A confermarlo il Ministero del Lavoro in risposta a un’interrogazione parlamentare.
CUMULO CONTRIBUTI PER LA PENSIONE: COME FUNZIONA?
Il cumulo dei contributi per la pensione è uno strumento che è stato messo in azione dalla Legge di Stabilità 2013 (legge 228/2012), con il quale si afferma la possibilità di agganciare la pensione di vecchiaia, quella di invalidità o il trattamento di reversibilità ai superstiti, cumulando periodi contributivi versati in gestioni previdenziali differenti, ad esempio a due o più forme di assicurazione obbligatoria di dipendenti ed autonomi.
Grazie a questo strumento, quindi, si può raggiungere il requisito contributivo dei 20 anni necessari ai fini di maturare il diritto alla pensione di vecchiaia, quando viene raggiunto anche il requisito di età.
Si ricorda, comunque, che il cumulo è un istituto che diverge dalle altre possibilità che la legge prevede per forare una pensione con contributi versati in gestioni distinte, quali la ricongiunzione (spesso piuttosto onerosa) e la totalizzazione (sempre gratuita ma implicante un calcolo contributo dell’assegno, generalmente sfavorevole).
Le pensioni che sono state liquidate con il cumulo nel periodo 2013-2015 sono distribuite in maniera equa: 866 riguardano le donne e 1.023 gli uomini.
CUMULO CONTRIBUTI PER LA PENSIONE: A QUANTO AMMONTA L’IMPORTO?
Per quanto, invece, attiene all’importo lordo medio, è pari rispettivamente a:
– 854 euro per i trattamenti di vecchiaia;
– 1.046 euro per l’inabilità;
– 682 euro per i trattamenti ai superstiti.
Dal Ministero sono, inoltre, stati forniti i dati riguardanti i primi mesi del 2016 in base ai quali figurano 47 nuove pensioni liquidate nel primo bimestre dell’anno.
CUMULO CONTRIBUTI PER LA PENSIONE: CHI E’ ESCLUSO?
Esclusi dal cumulo figurano i soli contributi versati alle casse professionali private.
In aggiunta a ciò, va detto che il cumulo non si può essere applicato anche qualora sia già stata maturata una pensione, ossia raggiungendo autonomamente i 20 anni di contributi.
CUMULO CONTRIBUTI PER LA PENSIONE: MAI VALIDO PER QUELLA ANTICIPATA?
In sostanza, quindi, per riassumere, l’applicazione del cumulo dei contributi è possibile al raggiungimento della pensione di vecchiaia, di quella di inabilità e di quella ai superstiti, tuttavia non può mai essere utilizzato allo scopo di ottenere la pensione anticipata.
A titolo esemplificativo, se una lavoratrice possiede l’età per andare in pensione avendo, però, soltanto 15 anni di versamenti alla gestione obbligatoria dipendenti, e ulteriori 10 di contributi versati alla gestione separata INPS, ha diritto ad andare in pensione di vecchiaia cumulando i contributi.
Nel caso, invece, in cui la lavoratrice possieda 30 anni di contributi versati alla gestione dipendenti e 12 anni in gestione separata, non avrà la possibilità di sommarli, usufruendo del cumulo, per poter arrivare ai 41 anni e 10 mesi necessari ai fini della pensione anticipata.
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