Governo Letta, De Girolamo: l’intreccio col Consorzio agricolo di papà

Redazione 29/04/13
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Sembra già delinearsi il primo conflitto d’interessi del Governo Letta. Questo in virtù del fatto che la neoministra  pidiellina delle Politiche Agricole, Nunzia De Girolamo, è la figlia di Nicola De Girolamo, ossia il 62enne direttore del Consorzio Agrario di Benevento. La cooperativa in questione vanta ben 112 anni di storia, la celeberrima produzione dei rinomati vini “Cantina del Taburno”, e una lunga schiera di premi prestigiosi alle spalle: l’ultima coccarda risale al 2010 per i “Vini Buoni d’Italia” con il massimo riconoscimento per la Corona Falanghina Doc 2009. Sul sito internet del Consorzio Agrario è direttamente possibile acquistare una Falanghina dop 2012 a 7 euro e 30 centesimi, così come altri apprezzati bianchi, rossi o rosati senza oltrepassare gli 8 euro di spesa. Se invece il problema del budget limitato non sussiste si può tranquillamente optare per un Bue Apis Aglianico doc 2003/2004 ad un prezzo di listino pari a 45 euro.

L’inserto partenopeo del Corriere delle Sera, il Corriere del Mezzogiorno, con grande soddisfazione del ‘vecchio’ De Girolamo, riporta la telefonata della figlia un’ora prima di ricevere ufficialmente la nomina: “Pronto, papà voglio dirti che probabilmente tra poco ti ritroverai una figlia ministro. E dovrebbe essere proprio quello che piace a te, cioè quello alle Politiche Agricole”. Dunque la figlia, per così dire, d’arte gongola un padre che più fiero non poteva essere. Nicola De Gerolamo non soltanto è un punto di riferimento fondamentale per i circa mille soci del Consorzio sparpagliati sull’intero territorio beneventano, altresì egli ne rappresenta il direttore proprio dopo aver ricevuto la nomina, risalente al 2001, a commissario ministeriale.

Dal 1964 infatti il Consorzio Agrario di Benevento è in liquidazione coatta amministrativa, mantenendosi di conseguenza sotto le stretta sorveglianza dei ministeri dello Sviluppo e delle Politiche Agricole. Il Consorzio doveva ricevere la liquidazione già nel 2007, tuttavia una proposta di concordato preventivo ne ha protratto la procedura, come per altro espressamente previsto dalla legge. Sarà dunque proprio il neoministro De Girolamo a vigilare sulla liquidazione di un Consorzio che risulta guidato direttamente dal padre. Dalla visura camerale sembrano poi emergere altri intrecci poco chiari. Nel corso del 2003 il ministero delle Attività Produttive nominò il comitato di sorveglianza del Consorzio e, “in rappresentanza del ministero delle Politiche Agricole e Forestali”, fu designato Pasquale Lombardi.

Proprio lui, l’uomo che ‘sussurrava ai giudici’, sette anni prima di diventare “tristemente” conosciuto in qualità di tessitore delle trame della P3. Quando anche la stessa Nunzia De Girolamo finì per essere coinvolta nelle intercettazioni per una telefonata con Lombardi, si presume concernete il lodo Mondadori, lei stessa avanzò la minaccia di querelare chiunque fosse responsabile di averla associata a Flavio Carboni ed Arcangelo Martino. Tuttavia la ‘giovane’ di casa De Girolamo ammise di conoscere il geometra di Cervinara: “Conosco Lombardi perché ha avuto rapporti con mio padre”… e dentro al famoso Consorzio per l’appunto.

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