Reddito minimo e Quirinale: prove d’intesa MoVimento 5 Stelle-Sel

Redazione 16/04/13
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Mentre impazza il toto Quirinale, sul fronte dei partiti politici si registra la prima, solida alleanza programmatica tra il MoVimento 5 Stelle e un’altra formazione. Nello specifico, si tratta di Sinistra, Ecologia e Libertà, che ha appoggiato ufficialmente la battaglia grillina per il reddito minimo di cittadinanza.

Quella del sostegno base garantito è una delle colonne del programma elettorale del MoVimento 5 Stelle, che ha animato il dibattito fin dalle settimane precedenti la campagna elettorale.

Ora, con il partito di Grillo e Casaleggio nel gotha della politica italiana, la questione si propone in tutta la sua rilevanza, nonostante la cronica mancanza di un governo in grado di legiferare in materia.

Anche per questo, non a caso, Beppe Grillo e i suoi chiedono a gran voce, da alcuni giorni, l‘insediamento delle Commissioni parlamentari permanenti, per consentire al Parlamento di esaminare le proposte di legge anche in assenza di un esecutivo nei pieni poteri.

Ora, a supportare la battaglia per il reddito minimo si accoda dunque il partito di Nichi Vendola, che già, la scorsa settimana, si era detto a favore della costituzione delle Commissioni alle Camere, mentre i grillini le occupavano simbolicamente leggendo stralci della Carta fondamentale e del regolamento parlamentare.

E’ lo stesso Vendola, leader di Sel e governatore della Puglia, tra i pochi a doppio incarico ad aver rinunciato alla carica di deputato, a rilanciare il tema del reddito minimo sul proprio profilo Facebook: “L’Italia è tra gli ultimi paesi d’Europa a non avere il reddito minimo garantito. Ora il Parlamento può dare una risposta positiva: serve subito una legge.”

Dunque, Vendola invita a non perdere tempo in discussioni infinite e a passare ai fatti, proprio come i capigruppo del MoVimento 5 Stelle a Camera e Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi, hanno richiesto nei giorni scorsi dopo la nomina dei saggi che ha di fatto paralizzato l’attività istituzionale.

Del resto, proprio ieri è stato lo stesso Gianroberto Casaleggio a riproporre il tema nel suo intervento a Torino di fronte agli industriali, proponendo di abolire la Cassa integrazione per le aziende destinate al fallimento e di destinare quelle coperture proprio al reddito minimo.

“Il reddito minimo garantito è lo strumento giusto per consentire alle fasce sociali più disagiate e precarizzate una vita più dignitosa e senza ricatti.” Una conquista sociale, dunque, ma anche una piattaforma comune di lavoro, sulla quale Sel e i grillini potrebbero trovare nuovi spunti d’intesa, a cominciare, chissà, proprio dal Quirinale.

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