Scuole, Dad e in presenza: la mappa delle lezioni Regione per Regione

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Con il nuovo Dpcm del 2 marzo, che detta nuove misure circa il contenimento dei contagi da Coronavirus, la situazione per le scuole si fa ancora più complessa e variegata.

Il nuovo Decreto a opera del premier Draghi prevede infatti la sospensione di tutte le attività didattiche in presenza, in Zona rossa, per le scuole di ogni ordine e grado: in poche parole, Dad per tutti in zona rossa. Il totale degli studenti che seguiranno le lezioni a distanza si attesta a circa 6 milioni.

Lo stesso Decreto stabilisce che siano i Presidenti delle Regioni, in caso queste non si trovino già in Zona rossa, a decidere sulla didattica e sull’eventuale chiusura delle scuole. In particolare, spetterà ai governatori decidere sulla sospensione delle attività didattiche in presenza:

  • in caso di un peggioramento repentino della situazione epidemiologica;
  • in caso di passaggio a zona arancione rafforzato;
  • in caso di zone con più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni.

Questo vuol dire che anche all’interno di una zona gialla o arancione ci possono essere zone in cui l’attività didattica in presenza è parziale oppure totalmente sospesa, per questo motivo proviamo a fare chiarezza nei prossimi paragrafi, analizzando la situazione regione per regione e trattando anche dei casi in cui si può fare didattica in presenza anche in caso di sospensione.

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Scuole: le regole in Zona bianca, gialla e arancione

Al momento la Zona bianca è l’unica in cui l’attività didattica in presenza può procedere regolarmente nelle scuole di ogni ordine e grado. Tuttavia la Sardegna, in questo momento l’unica regione in questa area dalle restrizioni più allentate, ha optato per una riduzione al 75% della didattica in presenza per le superiori, nessuna limitazione invece per le altre scuole.

Per quanto riguarda le altre aree invece, non ci sono limitazioni per la didattica in presenza per gli alunni dell’infanzia, delle elementari e delle medie, mentre per quelli delle superiori la didattica è in presenza almeno al 50 per cento e fino ad un massimo del 75 per cento.

A queste regole si aggiungono però le ordinanze regionali e comunali che variano la situazione e in alcuni casi vanno anche contro le regole previste dal Dpcm.

Scuole: la situazione in Lombardia, Veneto e Piemonte

Il Veneto passa in Zona arancione, ma in questo momento non sono previste chiusure; la Dad rimane invece al 50%.

La Lombardia, in zona arancione scuro, ha previsto che tutte le scuole con l’eccezione degli asili nido, rimangano chiuse fino al 14 marzo.

Per quanto riguarda il Piemonte, che passa anch’esso alla zona arancione rafforzato, è prevista la chiusura di tutte le scuole in 20 distretti su 38, nel distretto di Torino invece la didattica a distanza per tutti scatta a partire dalla seconda media.

Scuole: la situazione in Friuli, Trentino, Emilia Romagna

In Friuli Venezia Giulia, la didattica a distanza è prevista per tutti gli studenti di scuole medie e superiori, mentre per quanto riguarda l’Emilia Romagna, la situazione varia a seconda delle zone:

  • provincia di Reggio Emilia (arancione scuro) – Dad a partire dalle elementari;
  • zone rosse (provincia di Modena, Bologna, Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena) – Dad per tutte le scuole di ogni ordine e grado;
  • scuole aperte e dad al 50% alle superiori per le zone rimaste in arancione.

Il Trentino, arancione, prevede che le scuole restino aperte con la dad al 50% prevista solo per le superiori. In Alto Adige la didattica in presenza è prevista solo fino alle elementari.

Scuole: la situazione nelle zone gialle

Le zone gialle sono tra le più variegate, considerato l’andamento dei contagi in specifiche zone e la presenza di varianti Covid. La Liguria ha optato per il 100% della Dad per le superiori, al 50% invece per Valle d’Aosta e Lazio, con l’eccezione della provincia di Frosinone che è invece zona rossa.

La Calabria ha previsto la Dad al 100% per tutte le scuole ad eccezione dei nidi, mentre in Puglia restano a casa tutti gli studenti di scuole medie e superiori. In Sicilia, sempre gialla, le scuole restano aperte con Dad al 50% solo per le superiori, ma fino al 13 marzo in 12 comuni dichiarati Zona rossa le scuole resteranno chiuse.

Scuole: la situazione nelle zone rosse

In Campania, Molise e Basilicata, regioni attualmente in Zona rossa, ci si attiene al Dpcm per cui scuole chiuse di ogni ordine e grado.

Scuole: Abruzzo, Toscana, Umbria e Marche

In Abruzzo le scuole a partire dalle primarie, resteranno chiuse fino al 14 marzo. Le Marche vedono le scuole chiuse nelle province di Ancona e Macerata, nelle altre province prevista la Dad al 100% per medie e superiori.

L’Umbria, arancione, prevede la didattica in presenza con l’eccezione della provincia di Perugia che fino al 21 marzo vedrà per tutte le scuole la Dad al 100%, mentre restano chiuse tutte le scuole a Orvieto.

La Toscana, per 40 dei 273 comuni della regione, ha stabilito la chiusura di tutte le scuole.

Scuole: chi può continuare a frequentare in presenza nonostante le chiusure

Nonostante la sospensione dell’attività didattica in presenza, ci sono dei casi in cui gli studenti possono comunque andare a scuola per fare lezione. Questi sono specificati sia nel Dpcm 2 marzo che nei decreti precedenti. In particolare, nell’art. 43 del Dpcm leggiamo:

Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, […] garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.

Dopo il Dpcm del 2 marzo, il Ministero dell’Istruzione ha inviato una nota ai Dirigenti Scolastici con le disposizioni previste dal decreto, in cui si può leggere inoltre che restano valide le disposizioni del Piano Scuola 2020-2021 che prevedeva la “frequenza scolastica in presenza […] degli alunni e studenti figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori, le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione”.

Queste categorie quindi potranno continuare a fare lezione in presenza anche nelle zone rosse e arancione rafforzato, tuttavia le disposizioni sono valide in assenza di ordinanze regionali che le modifichino, per cui la situazione potrebbe variare a seconda delle regioni. Inoltre, una successiva nota del Ministero ha specificato che le eccezioni valgono anche le zone gialle e arancioni.

In via teorica sarebbe possibile fare richiesta al Dirigente Scolastico per attivare le lezioni in presenza tramite un’autodichiarazione che certifichi il possesso di uno degli status sopracitati, dopo essersi informati circa le disposizioni previste per la propria regione.

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Alessandro Sodano

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