Inoltre tornerà ad incidere sul conteggio finale, solo per chi avrà ottenuto un minimo di 20 punti, la votazione conseguita alla maturità; infatti chi ha preso più di 80 all’esame potrà beneficiare tra i 4 e i 10 punti, secondo parametri che verranno indicati più avanti. In pratica si potranno realizzare al massimo 100 punti.
Il Cineca, ossia il consorzio delle università italiane, lavorerà alla maxi graduatoria unica, quindi il candidato che ad esempio sostiene il test a Bari, nel caso in cui ottiene un punteggio abbastanza elevato può chiedere di studiare in una sede anche molto distante dalla sua città. Il presupposto di partenza rimane che la sede scelta per fare il test sia la prima opzione del candidato che potrà in seguito esprimere altre preferenze. L’iscrizione è possibile solo via internet al sito www.universitaly.it dal 6 maggio al 7 giugno.
E’ stato ridotto il numero di domande di cultura generale, saranno solamente 5, onde evitare così le polemiche degli anni scorsi quando erano state ritenute troppo lontane dai percorsi di studio universitari per cui si fanno i test. Sono aumentate invece le domande di logica che saranno 25 in questa nuova versione dei test. Sono proprio questi i quesiti che agitano maggiormente i candidati perché non si possono studiare sui libri e prepararsi è molto più complicato.
Nel decreto del ministero sono indicati anche i vari aspetti pratici, per lo più quelli connessi ai controlli necessari affinché il test sia svolto nella massima correttezza ed equità; si comincia dal modo in cui vanno conservate le scatole con i quesiti, al sistema di codice a barre che rende anonimo l’autore dell’esame. Come negli ani scorsi i candidati troveranno le domande disposte in ordine differente affinché copiare sia molto difficile.
Ad ogni modo alcune novità sono state recepite negativamente da parte delle organizzazioni degli studenti che preannunciano ricorsi “ dopo aver anticipato le date dei test d’ingresso a luglio, mettendo in grave difficoltà i maturandi, con questo decreto – spiega Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Udu, unione degli universitari – il ministro Profumo continua a ostacolare l’acceso all’università”.
Nel mirino, nella fattispecie è finita la scelta di attribuire un punteggio per il voto della maturità ” si tratta di un gravissimo fattore discriminante”, dice ancora Orezzi “ il percorso scolastico è caratterizzato da tanti fattori diversi che spesso condizionano il voto finale”. La graduatoria nazionale, inoltre, “rappresenta un passo avanti per una valutazione unica e più omogenea della prova d’ammissione, ma rimane fattore discriminante per la mobilità degli studenti”.
Daniele Lanni, portavoce della Rete degli studenti medi, è sulla stessa linea in merito al voto della maturità “ il principio dovrebbe essere quello di abbattere le barriere ed eliminare le disuguaglianze per permettere a tutti di studiare e non l’esatto opposto. Siamo pronti a mobilitarci”.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento