Warning! L’Iphone 5 crea dipendenza

Elena Tugnoli 27/09/12
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Oggigiorno è normale avere un telefono, è più normale quasi averne due, di solito uno di questi è uno smartphone.

Cosa vuol dire avere uno smartphone? Avere un oggetto che ti cambia la vita secondo  molti, ma anche avere un oggetto che ti gestisce la vita.

È vero che c’è una App per molte cose e ci semplifica la giornata, ma spesso è come avere un sussidio cerebrale… ormai non c’è neanche più l’agenda perché gli appuntamenti li si segna li, i compleanni pure, mi segno anche di prendere il regalo.

A cena, se una volta avevi il dubbio perché non ti ricordavi il nome del personaggio famoso di cui stavi parlando, ci passavi la notte sopra e cercavi indizi e suggerimenti, ora basta un minuto e risolvi l’enigma, tanto sono tutti che chattano e guardano il telefono.

In più ti derealizza, ti toglie dalla vita reale, ti estrania, soprattutto i ragazzini che passano ore a giocare, chattare, postare… una vita impegnatissima! Se prima andavano in giro a far nulla, ora si ritrovano, e ognuno fa il suo… ma la comunicazione dove è finita? Rimane solo quella scritta per sigle.

Per non parlare del controllo che si può avere oggi sugli altri, ne saranno felici gli stalker! Attraverso Facebook, LinkedIn, Foursquare… puoi sapere e controllare chi vuoi e come vuoi!

Diciamo che queste sono le critiche che posso portare ad un Iphone e le penso sul serio, ma, dall’altra parte cosa c’è? Perché qualcuno (io pure) sceglierebbe un Iphone?

Perché ti permette di fare un sacco di cose, sia creative che di lavoro o svago.

Perché ti facilità la vita con le sue App e perché se sono in tram e voglio rispondere a delle mail lo posso fare in modo da avere la serata libera, cosi se devo scrivere, etc …

Perché è vero che mi chiudo in me stessa e navigo sui social network o chatto (soprattutto quando ho momenti vuoti), ma se voglio leggermi un libro posso farlo  (ebook), se voglio chiamare un amica lo posso fare, nessuno me lo impedisce, e se voglio cenare e lasciare il telefono in borsa perché non mi serve lo faccio.

Dove sta il punto allora?

Sta nel fatto che dipende dalla personalità.

Il ragazzino è più influenzabile, é sicuramente più suscettibile alla dipendenza, quindi bisogna porre lì l’attenzione e forse far tornare a nostro vantaggio le cose: se puoi scaricarti una App per giocare, puoi scaricartela anche per studiare! E, nonostante il grande svantaggio di ridurre la comunicazione reale con gli altri, dall’altro lato però comunica… non è realmente solo!

Per gli adulti è diverso. È diverso il pensiero che ci sta alla base, se per me è un bel telefono e mi fermo li, l’ho voluto per le foto e per la musica e per scrivere (ricordiamoci che rientro nella categoria giovane donna), per altri, è un gioiello dell’informatica e dell’evoluzione tecnologica (uomini) o uno status symbol (quasi per tutti).

Come vedere se ho una dipendenza? Proviamo a lasciare a casa lo smartphone un pomeriggio o nella borsa durante una cena con amici e andare un week end via senza cellulare… se sentirò la mancanza eccessiva del mio cellulare e sentirò le mia dita fremere perché non possono usare un cellulare, allora avrò un problema!

Io suggerisco un week end di disintossicazione, cambia la vita!

Elena Tugnoli

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