Riforma pensioni 2014, esodati e Quota 96: le ultime proposte

Redazione 19/05/14
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Pensioni 2014, novità in vista a sentire il ministro del Lavoro Poletti. Il successore di Elsa Fornero ed Enrico Giovannini ha infatti promesso un anticipo di pensione per i disoccupati over 60; contemporaneamente, qualcosa sembra muoversi anche per i Quota 96 della scuola.

Insomma, pensione in anticipo ma solo ai disoccupati, in deroga alla legge Fornero che dal 2011 ha innalzato i requisiti? Non proprio. Ciò che ha proposto il responsabile del dicastero sul lavoro, Giuliano Poletti, riguarda innanzitutto coloro che non abbiano maturato i requisiti per non oltre un anno e mezzo rispetto ai canoni di legge.

E il ministro va anche oltre, dicendo che la riforma per i lavoratori inattivi oltre i 60 anni arriverà in parlamento “quanto prima”,   e non sotto forma del prestito pensionistico ipotizzato da Giovannini. Logico pensare che i principali indiziati di questa riforma sono proprio coloro che dalla cura Fornero hanno subito i danni peggiori, ossia gli esodati.

La maggior parte di questi, infatti, è ben rappresentativa della fascia di età coperta dalle dichiarazioni di Poletti, dal momento che molti di loro erano, al momento dell’entrata in vigore della legge sulle pensioni del 2011, momentaneamente inattivi in attesa di maturare i requisiti necessari per andare in pensione.

Certo, a molti suonerà come l’ennesima promessa elettorale a pochi giorni dal voto, ma si tratta forse del primo squillo del governo Renzi sul tema degli esodati, dopo oltre tre mesi di governo, con le pensioni erogate che proseguono a rilento e centinaia di migliaia di posizioni ancora da salvaguardare.

Non sembra, invece, che la proposta Poletti possa incontrare le richieste di Quota 96, cioè i lavoratori della scuola rimasti fuori dalle garanzie della legge Fornero poiché il proprio calendario si chiude ad agosto rispetto a settembre. Per loro, però, è tornato a farsi vivo il presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia, il quale ha sottolineato come, insieme all’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, si sia proceduto a sollecitare per l’adozione del famoso testo unico, in vista di una possibile pensione a partire dal prossimo settembre.

Insomma, sarà l’aria elettorale, ma di certo la maggioranza e il governo sembrano interessarsi come mai prima d’ora a categorie che il welfare ha lasciato in disparte negli ultimi anni. Sarà la volta buona, o si tratterà dell’ennesimo bluff?

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