Regime forfettario 2016 requisiti: come aprire una Partita IVA con agevolazioni?

Redazione 26/09/16
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Per chi vuole aprire una partita IVA sono diverse le novità previste dal nuovo regime forfettario per il 2016.

Mentre, infatti, nel 2015 i contribuenti potevano ancora scegliere tra vecchio regime dei minimi e regime forfettario, la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto un nuovo regime che in parte si distingue dai precedenti.

Nuovo regime forfettario: di cosa si tratta

Per i contribuenti che vogliano aprire una partita IVA, il regime forfettario è stato introdotto con l’obiettivo di costituire un “regime fiscale agevolato per autonomi” a sostituzione del regime dei minimi in vigore dal 2008.

In sostanza, il regime forfettario agevola i contribuenti che svolgono lavoro autonomo in forma individuale e di minori dimensioni. Tuttavia, per tutto il 2015 è stato ancora possibile per i professionisti scegliere tra regime dei minimi e forfettario.

Cosa è cambiato con la Legge di Stabilità 2016?

Come accennato, la Legge di Stabilità 2016 ha introdotto un nuovo regime forfettario che ha sostituito completamente gli altri regimi agevolati: dal 1° gennaio 2016 chi vuole aprire una partita IVA con agevolazioni fiscali deve obbligatoriamente usufruire di questo strumento.

Nuovo regime agevolato: per chi?

Tramite una serie di sconti fiscali, il nuovo sistema intende agevolare chi è titolare di una propria attività ma percepisce bassi redditi.

I requisiti per entrare a far parte del regime forfettario per il 2016 sono fondamentalmente 3: non aver conseguito ricavi superiori ai limiti indicati nell’allegato della Legge di Stabilità 2016, che variano a seconda del codice ATECO di riferimento (che per i professionisti è di 15.000 euro); non aver sostenuto spese per collaboratori superiori a 5.000 euro lordi; non aver superato i 20.000 euro di costi lordi per ammortamento di beni strumentali.

L’imposta sostitutiva verrà calcolata applicando l’aliquota di riferimento al prodotto tra il fatturato sviluppato e il coefficiente di redditività calcolato in funzione del codice ATEO e dunque associato al tipo di attività svolta.

Per quanto riguarda l’inizio delle nuove attività è prevista un’aliquota agevolata al 5% per i primi 5 anni, oltre i quali salirà al 15%. Il regime, tuttavia, esonera dall’applicazione degli studi di settore e dal versamento di IVA e IRAP.

Nuovo regime agevolato: quali sono le principali novità?

Se il vecchio regime dei minimi, che assicurava un’aliquota del 5%, poteva essere usufruito per soli 5 anni e comunque fino al compimento dei 35 anni di età, una delle principali novità del nuovo regime forfettario è l’assenza di limiti temporali. Si può infatti rimanere nel nuovo regime semplificato anche oltre i 5 anni e uscirne solo in caso di decadimento dei requisiti di permanenza.

Regime forfettario e regime dei minimi: come fare?

Con il regime forfettario del 2015, chi ha già aperto partita IVA può continuare a operare normalmente, pur adeguandosi alla nuova Legge di Stabilità. Chi nel 2015 si trovava sotto il regime dei minimi potrà invece proseguire la sua attività fino alla scadenza dei cinque anni o al raggiungimento dei 35 anni di età, ma è obbligato ad applicare l’aliquota del 15% al primo anno. Per i 4 anni successivi, invece, potrà applicare l’aliquota del 5%.

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