Appropriazione indebita: reato, sanzioni, detenzione, prescrizione

Luisa Camboni 29/04/19
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L’ art. 646 del codice penale punisce il reato di appropriazione indebita: 1. Chiunque, per procurare a sè o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da euro 1.000 a euro 3.000.

Se il fatto è commesso su cose possedute a titolo di deposito necessario, la pena è aumentata.”

Il reato di appropriazione indebita è oggi, a seguito delle modifiche apportate dalla nuova legge anticorruzione 2018, punito con:

  • la reclusione da due a cinque anni;
  • la multa da euro 1.000 a euro 3.000.

Al comma secondo si precisa che nel caso in cui il fatto sia stato commesso da chi possedeva il bene a titolo di deposito necessario è previsto un aumento di pena.

Appropriazione indebita: quando si ha deposito necessario?

Si ha deposito necessario nel caso in cui il depositario non sia stato scelto con in modo scrupoloso e, in particolare, quando il deposito sia determinato da qualche imprevisto, come un incendio, una rovina, un saccheggio, un naufragio o un altro accadimento non previsto.

Appropriazione indebita: quando si prescrive il reato?

Il normale termine di prescrizione del reato di appropriazione indebita è di sei anni.

Infatti, l’articolo 157 c.p. stabilisce che “la prescrizione estingue il reato decorso il tempo corrispondente al massimo della pena edittale stabilita dalla legge e comunque un tempo non inferiore a sei anni se si tratta di delitto e a quattro anni se si tratta di contravvenzione”.

Appropriazione indebita: procedibilità a querela

Il reato di appropriazione indebita è procedibile solamente a querela della persona offesa. A tal proposito va ricordato che il diritto di querela va necessariamente esercitato nel termine massimo di tre mesi decorrenti dal giorno della notizia del fatto che costituisce il reato.

Appropriazione indebita: bene giuridico tutelato

Vista la collocazione del delitto nel capo II Titolo XII, Delitti contro il patrimonio mediante frode, si apprende che il bene giuridico tutelato dall’ art. 646 c.p. è il patrimonio e, quindi, la proprietà. Pertanto, la vera essenza del reato consiste nell’abuso del possessore, il quale, a un certo punto, dispone della cosa come se ne fosse proprietario, ovvero uti dominus.

Appropriazione indebita: consumazione ed elemento soggettivo

Il reato di appropriazione indebita si intende consumato quando il soggetto che ha la disponibilità della cosa pone in essere un comportamento idoneo a esprimere la volontà di appropriarsene in via definitiva.

Elemento soggettivo del reato è il “dolo specifico”, che si manifesta nella coscienza e nella volontà di appropriarsi definitivamente della cosa mobile altrui con lo scopo di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto. Si noti bene: non è necessario che l’ingiusto profitto sia effettivamente conseguito.

Luisa Camboni

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