Stralcio cartelle fino a 1000 euro: ecco i moduli aggiornati, istruzioni e scadenze

Il Decreto Milleproroghe ha rivisto le regole dello stralcio 2023: cosa cambia

Redazione 07/03/23
Scarica PDF Stampa Allegati

Pronti e pubblicati i modelli aggiornati e le istruzioni per applicare lo stralcio cartelle fino a 1000 euro, in base alle novità approvate con il Decreto Milleproroghe 2023: in primis quella riguardante la possibilità per gli enti locali di adottare i provvedimenti di annullamento dei debiti entro il 31 marzo; poi il rinvio al 3o aprile dell’annullamento delle cartelle incluse nel piano.

Per chi ancora non sapesse, parliamo dello stralcio debiti fino a 1.000 euro introdotto dal governo Meloni, con l’edizione 2023 della Legge di bilancio: uno dei tasselli del corposo pacchetto fiscale deciso per l’anno in corso. Entrata in vigore a gennaio 2023 con la Legge di bilancio, la norma sullo stralcio è già però stata emendata dal Decreto Milleproroghe, approvato e convertito in legge il 23 febbraio.

Prima novità assoluta è lo slittamento al 30 aprile 2023 (dalla precedente deadline del 31 marzo) della scadenza per l’annullamento dei debiti. Seconda grande novità è la possibilità per i Comuni, ed enti diversi dalle amministrazioni centrali, di stralciare in modo totale le cartelle in oggetto, e non solo parzialmente come inizialmente previsto. Tutto a discrezione degli enti locali.

Stiamo parlando quindi una cancellazione tout court di una certa tipologia di debiti, accumulati negli anni dai contribuenti morosi e mai sanati.

Tutte novità che necessitavano dell’aggiornamento dei modelli e di nuove istruzioni da fornire agli interessati, che sono ora arrivati sul portale delle Entrate-Riscossione, pronti per essere scaricati e utilizzati.

La circolare dell’Agenzia entrate è poi arrivata lo scorso 27 gennaio, e ha chiarito i punti salienti e operativi di tutte le misure previste dalla tregua fiscale 2023, compresa la rottamazione quater, oltre alle altre sanatorie. Ora il Milleproroghe interviene sull’introduzione di queste ulteriori novità, che cambiano sia il calendario sia le modalità di cancellazione debiti.

In questo articolo inseriamo i modelli e le nuove istruzioni, spieghiamo in dettaglio come funziona lo stralcio cartelle fino a 1000 euro, e cosa comporterà per i contribuenti.

Indice

Stralcio cartelle fino a 1000 euro: le novità nel Milleproroghe 2023

Come anticipato, l’approvazione definitiva del Decreto Milleproroghe, e la sua conversione in legge, hanno visto 3 grandi novità in tema di scadenze previste e modalità di stralcio delle cartelle fino a 1000 euro, comprese tra il 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 e di competenza di enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali. In sostanza quelle afferenti ai Comuni ed enti locali.

  • Primo: è stato prorogato al 30 aprile 2023 il termine per l’annullamento dei debiti inclusi nello stralcio. Slitta quindi di un mese la precedente deadline del 30 marzo;
  • secondo: sono stati riaperti i termini per l’adozione del provvedimento che blocca la cancellazione dei carichi per gli enti locali (gli enti diversi da amministrazioni statali, agenzie fiscali e previdenziali). Per adottare il provvedimento ci sarà tempo fino al 31 marzo,
  • terzo: anche enti locali e Comuni possono (come le amministrazioni centrali) stralciare le cartelle fino a 1000 euro in modo totale, e non più solo parzialmente come precedentemente previsto in Manovra. In questo modo il contribuente non dovrà pagare nulla.

Stralcio cartelle fino a 1000 euro: i modelli da scaricare

Come anticipato nel precedente paragrafo, La Legge Milleproroghe 2023 dà facoltà agli enti che non hanno adottato entro il 31 gennaio 2023 il provvedimento di non applicazione all’annullamento “parziale” di farlo entro la nuova scadenza del 31 marzo 2023.

Stessa norma che consente ora anche di applicare l’annullamento “integrale” dei propri crediti – comprensivo quindi della quota “capitale” nonché delle eventuali spese per procedure esecutive e diritti di notifica, per il cui rimborso l’Agente della riscossione presenterà apposita richiesta all’ente creditore – adottando, entro il 31 marzo 2023, uno specifico provvedimento.

Ecco i modelli che gli enti creditori possono utilizzare per comunicare:

NB. Il contribuente non deve fare nulla. I moduli devono essere scaricati dagli enti creditori, perchè a loro spetta l’adempimento di comunicazione di adesione allo Stralcio 2023.

