Riforma pensioni 2015: ritiro anticipato da conciliare ai conti Inps

Redazione 12/01/15
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Il 2015 è iniziato e da più parti ci si attende che sia l’anno giusto per una riforma delle pensioni. Con la raggiunta stabilizzazione del vertice Inps, poi, appaiono esserci le condizioni per cambiare il sistema vigente a seguito della legge Fornero.

Ancora, il governo non ha preso posizioni su un’eventuale rivisitazione dei requisiti pensionistici, anche se negli ultimi provvedimenti approvati non sono mancati segnali che potrebbero lasciar intendere a un cambiamento di più ampio respiro sul fronte del welfare.

La cancellazione delle penalizzazioni per coloro che abbandonino il lavoro prima dei 62 anni, è certamente un importante passo in avanti verso una situazione più distesa nei confronti della massa id lavoratori costretta a rimanere in servizio a corto di motivazioni e di energie anche dopo aver superato abbondantemente i 60 anni con alle spalle i versamenti di contributi che potrebbero spingere alla richiesta di un pensionamento in anticipo.

Se, prima, questo approdo era meno conveniente per via del malus che incombeva sugli assegni Inps, oggi, con la novità della finanziaria che ha posto la parola fine definitivamente a qualsiasi taglio del’assegno per gli anni anagrafici non lavorati prima dei 62, è possibile che si registri un incoraggiamento ai tanti lavoratori in procinto di lasciare il lavoro, che aprirebbero, così, nuove posizioni ai giovani, vittime sacrificali della disoccupazione dilagante, ormai vicina al 44% per le frange anagraficamente più basse.

L’arrivo di Boeri

Poi, c’è da valutare l’arrivo di Tito Boeri, apprezzato economista, alla guida dell’Inps. Il professore ed editorialista de la Repubblica, si troverà di fronte una situazione contabile certamente non facile, con i costi della previdenza che sono lievitati negli ultimi decenni, fino a portare al limite dell’insostenibilità il sistema.

Queste sono state le premesse che hanno portato alla riforma Fornero del 2011, che ha attuato una cura shock sui pensionati per ridurre la spesa previdenziale. Ora, la vera sfida di Boeri sarà quella di favorire il turnover nel mondo del lavoro, rendendo più agevoli e convenienti i ritiri in tempi congrui, e al contempo evitare si scialacquare nuove risorse dalle casse dell’Inps, ora legato anche a Inpdap. E in questo, potrebbe arrivare in soccorso il governo Renzi, con una riforma ad hoc che tantissimi lavoratori over 60 attendono con ansia per lasciare il posto definitivamente.

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