Spid in scadenza nel 2023, CIE e Identità Digitale Nazionale: cosa succederà ad aprile

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I contratti stipulati tra l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e gli Identity provider dello SPID, ovvero tutti quei fornitori privati che gestiscono l’accesso all’identità digitale, scadranno il 23 aprile 2023. La prima scadenza era in realtà prevista per la fine del 2022, ma è stata prorogata d’ufficio ad aprile.

Il rinnovo non è tuttavia certo: la maggioranza degli Identity provider, riunita nell’associazione Assocertificatori (che raccoglie i gestori di SPID ma anche quelli di Firma elettronica e PEC), non vorrebbe rinnovare il contratto alle condizioni attuali. Questo perché sempre un numero maggiore di utenti ha accesso all’identità digitale, e i costi attualmente pattuiti con il governo non sembrano essere più sostenibili.

Inoltre, già nel mese di dicembre il governo, nella persona del sottosegretario Butti, aveva espresso la volontà di abbandonare progressivamente il Sistema Pubblico di Identità Digitale e di far confluire SPID e Carta d’Identità Elettronica in una nuova applicazione che le unisca, chiamata Identità Digitale Nazionale (IDN).

Il progetto è ambizioso, e sicuramente richiede del tempo. Per questo motivo il governo potrebbe trattare con i fornitori esterni una nuova proroga, coprendo anche i nuovi costi di gestione, e allo stesso tempo studiare per il lungo termine la soluzione unificatrice verso la IDN.

Vediamo quindi cosa potrebbe succedere a partire da aprile 2023.

Indice

SPID in scadenza ad aprile: verso il rinnovo dei contratti

Come anticipato, in attesa di un nuovo sistema di identità digitale, il Governo sembra intenzionato a prorogare le convenzioni con gli Identity provider esterni. Nei giorni scorsi il sottosegretario Butti ha convocato i gestori, dopo che le riunioni con AgID si erano rivelate infruttuose. Il rischio è quello che ad aprile lo SPID possa essere “spento”, se il governo non accetta di farsi carico dei nuovi costi di gestione che i provider non riescono a sostenere.

L’identità digitale è stata pensata come gratuita, l’unico costo che sostengono i cittadini è legato all’identificazione iniziale. Questo, unito al sempre maggiore numero di utenti che utilizzano lo SPID, ha contribuito a rendere i costi insostenibili. Secondo il monitoraggio di AgID presente sul sito avanzamentodigitale.italia.it, le identità digitali erogate sono oltre 34 milioni, e permettono ai cittadini di accedere a numerosi servizi della pubblica amministrazione. Richiedere lo SPID è abbastanza semplice, ne abbiamo parlato in questo articolo, e il suo utilizzo è meno macchinoso dell’accesso con Carte d’Identità elettronica, per la quale sono necessari PIN, PUK, lettore di Smartcard o smartphone con NFC.

Rischiare di perdere uno strumento che in questo momento funziona potrebbe rappresentare un problema per milioni di cittadini, per questo la proroga delle convenzioni per lo SPID sembra in questo momento molto probabile.

SPID e CIE addio: verso l’Identità Digitale Nazionale

L’obiettivo del rinnovo delle convenzioni dovrebbe essere a breve termine, vista l’ambizione del governo di creare un’unica Identità Digitale Nazionale (IDN) che assimili CIE e SPID. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, il sottosegretario Butti ha presieduto nei giorni scorsi una riunione con un team di esperti per la trasformazione digitale che dovrebbero fare chiarezza sulla fattibilità del progetto.

Nel frattempo, anche l’Europa si sta muovendo verso un sistema unificato di identità digitale: il progetto si chiama European Digital Identity Wallet, un “portafoglio” digitale sotto forma di applicazione mobile in grado di raccogliere le identità digitali dei cittadini europei ma non solo, potrà raccogliere anche documenti come la patente e altri tipi di attestazioni come titoli di studio o IBAN.

Il digital wallet europeo è in via di sperimentazione, ma trattandosi di un aggregatore di identità digitali simile a quello che dovrebbe essere l’Identità Digitale Nazionale, c’è il rischio di avere un doppione italiano di un servizio europeo che arriverà a breve. Occorrerà attendere i prossimi sviluppi per conoscere il destino dello SPID e delle identità digitali.

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Foto: iStock/tsingha25

Alessandro Sodano