Amanda Knox e Raffaele Sollecito; la Cassazione si pronuncia oggi

Redazione 25/03/13
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La Corte di Cassazione nella giornata di oggi dovrà decidere in merito ai ricorsi sul caso di Amanda Knox contro  la sentenza della Corte di appello di Perugia che il 3 ottobre 2011 annullò la condanna a 26 anni per lei e per Raffaele Sollecito emessa il 5 dicembre 2009 dai giudici del primo grado, scagionandoli dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher. L’unico reato riscontrato e addebitato all’americana fu quello di calunnia per aver accusato dell’omicidio Patrick Lumumba, allora il suo datore di lavoro.

Amanda, ovviamente, non sarà presente; ha lasciato l’Italia la notte stessa che ha ricevuto la notizia della sua scarcerazione, ed ora vive a Seattle da dove ha inviato un sms ai propri legali, Luciano Ghirga e Carlo Della Vedova, dove in un italiano approssimativo ha espresso il proprio stato d’animo “sono anziozissima. Spero per il migliore. Ti voglio bene“.

La vita, al di la di quello che succederà oggi, sembra essere andata avanti per la ragazza che ha firmato un contratto da 4 milioni e 300 mila dollari con HarperCollins, una casa editrice americana, per pubblicare il racconto della propria vicenda giudiziaria e lo stesso si può dire di Raffaele Sollecito che ha già pubblicato un libro sulla vicenda, Honor Bound, e adesso studia a Verona per completare i propri studi di informatica.

Sono tre i ricorsi che stamane i giudici della Cassazione dovranno prendere in considerazione, il primo è quello della Procura generale di Perugia che chiede l’annullamento della sentenza dell’appello e il rifacimento del secondo processo fondandosi sostanzialmente su pochi punti; l’esame di una nuova traccia rinvenuta sul coltello sequestrato a casa di Raffaele Sollecito durante la perizia scientifica realizzata all’Università di Roma nel corso del processo di secondo grado, la testimonianza del detenuto Aviello che, dopo aver accusato il fratello dell’uccisione di Meredith Kercher, insinuò che la famiglia Sollecito gli avesse offerto dei soldi per scagionare Raffaele.

E’ opinione della Procura generale perugina, che lamenta la poca attenzione attribuita ai suoi testi tra cui il clochard Curatolo (ormai deceduto), discutibili sono anche i motivi con i quali i giudici dell’appello hanno concesso la perizia scientifica negata da quelli del primo grado. Il secondo ricorso è stato fatto dai legali della famiglia Kercher e riprende in pratica quello della Procura generale, mentre l’avvocato Giulia Bongiorno si è limitata a presentare un’ampia memoria con la quale risponde punto su punto alle accuse della Procura generale.

I legali della Knox si sono attivati presso la Cassazione perché venga derubricata anche l’accusa di calunnia “dato che i giudici dell’appello hanno riconosciuto che non ha accusato Lumumba per scollarsi di dosso il sospetto dell’omicidio ma perché sottoposta quella notte in questura ad un interrogatorio a dir poco stressante – spiegano Luciano Ghirga e Carlo Della Vedovae già nella loro sentenza escludevano le aggravanti, è naturale che sia riconosciuta innocente”.

E’ praticamente impossibile stabilire in anticipo ciò che succederà oggi, anche alla luce degli ultimi fatti che hanno scosso fortemente gli ambienti giudiziari perugini. Quattro agenti della Omicidi, tra cui il sostituto commissario Monica Napoleoni (coordinatrice dell’inchiesta), sono stati sospesi dal servizio ed indagati per abuso di ufficio. avrebbero perseguitato il consulente del tribunale minorile che doveva decidere a chi affidare i figli nella causa di divorzio tra il commissario e l’ex marito.

Anche l’avvocato difensore di Lumumba, Pacelli, è sotto inchiesta perché ha intascato denaro che invece era destinato ai clienti e una sua assistente è stata addirittura arrestata. Se i giudici della Cassazione,dovessero accogliere il ricorso contro l’assoluzione di Amanda e Raffaele, di certo, il nuovo processo dovrebbe svolgersi a Firenze perché a Perugia non esiste una seconda Corte d’appello.

Redazione

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