Versamento Quote TFR: ottenere i rimborsi e istruzioni Inps

Paolo Ballanti 23/08/19
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Versamento Quote TFR non dovute. Un recente messaggio Inps (il n. 3025 del 7 agosto scorso) ha come scopo quello di fornire chiarimenti alle aziende che hanno versato le quote di TFR maturate dai propri dipendenti al Fondo tesoreria pur non essendovi tenute. Nel documento citato si delineano i passi che i datori devono compiere per gestire il TFR accantonato al Fondo, distinguendo tra coloro che sono o meno in possesso di regolarità contributiva (cosiddetto “DURC”).

Analizziamo il messaggio nel dettaglio.

Scarica qui il messaggio Inps 

Versamento quote TFR: cos’è il Fondo tesoreria 

Il Fondo tesoreria INPS raccoglie le quote di TFR maturate da coloro che sono alle dipendenze di datori di lavoro privati che abbiano almeno 50 addetti. In alternativa, i suddetti lavoratori possono optare per il versamento alle forme pensionistiche complementari.

In sostanza, il Fondo tesoreria si sostituisce al TFR accantonato in azienda previsto per le realtà produttive al di sotto dei 50 dipendenti.

Le quote di TFR destinate al Fondo tesoreria devono essere versate mensilmente con modello F24 insieme ai normali contributi INPS. In caso di cessazione del rapporto o anticipazione del TFR, l’azienda eroga in busta paga quanto dovuto e successivamente recupera l’importo a carico dell’INPS sui contributi da versare all’Istituto.

Versamento Quote TFR: come funziona 

Sono obbligate a versare il TFR al Fondo tesoreria le aziende:

  • Già in attività al 31 dicembre 2006 la cui media annuale dei lavoratori in forza alla predetta data sia pari a 50 unità;
  • Che inizino l’attività dopo il 31 dicembre 2006 con una media annuale dei lavoratori relativa al primo anno pari a 50 unità.

Per “primo anno” si intende il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre ovvero il minor arco temporale per coloro che inizino l’attività in corso d’anno.

Una volta stabilito l’obbligo di versamento l’azienda non può più tornare indietro, anche se il numero di unità scende al di sotto del limite legale.

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Versamento QUote TFR: codice autorizzazione

Le aziende tenute al versamento del TFR al Fondo tesoreria devono identificarsi con il codice autorizzazione “1R” da inserire all’interno della denuncia UNIEMENS da inviare all’INPS entro la fine del mese successivo quello di competenza, in cui si dà atto delle somme a debito o a credito nei confronti dell’Istituto.

In concreto, possono verificarsi casi di aziende che pur non raggiungendo il requisito dimensionale richiesto, hanno dichiarato in UNIEMENS e versato con modello F24 le quote di TFR al Fondo tesoreria.

Sul punto, l’INPS distingue tra:

  • Aziende che correttamente non possiedono il codice “1R” perché non obbligate al versamento al Fondo tesoreria;
  • E aziende che sono in possesso del codice “1R” pur non essendo obbligate al versamento.

Sulla gestione delle somme indebitamente corrisposte al Fondo tesoreria il messaggio INPS, sulla scorta della circolare n. 37/2018, traccia procedure differenti per le aziende in possesso o meno della regolarità contributiva.

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Aziende in possesso della regolarità contributiva

L’INPS chiarisce che per le aziende in possesso del DURC, i versamenti di quote di TFR al Fondo tesoreria, sebbene non dovuti, sono ritenuti validi a tutti gli effetti di legge.

Alle aziende citate le singole sedi territoriali INPS assegneranno il codice autorizzazione “7W” avente il significato di “Azienda con meno di 50 dipendenti in cui sono occupati lavoratori per i quali è presente il contributo di finanziamento al Fondo tesoreria”.

Le realtà produttive in questione potranno chiedere il pagamento diretto al dipendente, da parte dell’INPS, delle quote di TFR di competenza del Fondo tesoreria.

Per quanto riguarda il TFR versato al Fondo tesoreria già anticipato o liquidato ai dipendenti e non recuperato sulle somme dovute all’INPS le aziende dovranno inoltrare apposita domanda di rimborso tramite cassetto bidirezionale.

Le modalità sopra citate si applicano sia a coloro che sono in possesso del codice “1R” sia a chi ne è privo o gli è stato revocato.

Aziende prive di regolarità contributiva

Alle aziende che non sono in regola con i versamenti INPS, le quote di TFR indebitamente versate dovranno essere restituite secondo le ordinarie modalità di rimborso. Una volta inoltrata la domanda di rimborso, l’INPS accrediterà il TFR all’azienda, al netto della sua esposizione debitoria.

Versamento Quote TFR: come ottenere i rimborsi

Per quantificare l’ammontare del rimborso le realtà interessate dovranno:

  • Trasmettere una dichiarazione di responsabilità del legale rappresentante con l’elenco dei dipendenti interessati, l’ammontare delle quote indebitamente accantonate al Fondo, gli importi già erogati per anticipazione o cessazione del rapporto (con allegata l’attestazione di pagamento);
  • Fornire prova di aver comunicato ai dipendenti che il trattamento di fine rapporto maturato dalla data di assunzione è accantonato in azienda;
  • Trasmettere all’INPS i flussi UNIEMENS di regolarizzazione finalizzati al recupero delle quote di TFR versate al Fondo (per ognuno dei mesi interessati).

La medesima procedura si applica anche per quelle aziende prive di codice autorizzazione “1R” o con codice revocato.

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Paolo Ballanti

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