Si tratta di un caso a dir poco eclatante, che vede sconfessato uno dei fiori all’occhiello della sicurezza stradale negli ultimi anni, quel sistema Tutor così inviso agli automobilisti. Ora, invece, la parabola del terribile “contatore” di velocità media, potrebbe essere giunta al termine.
Ma cosa ha ravvisato l’autorità giudiziaria di così grave nell’applicazione della contravvenzione in base alle rilevazioni degli autovelox calibrati? La multa in questione era stata comminata a un utente dell’autostrada A13, nel tratto che da Padova arriva a Bologna. Così, il giudice di Pace di Rovigo ha riscontrato un abuso nell’impiego dei sistemi di sorveglianza che hanno pizzicato il malcapitato, poiché appartenenti a due province e, addirittura, nel caso specifico, due regioni diverse.
Così, il primo apparecchio è stato installato in provincia di Ferrara, mentre il secondo, che calcola la velocità media del veicolo nei due punti, si trova in provincia di Rovigo. Ora, secondo quanto sottolinea la redazione di motorioggi.it, la questione sarebbe emersa in seguito al difetto di competenza a giudicare in materia: quale dei due tribunali, infatti, è deputato per legge a esprimersi sul ricorso presentato? Quello emiliano o quello veneto?
Da questa incertezza giurisdizionale, il Giudice di Pace ha dunque preferito rendere nulla la contravvenzione recapitata all’automobilista, che si è dunque reso protagonista di una sentenza, a suo modo, storica, che potrebbe rendere la vita dei tutor autostradali parecchio difficile di qui in avanti.
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