Toto Quirinale: chi sono i favoriti per la successione a Napolitano

Redazione 02/01/15
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Parte il 2015 e suona già la campana del Quirinale. Con la conferma di Giorio Napolitano, che ha annunciato in diretta tv l’imminente fine del suo secondo mandato, si apre ufficialmente la corsa alla successione. Se le scadenze saranno rispettate, entro la fine del mese di gennaio potremmo già avere il nuovo presidente della Repubblica.

Chi prenderà il posto del Capo dello Stato più longevo della storia d’Italia, rimasto per ben nove anni al Colle a seguito della sorprendente rielezione nell’aprile del 2013?

Sarà la volta di un tecnico? Di un uomo esterno alla politica? Di una vecchia conoscenza?

E come gestirà le votazioni il premier Renzi? Il governo sarà scalfito dalle fibrillazioni politiche sul Quirinale?

Negli ultimi tempi stanno circolando diversi nomi dati per papabili per succedere a Giorgio Napolitano. Vediamo chi sono, al momento, quelli più quotati.

Romano Prodi. Professore di Economia all’università di Bologna, ministro con Andreotti, poi presidente dell’Iri negli anni ’80. President del Consiglio dal 1996 al 1998 e poi dal 2006 al 2008, è il padre fondatore prima dell’Ulivo e poi del Partito democratico. Ha ricoperto l’incarico di presidente della Commissione europea dal 1999 al 2004. Potrebbe pagare lo scotto del 2013, quando 101 franchi tiratori del suo partito ne impedirono la scalata al Colle.

Giuliano Amato. Eterno candidato, attualmente giudice della Corte costituzionale, più volte presidente del Consiglio in situazioni di emergenza. Professore universitario di diritto costituzionale, ha guidato il ministero del Tesoro e presieduto l’Antitrust.

Walter Veltroni. Giornalista, regista e scrittore, è stato uno dei politici più influenti nella transizione del Pci in Pds e poi Pd. Ha ricoperto l’incarico di segretario dei Ds dal 1998 al 2001 e poi del Partito democratico dal 2007 al 2009. Tra le sue esperienze amministrative e di governo, il ruolo da sindaco di Roma dal 2001 al 2008 e il vicepresidente del Consiglio nel primo governo Prodi. Ha perso le elezioni contro Berlusconi nel 2008.

Pier Carlo Padoan. Attuale ministro dell’Economia, ha guidato la delegazione italiana al Fondo Monetario Internazionale dal 2001 al 2005, è stato vice segretario dell’OSCE a partire dal 2007 fino al 2009, quando è diventato capo economista. Chiamato personalmente dal premier Renzi a guidare i conti del Paese.

Anna Finocchiaro. Tra le donne, viene ritenuta la più quotata. Ex magistrato, ministro per le Pari Opportunità nel primo esecutivo di Romano Prodi e attualmente guida la Commissione Affari costituzionali al Senato, dove è stata capogruppo degli eletti Pd nella passata legislatura.

Emma Bonino. Una delle personalità femminili più conosciute all’estero per le sue battaglie con il partito Radicale, è stata nella Commissione europea dal 1995 al 1999, e, più di recente, ha ricoperto i ruoli di ministro degli Esteri nel governo Letta e per le Politiche comunitarie nell’esecutivo Prodi 2006-2008.

Gianni Letta. Si tratta dell’uomo più gradito a Silvio Berlusconi, di cui è stato consigliere e sottosegretario nei vari governi da lui presieduti. Ha diretto Il Tempo dal 1973 al 1987 e gode di ottime referenze in Vaticano.

Dario Franceschini. E’ uno dei candidati più giovani (56 anni). Attualmente ministro della Cultura, è stato segretario del Partito democratico nel 2009 e ha guidato i deputati Pd alla Camera fino al 2013. E stato Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nei governi D’Alema e Amato. Per il governo Letta, nel 2013, è stato Ministro per i Rapporti con il Parlamento e il coordinamento dell’attività di governo nel Governo Letta.

Mario Monti. Economista, senatore a vita dal 2011, ex presidente del Consiglio fino al febbraio 2013 dal novembre 2011. E’ presidente dell’Università Bocconi di Milano ed è stato commissario europeo tra il 1995 e il 2004, prima al mercato interno e poi, con Romano Prodi, per la concorrenza. Potrebbe esserci proprio lui in pole position: ecco perché.

Pierferdinando Casini. C’è anche lui nel novero dei papabili. Segretario storico dell’Udc, ha ricoperto l’incarico di presidente della Camera dei deputati dal 2001 al 2006, è ora a capo della Commissione Esteri del Senato.

Pietro Grasso. Di certo, dopo Napolitano toccherà a lui, almeno per qualche giorno, il ruolo di reggente. Attuale presidente del Senato, già procuratore antimafia a Palermo e a capo della Direzione nazionale.

Mario Draghi. E’ l’alter ego di Mario Monti, l’economista da esportazione degli ultimi anni, che ha guidato prima la Banca d’Italia e ora si trova al vertice della Bce in una delle congiunture più difficili per l’Eurozona.È anche stato Direttore esecutivo per l’Italia nella World Bank e nella Banca Asiatica di Sviluppo.

 

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