Nessun errore, dal momento che in quei territori dove il pagamento scade oggi, lo scorso 24 gennaio dovrebbe essere stata pagata solo la tassa sulla prima casa o sui terreni agricoli e non quella sulla spazzatura.
In alcune zone, infatti, le società che gestiscono la raccolta dei rifiuti, e dunque provvedono alla riscossione della tassa, hanno prorogato i termini per l’ultima rata della tassa.
Pagamento che sarà l’ultimo anche in senso assoluto per la Tares, che, dal prossimo appuntamento, diventerà per tutti, indistintamente, la nuova Tari, che andrà a comporre, insieme alla Tasi, la futura Iuc, l’imposta unica comunale, pronta al debutto nei prossimi mesi.
Così, oggi è l’ultima data utile per tutte quelle famiglie che, nelle scorse settimane, si siano viste recapitare l’avviso di pagamento della Tares, al solito oltre le attese, un salasso lamentato da tutti i contribuenti.
La stima della tassa sui rifiuti viene definita in base al numero di persone che vivono nello stabile sottoposto a tassazione, con uno specifico coefficiente che viene moltiplicato per i metri quadrati dell’abitazione. Un principio vicino alle future definizioni catastali, dal momento che, proprio ieri, è stato approvato definitivamente il disegno di legge sulla delega fiscale, che contiene anche le basi della riforma del catasto. D’ora in avanti, le rendite catastali – e dunque anche gli importi delle tasse sulla proprietà degli immobili – verrà infatti calcolata in base ai metri quadrati, e non più sui vani a disposizione.
Così, anche se quella di oggi non è la scadenza ufficiale, per migliaia e migliaia di contribuenti si tratta di un appuntamento da non mancare, spesso a seguito dei riconteggi e delle proroghe richieste dalle partecipate che si occupano della definizione della Tares, ormai in via di sparizione.
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