Quale par condicio nelle elezioni politiche 2013?

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Può la “straripante presenza televisiva” di un leader politico influenzare – e quindi alterare – gli esiti di una campagna elettorale? Gli esperti dicono di si: “La presenza tv ha una influenza diretta sulla campagna elettorale”

Proprio in questi giorni, un gruppo di parlamentari del PD,  definendo “abnorme” la presenza mediatica di Silvio Berlusconi,  ha presentato un esposto ad Agcom – Autorità garante per le telecomunicazioni. Si segnala al Garante l’esuberante protagonismo  manifestato dall’ex premier nei suoi recenti interventi televisivi a scopo elettorale.

La lettera – recante i nomi di ben 15 firmatari – esige da Agcom dati e chiarimenti sulla possibile anti-democraticità di tali condotte, tenuto conto della delicata fase di riscaldamento pre-elettorale in cui sono state tenute; i richiedenti vogliono “una fotografia dettagliata e comparativa della presenza TV dei principali leader politici, che saranno impegnati nelle prossime elezioni”. E chiedono questo, in nome del diritto dei cittadini ad una conoscenza effettiva e trasparente delle alternative politiche a loro disposizione. Diritto di cui Agcom è Garante, e che l’Autorità si è impegnata a tutelare, tanto in prossimità quanto a distanza dalle urne.

Con il comunicato stampa del 20.12.2012, Agcom, infatti, oltre ad informarci della prossima approvazione del nuovo regolamento attuativo della legge sulla par condicio – che entrerà in vigore appena in tempo per l’avvio della campagna elettorale – richiama – fin da subito – le trasmissioni al rispetto dei “criteri di imparzialità, equità, completezza, correttezza, pluralità dei punti di vista ed equilibrio delle presenze dei soggetti politici” .

Tali criteri, enunciati dalla delibera n. 22/06/CSP, devono essere osservati negli spazi di informazione e approfondimento dalle emittenti radiofoniche e televisive nazionali private,  nel periodo non elettorale e quindi anche prima della convocazione dei comizi elettorali.

Il nuovo regolamento, trasmesso alla Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, ci dice ora – a seguito delle prescritte consultazioni – come l’Autorità Garante ha inteso tutelare il pluralismo delle visioni politiche, in occasione dell’imminente rinnovo dei due rami del Parlamento.

Intanto, sappiamo già che una norma consentirà anche a soggetti non candidati di rappresentare le liste nelle trasmissioni televisive.
Un esempio? Mario Monti potrebbe fare campagna elettorale, partecipare alle trasmissioni televisive – pur non candidato – fuori dalla sua veste di Presidente del Consiglio. Lo stesso varrà per Beppe Grillo, nella qualità di leader – anch’egli non candidato – del Movimento 5 Stelle

Roberta Di Giorgio

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