Stop targa estera 2019: divieti e sanzioni, le novità

Redazione 14/01/19
Scarica PDF Stampa
Lo stop alla circolazione di auto con targa estera 2019 riuscirà probabilmente ad arginare un fenomeno che negli anni è letteralmente dilagato: quello di automobilisti più che italiani alla guida di automobili targate estero. Cosa che consente loro di risparmiare un bel po’ di soldi su bollo e assicurazione, in barba ai cittadini onesti.

Il Decreto Sicurezza, osteggiato in questi giorni dai sindaci italiani, contiene, tra le altre misure oltre a quelle sull’immigrazione, il divieto assoluto per i residenti in Italia di circolare in Italia con targa estera. E le prime multe sono già iniziate a fioccare.

Leggi anche “Decreto sicurezza: cosa prevede, punto per punto”

Stop targa estera 219: cosa prevede

Il Decreto sicurezza, votato poche settimane fa al Senato con il maxiemendamento, ha modificato l’articolo 93 del Codice della strada, che sancisce il divieto, a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, di circolare con un veicolo immatricolato all’estero.

È un articolo che argina di fatto e mette fine al proliferare di auto targate estere guidate da residenti in Italia. Diciamo che esisteva già un articolo del Codice della strada, il numero 132, che, secondo cui “gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero e che abbiano già adempiuto alle formalità doganali sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine. Scaduto il termine di un anno, se il veicolo non e’ immatricolato in Italia, l’intestatario chiede al competente ufficio della motorizzazione civile, previa consegna del documento di circolazione e delle targhe estere, il rilascio di un foglio di via e della relativa targa, ai sensi dell’articolo 99, al fine di condurre il veicolo oltre i transiti di confine. L’ufficio della motorizzazione civile provvede alla restituzione delle targhe e del documento di circolazione alle competenti autorità dello Stato che li ha rilasciati.

In base a questo articolo per parlare di illecito, gli agenti che fermavano un automobilista che circolava con un’automobile con targa estera, avrebbero dovuto dimostrarne la circolazione sul territorio italiano da più di un anno. Cosa molto difficile.

Con l’approvazione del Decreto sicurezza e del nuovo articolo 93 del Cds, non conta il limite di tempo di un anno. Chiunque, residente in Italia, verrà fermato e colto alla guida di un’auto con targa estera sarà ritenuto responsabile di un illecito, e quindi punibile.

Leggi anche “Viaggiare senza assicurazione auto: multe più care nel 2019, cosa cambia”

Stop targa estera 2019: da quando è in vigore

La norma che vieta la circolazione di auto con targhe estere da parte di residenti in Italia è in vigore dallo scorso 1° dicembre 2018.

Stop targa estera 2019: quando non vale

Ci sono eccezioni a questo divieto e sono espressamente riportate nel Codice della strada, sempre all’articolo 93, secondo cui lo stop alla targa estera per residenti in Italia non vale quando c’è in gioco un contratto di leasing, di noleggio senza conducente o comodato. È sufficiente avere a bordo dell’auto una dichiarazione della società intestataria del mezzo.

Stop targa estera 2019: le sanzioni

Patente e libretto, prego! Qualunque residente in Italia, che venga beccato con un’auto con targa estera va incontro a sanzioni amministrative, in particolare:

  • una multa che può andare da 712 a 2.848 euro,
  • divieto di circolazione,
  • qualora, entro il termine di 180 giorni, il veicolo non sia immatricolato in Italia o non sia richiesto il rilascio di un foglio di via, andrà incontro alla confisca amministrativa.
  • inoltre chi ha un mezzo in comodato ma non ha a bordo il documento che ne attesti la disponibilità dovrà invece pagare una multa da 250 a 1.000 euro ed esibirlo entro 30 giorni.

Potrebbe interessarti questo volume:

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento