La proroga, inoltre, costituirebbe una boccata d’ossigeno per gli addetti ai lavori se riuscisse a consentire, entro la fine di quest’anno, di completare le istanze di adesione da presentarsi comunque entro la restrittiva scadenza del 30 settembre. Per aderire alla procedura di collaborazione volontaria, il percorso è tutt’altro che semplice. Per la richiesta di accesso si deve compilare e in seguito inviare telematicamente il modulo che deve includere dettagliate informazioni (quali la tipologia di procedura alla quale si vuole aderire, i dati del contribuente e del professionista, le attività estere detenute in violazioni degli obblighi sul monitoraggio fiscale, i maggiori imponibili e le ritenute non operate), qualora poi si dovesse necessitare di una ratifica o di un’integrazione, si deve procedere a presentare un’istanza integrativa. Il modulo deve essere anche munito di relazione di accompagnamento e documentazione a supporto della richiesta di emersione per poter riprodurre sinteticamente:
– gli investimenti e le attività finanziarie costituite o detenute all’estero, anche indirettamente o per interposta persona;
–la determinazione dei redditi che servirono per costituirli o acquistarli;
–i redditi che derivano dalla loro dismissione o utilizzazione a qualunque titolo;
–gli eventuali maggiori imponibili agli effetti delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive, dell’imposta regionale sulle attività produttive, dei contributi previdenziali, dell’imposta sul valore aggiunto e delle ritenute (non collegati alle attività costituite o detenute all’estero) limitatamente ai periodi d’imposta per i quali, alla data di presentazione della richiesta, non siano decaduti i termini per l’accertamento.
La possibilità di fruire di un termine maggiore per perfezionare l’adempimento, dunque, considerati l’impegno per i vari adempimenti per la procedura e l’incombente termine di fine settembre, diventa la soluzione più auspicabile non soltanto per i contribuenti, ma anche per l’Agenzia stessa alla quale compete tutta l’attività di controllo sulle domande di regolarizzazione. La proroga consentirebbe inoltre di far lievitare l’invio delle istanze con un relativo incasso per lo Stato che così potrebbe beneficiare di un maggiore gettito fiscale. Secondo le ultime voci, una proroga tecnica sembra sia attesa allo scadere del mese, quasi a ridosso del termine per il deposito delle istanze.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento