Per ogni anno di anticipo rispetto all’età di vecchiaia, la decurtazione dell’assegno di previdenza dovrebbe raggiungere il 34%, tuttavia non si esclude la possibilità che il taglio possa progressivamente calare per gli assegni di importo più basso, fino ad annullarsi per quelli che sono al disotto dei 1.500 o 1.000 euro lordi al mese.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, è tornato poi ad aprire un varco alla settima salvaguardia nella prossima manovra di Stabilità, di cui l’iter è già stato avviato alla Camera. Il numero uno di Via XX Settembre ha poi fatto riferimento anche all’abolizione delle tasse sulla prima casa, anch’essa tra le novità più attese della legge di Stabilità, sostenendo che «nel caso specifico è relativamente più efficiente», rispetto al taglio delle tasse sul lavoro dal momemnto che l’80% degli italiani è proprietario di un’abitazione. Non dello stesso avviso è la Commissione europea nel Rapporto sui sistemi fiscali dei vari Paesi membri che ha invece invitato l’Italia “a spostare le tasse dal lavoro alla casa”.
Cambiamenti si prospettano anche sul fronte dello sconto sui contributi per i contratti a tempo indeterminato che ha scortato il Jobs Act. «Personalmente – ha detto Padoan – credo che non sia più necessario perché siamo fuori dall’emergenza. Le risorse potrebbero essere destinate ad altri scopi”. In tal senso, una delle ipotesi al vaglio del Governo equivarrebbe ad un credito d’imposta per ricerca e sviluppo o per investimenti specifici. Nonostante appaia più probabile l’ipotesi che vuole che sui contributi sarà apportato soltanto un restyling, presumibilmente ristretto a donne, giovani e alle assunzioni effettuate nel Mezzogiorno.
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