Bonus investimenti: esclusi professionisti e lavoratori autonomi

Redazione 12/10/15
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Il bonus sugli investimenti, che presumibilmente potrebbe trovare sede nella legge di Stabilità per il 2016, è ancora sotto esame da parte del Governo. Il campo a cui potrebbe essere applicato il bonus pare piuttosto vasto anche se, secondo più di una fonte, il beneficio potrebbe arrivare a riguardare esclusivamente gli esercenti un’attività di impresa, lasciando così fuori professionisti e lavoratori autonomi.

Il meccanismo, diversamente da quelli connessi alle leggi più recenti quali, ad esempio, la Tremonti, si baserà sul calcolo dell’ammontare degli investimenti fatti nell’anno, assegnando il diritto a una deduzione “rinforzata” delle quote di ammortamento, non essendo quindi più rilevante l’ammontare degli investimenti effettuati nei cinque anni precedenti.

A seconda delle risorse che l’Esecutivo riuscirà a trovare, il range del beneficio potrà variare dal 10 al 40% del costo dell’investimento. Nel caso in cui l’impresa dovesse acquistare beni ammortizzabili per una spesa pari a 100, ad esempio, l’importo riconosciuto fiscalmente su cui effettuare il calcolo degli ammortamenti varierebbe tra 110 e 140.

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L’identificazione della gamma di beni che conferiscono il diritto automatico alla maggiore deduzione, però non è ancora chiara. In tal senso, l’intenzione del Governo sembra propendere per un’interpretazione ampia. Tra i beni agevolabili dovrebbero quindi essere inclusi anche le attrezzature e i macchinari per ufficio, e non per forza quelli unicamente destinati alla sola produzione industriale.

Se dovesse confermarsi questa soluzione come definitiva, è inevitabile interrogarsi sul perché l’orientamento legislativo sembra voler circoscrivere il bonus alle sole imprese, non essendo chiara l‘esclusione dei titolari di reddito di lavoro autonomo. Dai professionisti è arrivata la richiesta, sempre più diffusa, di destinare una significativa somma di risorse a favore di strumentazioni informatiche il più aggiornate possibile. Fatto ormai assodato, invece, è che la deduzione “rinforzata” non arrivi a comprendere gli investimenti in beni immobili e più specificamente i capannoni industriali.

La deduzione “rinforzata”, inoltre, non avrà diretta rappresentazione in bilancio. L’ammontare ammortizzabile, ai fini civilistici, sarà esclusivamente dedotto dal costo realmente sostenuto per l’investimento, così come le quote di ammortamento iscritte nel conto economico. Dovrebbe essere il modello UNICO la sede dove potrà trovare rappresentazione la maggiore deduzione, sotto la forma di una variazione ad hoc in diminuzione del reddito imponibile (quadro RF, UNICO SC).

In merito, infine, al periodo entro cui dovranno essere effettuati gli investimenti agevolabili, sembra che una prima finestra temporale potrebbe applicarsi all’intero periodo d’imposta 2016, senza tuttavia ancora escludere del tutto l’ipotesi secondo cui lo stesso periodo “agevolabile” possa venire ulteriormente ampliato.

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