Giovanni Salvi era stato eletto circa un anno fa alla guida della Procura di Catania. Per effetto della pronuncia, adesso Giuseppe Gennaro e Giovanni Tinebra tornano in corsa per la tanto ambita quanto scottante poltrona.
La sentenza del Tar è immediatamente esecutiva, tuttavia Salvi ha già reso noto che chiederà una sospensiva e farà ricorso al Consiglio di Stato.
Nella sentenza il Tar precisa che “spetta soltanto al Consiglio superiore della magistratura di rivalutare le posizioni dei candidati”.
Il Tribunale Amministrativo Regionale ha anche condannato “in solido” il Csm e Giovanni Salvi alla rifusione delle spese di lite in favore di Giuseppe Gennaro e Giovanni Tinebra per un valore ci 8mila euro.
Il collegio ha basato la propria decisione sul Testo Unico della dirigenza giudiziaria, e ha ritenuto rilevante un periodo non inferiore a 4 anni trascorsi in una Procura dedicati alla lotta alla mafia. Sulla base di questo presupposto, Gennaro e Tinebra, a parere del Tar, avrebbero avuto questo “merito” a differenza di Salvi, che, seppur esperto in materia di terrorismo internazionale, non avrebbe una specifica esperienza nel campo della lotta alla mafia.
Qui il testo integrale della sentenza n. 8450/2012 del Tar Lazio
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