Nell’incontro del consiglio dei ministri del 17 settembre è nato, anche se ancora in via preliminare, il Testo unico riscossione: provvedimento cardine, che mira a unificare sotto un cappello unico le varie disposizioni di legge, sparse qua e là, in tema riscossione tasse e tributi.
Nel Testo, come spiegato dalla nota stampa di Palazzo Chigi, “sono ricondotte a unità le disposizioni vigenti, attualmente contenute in fonti normative differenti, tra le quali i numerosi provvedimenti in materia di razionalizzazione e semplificazione stratificatisi nel corso degli ultimi tre decenni”.
E’ stato approvato in fase preliminare e in attuazione dell’articolo 21 della legge delega al Governo per la riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), ed è stato ribattezzato Testo unico in materia di versamenti e di riscossione.
Capiamo meglio cosa cambierà.
Indice
Testo unico Riscossione
Come anticipato, l’approvazione preliminare del 17 settembre della bozza di Testo unico riscossione, mira a unificare tutto ciò che fino ad oggi è stato disseminato in vari provvedimenti, partendo dall’iter di riscossione tasse e tributi, effettuato dall’Agenzia delle entrate.
L’articolo 21 della Riforma fiscale fa da cornice a questa novità. “Dopo i testi unici su giustizia tributaria, tributi erariali minori e sanzioni tributarie, attualmente all’esame del Parlamento, oggi il Consiglio dei ministri ha approvato in prima lettura il testo unico in materia di versamenti e di riscossione”, ha confermato il viceministro dell’economia Maurizio Leo.
L’intento del Testo è occuparsi di tutte le norme che riguardano versamenti e riscossione, e di avviare:
– una ricognizione della normativa vigente sulla materia oggetto di riordino, contenuta in
fonti diverse;
– un coordinamento della normativa vigente mediante interventi resi necessari da
modificazioni apportate da leggi successive;
– fare una proposta di abrogazione, delle disposizioni da ritenersi superate e rilevazione delle
abrogazioni già operate dalle precedenti fonti legislative.
Novità e contenuti del Testo unico Riscossione
Il Testo è strutturato in base all’ordinario iter di acquisizione delle entrate, riportando:
- la disciplina dei versamenti diretti, e relativi rimborsi;
- la disciplina della riscossione mediante ruoli e coattiva;
- le disposizioni concernenti il funzionamento del servizio nazionale della riscossione;
- le disposizioni che estendono la disciplina della riscossione mediante ruolo alle diverse entrate dello Stato, anche non tributarie;
- la disciplina di recepimento della direttiva 2010/24/UE, in materia di mutua assistenza tra gli Stati membri dell’Unione Europea ai fini della riscossione dei crediti erariali;
- le disposizioni transitorie e finali, nell’ambito delle quali sono individuate quelle oggetto di abrogazione, nonché di coordinamento.
Inoltre, al Testo unico sono inclusi tre allegati, che riguardano l’individuazione delle forme societarie dei soggetti residenti in UE e delle imposte sui redditi applicate negli Stati membri UE, ai fini dell’applicazione dell’esenzione dalle imposte sugli interessi; i canoni pagati a società non residenti o con stabile organizzazione in altro Stato membro; l’elencazione delle disposizioni di interpretazione autentica ricondotte all’interno del testo unico.
Entrata in vigore Testo unico sulla Riscossione
La palla del Testo unico Riscossione e versamenti passa ora alle Commissioni tecniche, prima della approvazione definitiva, tenendo conto che il meccanismo del discarico cartelle e dilazione in 120 rate entrerà in vigore dal 2025.
La nuova Riscossione 2025
Anzitutto dal 1° gennaio 2025 le cartelle esattoriali non riscosse entro 5 anni verranno cancellate automaticamente. Si chiama discarico automatico ed è stato inserito nel decreto Riscossione 2024
Nello specifico, con la nuova riscossione, è previsto che le quote affidate all’Agenzia delle entrate – Riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2025 e non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo quello di affidamento siano automaticamente discaricate, secondo quanto stabilito del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze.
Cambia anche il sistema di rateizzazione delle cartelle di pagamento. Per i debiti inferiori o pari a 120 mila euro, verrà concessa un’ulteriore dilazione dalle attuali 72 rate mensili, passando a:
- fino 84 rate nel 2025 e 2026;
- fino a 96 rate nel 2027 e 2028, fino a 96 rate mensili;
- fino a 108 rate nel 2029 e 2030
- dal 2031, si valuterà la possibilità di concedere 120 rate.
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