Trasparenza, efficienza ed integrità della pubblica amministrazione

Enrico Farina 07/10/14
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La trasparenza è uno strumento volto ad assicurare l’attuazione dei principi costituzionali dell’imparzialità e del buon andamento delle Pubbliche Amministrazioni, così come sanciti dall’art.97 Cost..

Mediante il principio di trasparenza il legislatore impone alle P.A. di assicurare la massima circolazione possibile delle informazioni all’interno del sistema amministrativo, ma anche fra quest’ultimo ed il mondo esterno.

Secondo l’art. 1 della legge 241/90 (modificata e integrata dalla legge 15/2005)[1]L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia, di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste dalla legge, nonchè dai principi dell’ordinamento comunitario”.[2]

L’impatto di tale normativa sui rapporti tra le Pubbliche Amministrazioni e i cittadini è dirompente, rispetto ad un arcaico sistema organizzativo delle istituzioni pubbliche basato sull’autoreferenzialità e l’inaccessibilità al mondo esterno.

Mediante quest’innovazione normativa, non solo si garantisce al cittadino il diritto di prendere visione degli atti di un procedimento, ma si condiziona l’intera attività amministrativa che dovrà ispirarsi al principio di trasparenza, inteso come accessibilità agli atti sui quali la P.A. si basa per assumere una determinata posizione. Strettamente collegato al concetto di trasparenza vi è quello di diritto di accesso, inteso come il potere/diritto degli interessati di richiedere, prendere visione ed, eventualmente, ottenere, ai sensi dell’art. 22 della legge 241/90, copia dei documenti amministrativi.[3]

In termini organizzativi possiamo definire la trasparenza amministrativa come una strategia volta ad assicurare la massima circolazione possibile delle informazioni, sia all’interno del sistema amministrativo, sia fra quest’ultimo ed il mondo esterno. In questo solco si pone l’Operazione Trasparenza, avviata nel giugno 2008, attraverso la pubblicazione dei dati dirigenziali e degli incarichi in atto presso il Ministero della Pubblica Amministrazione e Innovazione (obbligo esteso in seguito a tutte le Pubbliche Amministrazioni del territorio nazionale).

Con la legge n. 69 del 18 giugno 2009[4] si impone, ai sensi dell’art. 21, comma 1, che tutte le Pubbliche Amministrazioni debbano rendere note, attraverso i propri siti internet, informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) e i tassi di assenza e di presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale. D’altro conto, il primo dato relativo all’azione di monitoraggio compiuto dalla Bussola della trasparenza[5] del Dipartimento della Funzione pubblica (organo al quale è affidato l’onere di effettuare una rilevazione automatica sulle sezioni Amministrazione trasparente) chiarisce che, nel 2013, solo il 20 % delle Amministrazioni Pubbliche hanno assolto all’implementazione dei principi di trasparenza imposti dal decreto in vigore dal 20 aprile 2013 (su un campione di oltre 11mila enti pubblici monitorati).

L’importanza attribuita ai servizi online delle P.A. si evince anche dall’art.11 del D. Lgs. n. 150/2009[6] che descrive il concetto di trasparenza in termini di: “accessibilita’ totale attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti istituzionali delle Amministrazioni Pubbliche, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali e all’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali, dei risultati dell’attivita’ di misurazione e valutazione svolta dagli organi competenti, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo del rispetto dei principi di buon andamento e imparzialita’”.

L’importanza attribuita al principio dell’accessibilità agli atti si evince dai richiami di tale concetto nei numerosi provvedimenti normativi emanati nel corso degli anni, tra i quali il recente D. Lgs. n. 33/2013[7], pubblicato in attuazione della delega conferita al Governo dall’art.1, comma 35, legge n. 190/2012[8], il quale completa e riordina la numerosa e articolata normativa inerente gli obblighi di pubblicita’, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni. I punti principali che vengono trattati dal suddetto Decreto fanno riferimento a:

