dietrofront della settimana, in cui ha dovuto prima sconfessare i dati del proprio ministero sulle cessazioni e poi si è visto ritirare dall’ordine del giorno gli ultimi provvedimenti attesi sulla riforma del lavoro.

“Mi sento di dire che siamo arrivati alla conclusione, sulla linea del traguardo”, si era affrettato a dire il ministro, salvo poi vedersi richiamato all’ordine da una telefonata proveniente con ogni probabilità da palazzo Chigi.

Durante la riunione del preconsiglio, oggi, di fronte ad un ampio numero di temi da inserire nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di domani si è deciso di dare la precedenza ad altri temi. I decreti erano attesi in Consiglio dei Ministri già per i primi giorni di agosto, poi sono stati rinviati alla prima riunione utile dopo la pausa vacanziera.

 

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