Stralcio cartelle fino a 1000 euro: come comunicare l’adozione dei provvedimenti

Come detto gli enti creditori possono adottare i provvedimenti di applicazione o non applicazione dello Stralcio cartelle 2023. In che modo? Ecco le istruzioni:

COME COMUNICARE L’ADOZIONE PROVVEDIMENTO DI NON APPLICAZIONE STRALCIO PARZIALE
La Comunicazione di adozione del provvedimento di non applicazione dell’annullamento automatico “parziale” (art. 1, commi 227 e 228, della Legge n. 197/2022) può essere effettuata da parte degli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali trasmettendo all’Agenzia delle entrate-Riscossione, entro il 31 marzo 2023, esclusivamente all’indirizzo PEC comma229@pec.agenziariscossione.gov.it:

  • il modulo – pdf compilato in tutte le sue parti (assicurando la corretta indicazione del Codice ente creditore a 5 cifre desumibile dalla tabella Enti Creditori Beneficiari) firmato digitalmente e rinominato con il suddetto Codice ente creditore (es. 98765.PDF);
  • copia del provvedimento adottato.

Per conoscere in concreto tutte le misure di tregua fiscale in vigore nel 2023 consigliamo il libro Pace fiscale 2023 (scopri di più qui sotto). Dall’ opportunità di definire gli avvisi bonari sino alla riapertura dei termini per la rottamazione: dal rafforzamento della conciliazione giudiziale alla possibilità di definire le liti pendenti; e poi ancora “ravvedimento speciale”, sanatoria delle violazioni formali e al saldo e stralcio per i debiti fino a 1.000 euro.

Libro utile

FORMATO CARTACEO

Pace fiscale 2023

Con l’avvio delle riforme del sistema fiscale trova nuovamente spazio una misura straordinaria di “tregua” fiscale, una sorta di “condono” con possibilità di chiudere le liti potenziali, attuali o passate, con il pagamento delle imposte (ma non delle sanzioni). L’ambito di operatività delle disposizioni introdotte dalla Legge di bilancio 2023 è vasto, e parte dall’ opportunità di definire gli avvisi bonari sino alla riapertura dei termini per la rottamazione, senza trascurare il rafforzamento della conciliazione giudiziale e la possibilità di definire le liti pendenti; particolarmente importante è poi l’innovativo strumento del “ravvedimento speciale”, che si affianca alla sanatoria delle violazioni formali e al saldo e stralcio per i debiti fino a 1.000 euro. Le misure presentate dal legislatore sono naturalmente da valutare all’interno della sfera di ogni singolo soggetto, alla luce della situazione personale e della necessità di considerare tutte le opportunità fornite dalla normativa, tenendo presente peraltro che riguardano tutti i contribuenti, dalla persona fisica alla grande impresa. In questo contesto, il libro si propone di fornire uno strumento di rapida consultazione e una “bussola” per orientare il professionista nell’interpretazione della legislazione e soprattutto della prassi rilevanti in materia. Alessandro AlbanoAvvocato cassazionista, collabora stabilmente con Studio Gnudi. Dottore di ricerca in Diritto tributario europeo, è autore di diversi capitoli in opere collettanee e di numerosi articoli, anche in lingua inglese, pubblicati sulle principali riviste tributarie. Professore a contratto in Diritto tributario e processuale nell’Università degli Studi di Bologna, docente in Master post lauream organizzati da Atenei universitari. È relatore a seminari e convegni organizzati dagli Ordini professionali, oltre che componente di commissioni di studio. È tra l’altro socio IFA- sezione italiana, dell’ANTI, Sezione Emilia-Romagna e della Camera degli Avvocati tributaristi di Bologna.

Alessandro Albano | Maggioli Editore 2023

COME COMUNICARE L’ADOZIONE PROVVEDIMENTO DI APPLICAZIONE STRALCIO TOTALE
La Comunicazione di adozione del provvedimento di applicazione dell’annullamento automatico “integrale” (art. 1, comma 222, della Legge n. 197/2022) può essere effettuata dagli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali trasmettendo all’Agenzia delle entrate-Riscossione, entro il 31 marzo 2023 esclusivamente all’indirizzo PEC comma229-bis@pec.agenziariscossione.gov.it:

  • il modulo – pdf compilato in tutte le sue parti (assicurando la corretta indicazione del Codice ente creditore a 5 cifre desumibile dalla tabella Enti Creditori Beneficiari) firmato digitalmente e rinominato con il suddetto Codice ente creditore (es. 98765.PDF);
  • copia del provvedimento adottato.