  • Pubblicità e Trasparenza, attraverso cui è possibile utilizzare forme diffuse di controllo democratico sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse;
  • Pubblicazione dei dati e delle informazioni sui siti istituzionali, anche al fine di sollecitare e agevolare la partecipazione dei cittadini;
  • Qualità e chiarezza delle informazioni, attraverso i siti istituzionali e le procedure informatiche che devono garantire l’integrità e la facilità di consultazione dei documenti;
  • Obbligo di durata delle pubblicazioni, stabilita in 5 anni (fatti salvi i casi in cui la legge disponga diversamente);
  • Amministrazione trasparente, che prevede l’obbligo per i siti istituzionali di creare un’apposita sezione (Amministrazione trasparente);
  • Piano triennale per trasparenza e integrità,  parte integrante e sostanziale del Piano di prevenzione della corruzione;
  • Pubblicazione dei curricula, stipendi e incarichi del personale dirigenziale.
  • Accesso civico, principio attraverso il quale i cittadini possono pretendere la pubblicazione di atti documenti e informazioni in possesso alla Pubblica Amministrazione P.A. che, per qualsiasi motivo, non sono stati ancora divulgati (fatte salve le eccezioni previste dalla norma);
  • Totale accessibilità delle informazioni, mediante l’implementazione del modello offerto dal Freedom of Information Act statunitense, finalizzato ad assicurare l’accessibilità a qualsiasi documento o dato in possesso delle P.A. (salvo i casi previsti dalla legge);

Mediante l’emanazione del D. Lgs. n. 33/2013, il legislatore ha voluto sostenere la partecipazione degli stakeholders alle attività delle Pubbliche Amministrazioni, con l’intento di implementare forme di monitoraggio sulla gestione della performance, utili a promuovere l’integrità ed a prevenire fenomeni di corruzione.

Valore strategico della trasparenza è quello di ridurre i fenomeni legati alla corruzione, fattore che ha un’incidenza diretta sulla vita economica del paese; da uno studio condotto dalla Commissione europea è stato stimato che “ i costi amministrativi sulle imprese sono pari al 4,6% del Pil ( Prodotto interno lordo)” [10]. Pertanto il concetto di trasparenza non può che configurarsi come un elemento determinante in grado di caratterizzare incisivamente il rapporto cittadino-P.A. e la Qualità dei servizi pubblici offerti[11], incidendo sui seguenti aspetti:

 

  • ottimizzazione della gestione (economico, finanziaria e organizzativa) degli enti;
  • responsabilizzazione del management pubblico verso una più efficace ed efficiente attuazione degli obiettivi istituzionali;
  • riduzione dei fenomeni legati alla corruttibilità delle Pubbliche Amministrazioni.

La trasparenza consente di attivare un processo definito friendly citizen control, [12] attraverso il quale viene stimolata la partecipazione e la collaborazione tra P.A. e cittadino il quale potrà, in tal modo, contribuire attivamente (attraverso suggerimenti, critiche e proposte) a migliorare la qualità dei servizi pubblici e limitare, al contempo, il deleterio fenomeno della corruttibilità.

 

Legge 11 febbraio 2005, n. 15, Modifiche ed integrazioni alla legge 7 agosto 1990, n. 241, concernenti norme generali sull’azione amministrativa
Legge n. 241 del 1990, modificata e integrata dalla Legge n. 15 del 2005
Legge 241 del 7 agosto 1990 Art. 22 “al fine di assicurare la trasparenza dell’attività amministrativa e di favorirne lo svolgimento imparziale è riconosciuto a chiunque vi abbia interesse diretto, concreto e attuale per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti il diritto di accesso ai documenti amministrativi’’
Legge 18 giugno 2009, n. 69, Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile
La Bussola della Trasparenzapermette di utilizzare strumenti per l’ analisi ed il monitoraggio dei siti web delle Pubbliche Amministrazioni, con l’obiettivo di sostenere gli Enti, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini, nel processo di miglioramento continuo della qualità delle informazioni on-line e dei servizi digitali
Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni
Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33, Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicita’, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle Pubbliche Amministrazioni
Legge 6 novembre 2012, n. 190 Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalita’ nella Pubblica Amministrazioni
Rapporto CIVIT, Per una semplificazione della trasparenza: esiti della consultazione pubblica sugli obblighi di pubblicazione previsti in materia di trasparenza e integrita’, 2012
RBANI Giovanni, Semplificazione ed efficienza della Pubblica Amministrazione, Consumatori, Diritti e Mercato, numero 2/2012
PONTI Benedetto, La trasparenza amministrativa dopo il d.lgs.14 marzo 2013, n. 33, Maggioli, 201
Dipartimento per la Funzione Pubblica, PERLAPA Un nuovo approccio partecipato verso la trasparenza, Rubbettino Editore, 2012

 

Enrico Farina

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