Legge di Bilancio 2017: condono Equitalia e abolizione studi di settore

Redazione 14/11/16
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La Legge di Bilancio 2017, entrata in vigore lo scorso 24 ottobre con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, deve superare l’esame della Camera per la conversione in Legge. Tra le misure previste, analizziamo la rottamazione della cartelle Equitalia e la sostituzione degli studi di settore con gli indicatori di compliance.

Condono Equitalia: chi vi può accedere e come pagare

La rottamazione delle cartelle Equitalia fornisce la possibilità di saldare i carichi pendenti con il fisco ottenendo uno sconto sulle sanzioni applicate ma non sull’imposta che dovrà essere interamente versata. Si può ricorrere a questa sorta di condono per le pendenze affidate ad Equitalia tra il 2000 ed il 2015 che riguardano tasse, contributi, multe e IVA.

I beneficiari del condono sono i debitori che:

  • Hanno pendenze a loro carico nel periodo che va dal 3 gennaio 2000 al 31 dicembre 2015;
  • hanno richiesto un piano rateale per le loro pendenze con pagamenti effettuati dall’1 ottobre 2016 al 31 dicembre 2016;
  • sono decaduti da un precedente piano di rateizzazione entro il 1 ottobre 2016.

Non possono accadere alla rottamazione coloro che concludono il pagamento dei carichi pendenti entro il 31 dicembre 2016 e coloro che devono versare interessi o hanno ricevuto sanzioni che riguardano l’IVA sull’importazione, dazi e accise comunitarie, condanne pecuniarie di natura penale, somme ricevute per aiuti di Stato e condanne della Corte dei Conti.

Dove trovare il modulo Equitalia

Per compilare il modulo di richiesta basta accedere al portale www.gruppoequitalia.it e compilare la domanda. In quest’ultima devono essere inseriti i dati relativi alla persona fisica o al rappresentante dell’impresa e indicare le cartelle esattoriali di cui si richiede il condono.

Attraverso l’apposito modulo è possibile scegliere la modalità di pagamento che si preferisce, se ad unica soluzione oppure rateizzata fino a cinque volte (inizialmente la previsione era di massimo quattro rate). In base alla regione di appartenenza viene fornito un elenco degli indirizzi e-mail ai quali far pervenire la domanda, correlata da documento d’identità. Si potranno pagare i condoni attraverso i bollettini allegati alla risposta di Equitalia, tramite uno sportello Equitalia o per mezzo banca.

Entro quando fare richiesta

La Legge di Bilancio 2017 prevede i seguenti termini per la presentazione delle domande ed i relativi pagamenti:

  • presentazione domande: dal 7 novembre 2016 al 31 marzo 2017 (il termine è stato esteso, inizialmente era il 23 gennaio 2017)
  • termine per il pagamento della terza rata (nel caso in cui sia stato scelto il pagamento rateale): 15 dicembre 2017
  • termine per il pagamento dell’intero ammontare: 15 marzo 2018

In questi giorni sono sempre più frequenti, da parte dei partiti, le richieste di ampliamento del termine ultimo previsto per i pagamenti; alcune proposte lo estendono fino al 2020. Per il Presidente della Commissione Bilancio, Francesco Boccia, un aumento del numero di rate attraverso le quali eseguire il pagamento determinerebbe un’estensione delle adesioni e cambierebbe soltanto il flusso temporale degli incassi, non il loro valore.

Sostituzione degli studi di settore con gli indicatori di compliance

La legge di Bilancio 2017 prevede la graduale sostituzione degli studi di settore con degli indicatori di compliance che registrino in maniera attendibile il grado di affidabilità della realtà imprenditoriale. Tale indicatore costituirà una sorta di valutazione basata su un punteggio, all’aumentare del quale, verrà riconosciuto un maggiore sistema premiale.

Le indiscrezioni che sono trapelate sulle misure di cui possono beneficiare gli imprenditori maggiormente meritevoli riguardano l’apertura di canali preferenziali per i rimborsi fiscali, l’esclusione da alcune procedure di accertamento e la riduzione del periodo di verifica a cui sono soggetti.

Differenze rispetto al passato

Una delle novità maggiormente rilevanti è che le aziende potranno pagare al fisco una somma proporzionale all’andamento della loro attività. L’introduzione di tale indicatore consente di superare la rigidità del sistema basato sugli studi di settore, divenuti obsoleti proprio perché non adeguati alle singole realtà aziendali ed ancorati a sistemi di statistiche per settore. Gli studi di settore erano, infatti, volti a far emergere l’evasione fiscale delle imprese attraverso il confronto con i dati del settore di appartenenza, in modo tale da individuare le anomalie rispetto alle dichiarazioni fiscali fornite.

Basare l’affidabilità dei dati sull’andamento di un settore non risulta coerente con le specificità gestionali di ogni realtà e con le turbolenze economiche che, negli ultimi anni, hanno attraversato molte imprese.

Come verranno calcolate le imposte

L’indicatore di compliance sarà basato sui dati raccolti all’interno dell’attività prevalente dell’impresa, non su un generico valore percentuale. I parametri presi in considerazione sono i ricavi, le stime sul valore aggiunto e quelle sul reddito d’impresa.

Per le stime verrà esteso anche l’arco temporale di riferimento, relativo ad un panel di 8 anni. Le informazioni così ottenute saranno maggiormente specifiche, affidabili ed aderenti alla realtà aziendale.

Sarà l’Agenzia delle Entrate a fornire il valore dell’indicatore in modo da incentivare l’adempimento spontaneo da parte dell’imprenditore così come la comunicazione diretta e renderlo partecipe della costituzione del suo valore di “affidabilità”.

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