1 milione di tonnellate di Pneumatici Fuori Uso, 100 milioni di PFU, l’equivalente del peso di 8 navi da crociera. Sono così tanti i Pneumatici Fuori Uso raccolti e recuperati dall’avvio del sistema nazionale, nel settembre 2011, da Ecopneus, la società senza scopo di lucro che si occupa della gestione del 70% dei PFU presenti in Italia. Una cifra tonda con cui Ecopneus festeggia i suoi quattro anni di attività, in cui ha recuperato l’equivalente in peso di 100 milioni di singoli pneumatici per automobile, trasformati in polverino per asfalti silenziosi, pavimentazioni sportive ecologiche e insonorizzazioni per l’edilizia, ma anche per produrre nuova energia e cemento. Un lavoro, quello di Ecopneus che non si è mai limitato agli obiettivi di legge: del milione di tonnellate raccolte, 80.000 sono state recuperate andando oltre il target assegnato per rispondere alla domanda degli operatori e garantire un servizio efficiente al sistema, scongiurando ogni rischio di abbandono di PFU sul territorio.
Andando nel dettaglio, i numeri di raccolta e avviamento a recupero, dal 2011 ad oggi, variano di regione in regione secondo il numero dei pneumatici sostituiti: tra le regioni con cifre maggiori ci sono, infatti, la Lombardia (96.170 tonnellate), seguita da Campania (82.394 ton.), Lazio (79.357 ton.), Sicilia (77.836 ton). Nel resto d’Italia, a seguire si posizionano Veneto (76.562), Puglia (76.393), Emilia Romagna (74.424) Toscana (61.342), Sardegna (50.640) e ancora Calabria (45.893), Piemonte (44.223), Trentino (38.293), Marche (28.250), Abruzzo (24.103), Umbria (21.167), Liguria (19.677), chiudendo con Friuli (15.192), Basilicata (12.958), Molise (7.233), Valle d’Aosta (318).
Dal 2011 ad oggi il 62,5% dei PFU raccolti è stato usato per recupero di energia, mentre il 37,5% è stato trasformato in nuovi materiali come granuli, polverini di gomma e acciaio. Un settore, quello del recupero dei materiali, su cui Ecopneus sta puntando con grande convinzione con un investimento in ricerca e innovazione – che dal 2011 ad oggi – ha già raggiunto i 14 milioni di euro per promuovere gli sbocchi applicativi della gomma riciclata da PFU. Questo panorama in crescita, ad oggi, vede l’impiego della gomma riciclata in pavimentazioni sportive (30%), aree da gioco per bambini (13%), isolanti acustici per edilizia (5%) ed asfalti a bassa rumorosità (1%).
Il sistema industriale di green economy, messo in moto da Ecopneus rappresenta, dunque, un’eccellenza che coinvolge 103 imprese con 700 addetti impegnati a tempo pieno, una rete di aziende qualificate selezionate tramite gara che, con Ecopneus, ha avviato un percorso di miglioramento continuo della qualità delle lavorazioni e dei prodotti per rilanciare l’intero settore. I vantaggi prodotti sono sia economici che ambientali, se si considera che, solo nel 2014, a livello nazionale sono stati risparmiati 105 milioni di euro sulle importazioni di materia prima vergine ed è stato evitata l’immissione di 344mila tonnellate di CO2 in atmosfera, nonché lo spreco di 1,8 milioni di m3 di acqua e 377mila tonnellate di risorse minerali e fossili, necessarie alla produzione dei beni che il riciclo va a sostituire.
“La nostra attività si è tradotta anche in una spinta alla legalità del sistema e in un innalzamento del livello di qualità della filiera industriale del riciclo dei pneumatici fuori uso – ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore generale di Ecopneus -. Abbiamo cercato di interpretare il dettato normativo con uno spirito di grande attenzione all’etica e alla responsabilità: questi valori sono parte integrante dei risultati che portiamo al Paese, per i quali oggi vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito e che ci hanno aiutato”.
Dal 2011 Ecopneus è intervenuta anche in situazioni di emergenza, ripulendo 12 stock storici, dove sono state prelevate circa 60.000 tonnellate di PFU, pari in peso a circa 7 milioni di singoli pneumatici autovettura, un volume equivalente a quello di oltre 80 piscine olimpioniche. Un’azione ripetuta anche in Terra dei fuochi, grazie ad un Protocollo straordinario firmato con il Ministero dell’Ambiente e le amministrazioni locali, in cui Ecopneus ha unito al recupero e riciclo di oltre 420 tonnellate di PFU grazie a 94 prelievi in 14 Comuni diversi, anche quella di informazione e sensibilizzazione ambientale nelle scuole.
Un’azione ripetuta anche in Terra dei fuochi, grazie ad un Protocollo straordinario firmato con il Ministero dell’Ambiente e le amministrazioni locali, in cui Ecopneus ha unito al recupero e riciclo di oltre 420 tonnellate di PFU grazie a 94 prelievi in 14 Comuni diversi, anche quella di informazione e sensibilizzazione ambientale nelle scuole.
Ma oltre all’attività ordinaria, il lavoro di Ecopneus di questi anni è stato anche orientato all’informazione, all’educazione ambientale con il coinvolgimento in progetti educational di migliaia di studenti in tutta Italia, ad attività di responsabilità sociale come i prelievi in are aree archeologiche o la costruzione di impianti sportivi in aree svantaggiate, iniziative di formazione dedicate agli Enti di controllo e Forze dell’Ordine e ancora oltre 100 eventi sul territorio. Per conoscerli tutti: www.ecopneus.it .
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