Un po’sospinti dalla moda, un po’ dalla convenienze, visto che filtri e kit per gli svapatori promettono di avere un impatto assai più debole sui portafogli di chi non riesce a liberarsi del viziaccio, son ormai 500mila sono in Italia i consumatori abituali di e-cig ogni giorno. Un prodotto improvvisamente diventato di larghissimo consumo, anche grazie alla diffusione capillare, tra farmacie, negozi specializzati, supermercati.
Tra le tante leggende mai del tutto comprovate che circolano sulle sigarette elettroniche, sicuramente la più strumentale alla loro vendita è quella della minor nocività rispetto alle bionde tradizionali. Ogni fumatore, infatti, conosce bene i possibili danni del fumo e per questo, appena all’orizzonte si scorge un’alternativa che consenta di non rinunciare alal propria “dose2 giornaliera, sicuramente si scatena l’interesse dei milioni di consumatori.
Ora, però, arriva uno studio delal rivista “Il Salvagente” che mette in luce come, nella composizione delle ormai famosissime sigarette 2.0, si riscontri la presenza di metalli tossici, al pari di cadmio, cromo, piombo e arsenico. Un mix di sostanze cancerogene che non solo rischia di mettere sullo stesso piano gil svapatori e le bionde “da pacchetto”, am addirittura potrebbe rendere quelle elettroniche ancor più nocive delel tradizionali.
“Abbiamo analizzato i contenuti di una fialetta di ricarica, pari a 10 ml, che un forte fumatore svappa in una settimana: i risultati mostrano che dentro c’è veleno puro”.
Secondo i dati elaborati nella ricerca, le quantità degli elementi scoperti variavano anche in quantità 600 volte, o addirittura mille, superiore alle normali presenze nelle sostanze comunement ingerite.
Ora, dopo la scoperta, le tipologie di sigarette finite nel mirino dell’nchiesta aperta ad hoc dal procuratore Raffaele uariniello, hanno già ritirato i prodotti dalla vendita. Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra e chiedono maggiori verifiche sui prodotti in commercio, mentre lo Stato trova nuovi appigli per introdurre finalmente l’accisa sulel e-cig, ampiamente annunciata e ormai in dirittura nei prossimi provvedimenti del governo.
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