Stralcio cartelle: novità in Manovra 2023

Con la Legge di bilancio 2023 le cartelle dell’importo massimo di 1.000 euro vengono eliminate. Non tutte, ma solo quelle dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, quindi vecchie di 7 anni rispetto al 2023. Finiscono dritti nel bidone tutti i vecchi debiti che non possono più essere più riscossi dal Fisco. Tentare di riscuoterli costerebbe più del cancellarli e il magazzino dell’Agenzia entrate è stra-colmo di vecchie cartelle da ripulire.

Ecco quindi che l’articolo 1, commi 222-230, della Manovra prevede l’annullamento automatico, alla data del 31 marzo 2023, senza alcuna richiesta da parte del contribuente, dei singoli debiti affidati all’Agente della riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo fino a 1.000 euro. La somma si intende comprensiva di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.

Si tratta di una norma sulla falsariga di quella che nel Dl sostegni consentì l’annullamento delle cartelle fino a 5mila euro. L’articolo inserito nella bozza della Legge di bilancio specifica che “Sono automaticamente annullati, alla data del 31 gennaio 2023, i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore della presente legge, fino a mille euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015″.

Stralcio cartelle fino a 1.000 euro: come funziona

Il meccanismo è semplice: Il Fisco andrà a guardare quanto vecchio è il debito trasformato in cartella esattoriale e il suo importo. Se il debito è stato iscritto a ruolo nel periodo gennaio 2000-dicembre 2015 e se il suo importo è fino a 1.000 euro (comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni), allora questo verrà di fatto stralciato e cestinato. Il contribuente dal canto suo non dovrà pagare più nulla allo Stato.

E’ importante però quanto precisato dall’Agenzia delle entrate nella sua circolare del 27 gennaio: “l’annullamento automatico opera con modalità differenziate, in funzione della tipologia di ente creditore che ha affidato il carico all’agente della riscossione”.

In sostanza per lo stralcio totale o meno è importante distinguere tra:

  • enti creditori amministrazioni statali, agenzie fiscali ed enti pubblici previdenziali,
  • enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali (gli enti per le quali sono state previste le novità nel Decreto Milleproroghe),

Per i debiti nei confronti dei primi vengono stralciati in automatico i singoli debiti affidati ai creditori dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo fino a mille euro. L’importo viene calcolato dalla data di entrata in vigore della Legge ed è comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni.

Nel caso di debiti nei confronti di creditori diversi, ad esempio i Comuni, grazie alle modifiche approvate con il milleproroghe, slittano i tempi di adozione del provvedimento di cancellazione cartelle, e inoltre queste vengono stralciate totalmente (come avviene per gli enti centrali). Funziona così:

  • lo stralcio riguarda tutto l’importo fino a 1000 euro della cartella esattoriale. La cancellazione comprende la somma del debito non pagato, le sanzioni e gli interessi, compresi gli interessi di mora e le spese per le procedure esecutive e le notifiche della cartella. In sostanza anche agli enti locali il contribuente non deve nulla per le cartelle fino a 1000 euro riguardanti il periodo 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015;
  • questi enti possono anche non aderire allo stralcio cartelle: cioè possono stabilire di non applicare lo Stralcio totale, adottando uno specifico provvedimento e comunicandolo all’Agente della riscossione. Questo deve essere inviato entro il 31 marzo 2023.

Stralcio cartelle fino a 1.000 euro: i debiti inclusi

A essere inclusi in questa tipologia di pace fiscale sono i debiti tributari, fino all’importo massimo di 1.000 euro, accumulati nel periodo 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. Tra questi rientrano:

  • Iva,
  • Irpef,
  • Irap,
  • ritenute,
  • multe
  • bollo auto e assicurazioni,
  • contributi,
  • Tari,
  • Tosap

ATTENZIONE: grazie alle modifiche del Milleproroghe, ora i debiti inclusi nell’edizione 2023 dello stralcio, nella loro totalità, riguardano sia quelli di cui sono creditori le amministrazioni statali, agenzie fiscali ed enti pubblici previdenziali sia quelli in cui i creditori siano enti diversi: ad esempio i Comuni o le casse di previdenza private.

I debiti esclusi dallo stralcio cartelle fino a 1.000 euro

Si precisa, infine, che la misura relativa allo “Stralcio” fino a mille euro non trova applicazione per le seguenti tipologie di carichi affidati all’Agente della riscossione:
recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
debiti relativi alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea e all’imposta sul valore aggiunto riscossa all’importazione.

Stralcio cartelle fino a 1.000 euro: cosa deve fare il debitore

Senza giri di parole, diciamo che il contribuente debitore, se rientra nello stralcio cartelle, non deve fare nulla. L’annullamento del debito è automatico e senza necessità di adempimenti.

Scarica Allegati

Circolare Agenzia entrate n.2/E del 27 gennaio 2023 793 KB
Modulo – Comunicazione di NON annullamento parziale 228 KB
Modulo – Comunicazione annullamento integrale 230 KB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento