Ferrovie dello Stato ha chiuso il 2011 in attivo, con un bilancio operativo di 664 milioni ed un utile netto di 285 (in crescita anche Trenitalia, con 156 milioni, e RFI, con 98 milioni). Risultati che, pur incoraggianti, non sono ancora sufficienti a garantire la sopravvivenza del servizio pubblico universale nelle comunicazioni ferroviarie. I fondi stanziati dallo Stato per il trasporto pubblico locale ammontano a 1,2 miliardi di euro. Poiché, data la crisi, un aumento dei contributi statali è impensabile, è facile immaginare che la differenza dovranno metterla i viaggiatori. Secondo quanto prospettato nel suo intervento dall’amministratore delegato, in Italia i “ricavi per passeggero/chilometro” sono infatti piuttosto bassi, pari a 10,8 centesimi di euro (17,2 per il trasporto su gomma), contro i 20 centesimi della Germania, i 22 della Francia ed una forbice che oscilla tra i 33 ed i 42 centesimi in Gran Bretagna (dove le ferrovie sono state completamente privatizzate).
Il Ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, ha cercato di lanciare un messaggio rassicurante, dicendo che il Governo non si dimenticherà del trasporto pubblico locale.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento