Pensioni di gennaio 2024: date di pagamento, cedolino, aumenti

Paolo Ballanti 27/12/23
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L’Inps ha pubblicato sul portale istituzionale la consueta news relativa al cedolino della pensione, in questo caso il cedolino delle pensioni di gennaio 2024.

L’Istituto ha in particolare fornito i dettagli delle principali variazioni e novità del mese, in particolare sotto il profilo della rivalutazione (definitiva e provvisoria) delle pensioni, oltre che per quanto concerne il conguaglio fiscale 2023.

Analizziamo la questione in dettaglio.

Indice

Data pagamento Pensioni di gennaio 2024

Il pagamento della pensione di gennaio avverrà con valuta coincidente con mercoledì 3 gennaio 2024

Indice di rivalutazione definitivo 2022
Come reso noto dall’Inps con la Circolare del 22 dicembre 2022 numero 135 la percentuale provvisoria per la rivalutazione delle pensioni, relativa all’anno 2022, è stata pari ad un +7,3% a decorrere dal 1° gennaio 2023.

Il Decreto ministeriale del 20 novembre 2023
Nella Gazzetta Ufficiale dello scorso 29 novembre è stato pubblicato il Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, del 20 novembre 2023, con cui, tenuto della comunicazione Istat del 7 novembre 2023, relativa alla variazione percentuale verificatisi negli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, senza tabacchi, tra il periodo gennaio – dicembre 2021 ed il periodo gennaio – dicembre 2022, ha individuato la variazione definitiva per il calcolo della perequazione delle pensioni, per l’anno 2022, ad un +8,1%, a decorrere dal 1° gennaio 2023.

Il Decreto Anticipi
Il Decreto – legge 18 ottobre 2023 numero 145 (detto anche D.L. Anticipi), al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2023 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, ha anticipato in via eccezionale al 1° dicembre 2023 il conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni tra l’indice provvisorio del +7,3% e quello definitivo del +8,1%, pari al +0,8%.

Pensioni di gennaio 2024 senza conguaglio

In virtù del D.L. Anticipi l’aumento dello 0,8% non sarà attribuito nel cedolino di gennaio, dal momento che l’operazione di rivalutazione è già avvenuta sulla rata di pensione del mese di dicembre 2023.

Rivalutazione pensioni 2023 provvisoria

Il già citato Decreto ministeriale del 20 novembre 2023 ha fissato la percentuale di variazione provvisoria per il calcolo della perequazione delle pensioni, per l’anno 2023, ad un +5,4%, a decorrere dal 1° gennaio 2024, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo.
La rivalutazione è provvisoria in quanto si basa sulla variazione percentuale verificatisi negli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, senza tabacchi, tra il periodo gennaio – dicembre 2022 ed il periodo gennaio – dicembre 2023, pari appunto ad un +5,4% ipotizzando, in via provvisoria, per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023 una variazione dell’indice pari, rispettivamente, a -0,1, -0,2 e +0,1.

Pensioni di gennaio 2024: novità cedolino

Come reso noto dall’Inps, alla luce del D.M. in parola, sono state effettuate le “operazioni di rinnovo delle pensioni per l’anno 2024”, considerando l’indice di rivalutazione del +5,4%.

Sempre l’Istituto precisa che “le prestazioni di accompagnamento a pensione (assegni straordinari, isopensione, indennità di espansione, APE sociale) non vengono rivalutate poiché non hanno natura di prestazione pensionistica”.

Qui il simulatore gratuito per calcolare la rivalutazione pensioni da gennaio 2024

Da notare che i dettagli relativi all’operazione di rinnovo delle pensioni per l’anno 2024, saranno oggetto di una circolare Inps di prossima pubblicazione.

Conguaglio pensioni a credito/debito

Le operazioni di rinnovo possono aver generato, ancora l’Istituto, conguagli “a credito o a debito a vario titolo relativi all’importo di pensione erogato nell’anno 2023”.

Gli importi a titolo di conguaglio vengono riportati nel cedolino di pensione di gennaio 2024 con la descrizione “Conguaglio Pensione da Rinnovo”.

Pensioni: il conguaglio fiscale

Sulla base dell’ammontare complessivo delle sole prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps, l’Istituto stesso ha effettuato il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative all’anno 2023, a titolo di:

  • Irpef;
  • Addizionale regionale a saldo;
  • Addizionale comunale a saldo.

Le somme dovute a titolo di addizionali regionali e comunali vengono trattenute in undici rate nel corso del 2024, trattandosi dell’anno successivo quello cui le somme stesse si riferiscono.

Gli importi derivanti dal conguaglio fiscale saranno certificati ai pensionati con la consegna del modello CU (Certificazione Unica) 2024.

Conguaglio a debito
Nel caso in cui, nel corso del 2023, le trattenute fiscali siano state effettuate in misura inferiore a quanto dovuto su base annua, le differenze a debito “saranno recuperate, come di consueto, sulle rate di pensione di gennaio e febbraio 2024” (news Inps).

Il recupero delle somme può comportare anche l’azzeramento dell’importo di pensione in pagamento, nel caso in cui le imposte siano risultate pari o superiori all’ammontare del rateo mensile in pagamento.

Un caso particolare riguarda i pensionati:

  • Con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18 mila euro;
  • Per i quali il ricalcolo dell’Irpef ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro;

la rateazione delle somme da trattenere (a causa del conguaglio a debito) viene estesa fino alla mensilità di novembre.

Pensioni esenti da trattenute fiscali
La news Inps ha colto l’occasione del cedolino di pensione di gennaio 2024 per ricordare che:
–        Le prestazioni di invalidità civile;
–        Le pensioni o gli assegni sociali;
–        Le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo);
non subiscono trattenute fiscali.

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