Pignoramento casa e sfratto: stop 2020, come funziona, cosa succede nel 2021

Paolo Ballanti 11/11/20
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Pignoramento casa sospeso per tutto il 2020. Il Decreto Ristori proroga al 31 dicembre 2020 lo stop ai pignoramenti immobiliari riguardanti l’abitazione principale del debitore. La norma ha lo scopo di dare respiro alle famiglie in un momento di difficoltà economica causato dagli effetti dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Il blocco delle procedure esecutive era stato inizialmente previsto in sede di conversione in legge del Decreto “Cura Italia” sino al 25 ottobre scorso. L’articolo 4 del “Ristori” colma il vuoto normativo e posticipa al primo gennaio 2021 la ripresa delle procedure di pignoramento nei confronti dei debitori morosi.

Una misura, quella in parola, che si unisce alla sospensione degli sfratti prorogata dal Decreto “Rilancio” sino al 31 dicembre 2020.

Analizziamo nel dettaglio la novità sui pignoramenti immobiliari.

Stop pignoramenti immobiliari 2020

Lo stop fino al 31 dicembre 2020 ha l’intenzione di contenere gli effetti negativi della crisi economica causata dall’emergenza COVID-19, garantendo la sospensione delle procedure di pignoramento riguardanti l’abitazione principale del debitore, in maniera automatica, senza che sia necessaria alcuna istanza da parte del debitore.

Pignoramento casa: stop fino al 31 dicembre 2020

L’articolo 4 del Decreto legge n. 137 del 28 ottobre 2020 cosiddetto “Ristori” sospende fino al 31 dicembre 2020 le procedure esecutive di pignoramento immobiliare riguardanti l’abitazione principale del debitore.

Sono altresì inefficaci, continua l’articolo 4, le procedure effettuate dal 25 ottobre 2020 sino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto “Ristori”.

>> Riscossione cartelle: stop per tutto il 2020. Regole e novità

Stop pignoramenti: il Decreto “Cura Italia”

Il D.l. n. 137 sospende come detto, fino al 31 dicembre 2020, i pignoramenti immobiliari riguardanti l’abitazione principale del debitore. La proroga è disposta modificando quanto inizialmente previsto dal Decreto “Cura Italia” (D.l. n. 18 del 17 marzo 2020 convertito in Legge n. 27 del 24 aprile 2020).

La norma appena citata, all’articolo 54-ter, al fine di contenere gli effetti economici negativi dell’emergenza epidemiologica COVID-19 disponeva la sospensione delle procedure esecutive per un periodo di sei mesi decorrenti dall’entrata in vigore della legge di conversione, data coincidente con il 25 ottobre scorso.

L’intento del legislatore con il Decreto “Ristori” è stato pertanto quello di prolungare il blocco dei pignoramenti fino al 31 dicembre 2020, dichiarando altresì inefficaci quelli effettuati nel periodo di tempo intercorrente dalla data di scadenza del precedente stop (25 ottobre 2020) alla sua entrata in vigore (29 ottobre 2020).

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Stop Pignoramento casa 2020: immobili inclusi

La sospensione riguarda esclusivamente le procedure in cui il debitore aveva la dimora principale nell’immobile oggetto dell’esecuzione. Sono pertanto esclusi i pignoramenti di strutture che rappresentavano la dimora principale non del debitore, bensì di altre persone anche se legate a quest’ultimo da rapporti di coniugio o parentela.

Nel caso in cui la procedura interessi anche altri beni collegati all’abitazione (ad esempio box o garage), la stessa potrà proseguire con riferimento a tali immobili, mentre rimarrà sospesa per quanto riguarda la dimora principale.

Pignoramento casa 2020: azioni e misure sospese

La sospensione ha effetto con riferimento a qualunque attività o adempimento del processo esecutivo ovvero riguardanti l’espropriazione forzata. Sono pertanto escluse le azioni non esecutive come la custodia giudiziaria dell’immobile pignorato o la predisposizione del progetto di distribuzione del ricavato della vendita del bene).

Pignoramento casa 2020: stop a livello nazionale

Come precisato sia dal Decreto “Cura Italia” che “Ristori” la sospensione dei pignoramenti opera su tutto il territorio nazionale senza alcuna deroga regionale o territoriale.

Stop pignoramento casa 2020: quali creditori

Il blocco delle procedure esecutive sulle abitazioni principali opera fino al 31 dicembre 2020 a prescindere dalla natura del creditore. Questo significa che lo stop si estende anche anche alle azioni attivabili dal concessionario della riscossione.

Preme precisare che nel corso della sospensione il creditore potrà comunque porre in essere gli adempimenti a suo carico, come il deposito dell’istanza di vendita o della documentazione catastale.

Pignoramento casa: cosa succederà nel 2021

Se non ci saranno ulteriori slittamenti, dal primo gennaio 2021:

  • Riprenderanno ad essere esecutive le procedure di pignoramento immobiliare attualmente sospese;
  • Potranno essere attivate nuove procedure di pignoramento immobiliare.

Pignoramenti immobiliari

La procedura di pignoramento immobiliare disciplinata dall’articolo 555 del Codice di procedura civile ha inizio, ricordiamolo, con la notifica dell’atto giudiziario da parte del creditore nei confronti del debitore. Il termine della procedura, che può avvenire anche a distanza di tempo rispetto al suo avvio, coincide con la distribuzione ai creditori del ricavato della vendita dell’immobile.

Sospensione sfratti fino al 31 dicembre 2020

Lo stop ai pignoramenti prorogato al 31 dicembre 2020 si unisce alla sospensione, fino alla stessa data, delle procedure esecutive di sfratto nei confronti di immobili ad uso abitativo e non.

Il D.l. “Rilancio” (Decreto legge n. 34/2020 convertito in Legge n. 77/2020) ha infatti disposto all’articolo 17-bis la proroga fino a fine anno dello stop agli sfratti, la cui scadenza era stata inizialmente prevista dal “Cura Italia” al 31 agosto 2020.

La norma sospende unicamente l’esecutività delle procedure nei confronti dell’inquilino, che potranno comunque in questo periodo essergli notificate, per poi essere materialmente attivate dal primo gennaio 2021, salvo ulteriori proroghe.

Lo stop opera con riferimento a tutte le procedure di sfratto, sia quelle per morosità che per fine locazione.

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