Sigarette elettroniche, ministero e Tar Lazio salvano la supertassa

Redazione 21/02/14
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Via libera del Tar al Lazio alle misure del Ministero dell’Economia sulle sigarette elettroniche. A rassicurare i giudici, proprio l’ultimo testo che potrebbe aver firmato Saccomanni da ministro: il responsabile uscente del Tesoro, infatti, pare voler lasciare la poltrona con il decreto sulle e-cig in pieno vigore.

Presentato lo scorso 12 febbraio, il provvedimento ha superato, in rapida successione, nei giorni scorsi il vaglio del Dipartimento delle finanze, e, quindi, anche della Ragioneria generale dello Stato.

Ieri, poi, la linea del governo ha ricevuto l’ok anche dal Tar del Lazio, dove l’intenzione di portare la tassazione sulle e-cig al 58,5% era stata duramente contestata dagli operatori del settore, che avevano sporto ricorso contro l’atto governativo che, a loro parere, avrebbe messo in ginocchio l’intero settore.

Al vaglio dei giudici amministrativi, era finito il decreto 76/2013, nello specifico la parte relativa all’attuazione delle previsioni fiscali sulle sigarette elettroniche, che obbliga dal primo gennaio scorso il pagamento del 58,5% di imposte sulla vendita degli svapatori, ai pezzi di ricambio, ai liquidi e a tutti gli accessori del settore.

Il provvedimento, nel frattempo, è stato aggiornato proprio dal testo varato dal ministero e approvato dagli enti di certificazione statale nei giorni scorsi, con un tempismo davvero da record.

Ancora non è stato distribuita la versione finale del provvedimento, ma i contenuti sono stati anticipati da una circolare emanata dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Secondo il documento, allora, nel nuovo provvedimento i controlli non saranno svolti più in maniera preventiva, ma solo in seguito all’entrata in vigore delle nuove previsioni normative. 

In aggiunta, sarà sufficiente presentare apposita domanda per potersi appoggiare a un deposito fiscale, che sarà valida anche con effetto retroattivo, anche per quegli operatori in attesa ancora di risposta, i quali potranno, così, riprendere serenamente l’attività.

Resta, comunque, il regime fiscale di imposizione, ieri confermato anche dall’ordinanza del Tar che, confermando l’impianto del decreto 2013, ha respinto la richiesta di sospensione, proprio in virtù delle modifiche introdotte con il decreto ministeriale a cui si accennava. Ora, la prossima udienza è fissata per il 2 aprile.

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