Pensione dipendenti pubblici: come cambia nel 2024

Paolo Ballanti 10/11/23
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Una delle misure del DDL Bilancio che più ha scatenato le polemiche di parti sociali e lavoratori riguarda la modifica del meccanismo di calcolo della pensione dipendenti pubblici, a partire dal prossimo 1° gennaio.

La norma contenuta nella bozza di Manovra (attualmente in discussione al Senato) ha l’effetto, stando a quanto denunciano i sindacati, di ridurre le pensioni spettanti in futuro a determinate categorie di lavoratori del comparto pubblico, in particolare con riferimento a quanti hanno iniziato a lavorare prima del 1996.

Analizziamo la questione in dettaglio.

Indice

Pensione dipendenti pubblici: la norma

L’articolo 33 della bozza di DDL Bilancio dispone, comma 1, che le quote di pensione a favore degli iscritti a:

  • Cassa per le pensioni ai dipendenti degli Enti locali (CPDEL);
  • Cassa per le pensioni dei sanitari (CPS);
  • Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI);

liquidate dal 1° gennaio 2024, secondo il sistema retributivo per le anzianità inferiori a quindici anni “sono calcolate con l’applicazione dell’aliquota prevista nella tabella di cui all’Allegato II alla presente legge”.

Coinvolti anche gli ufficiali giudiziari
Il successivo comma 3 dell’articolo 33 dispone, sulla falsariga di quanto indicato nel precedente comma 1, che anche le quote di pensione a beneficio degli iscritti alla Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari ed ai coadiutori (CPUG), liquidate dal 1° gennaio 2024, secondo il sistema retributivo per anzianità inferiori a quindici anni, sono determinate applicando le aliquote prevista nella già citata tabella di cui all’Allegato II al DDL Bilancio.

Pensione dipendenti pubblici: chi sarà interessato dalla misura

Se confermato, l’articolo 33 previsto nella bozza di Manovra interesserà, come anticipato, coloro che andranno in pensione dal prossimo 1° gennaio con una quota di pensione determinata con il sistema retributivo, inferiore a quindici anni. Per intenderci, i dipendenti del pubblico impiego che possono contare su una prima occupazione tra il 1981 ed il 1995.

Secondo Il Corriere della Sera che riporta i commenti della CGIL, la misura interesserà un “numero enorme di persone” se pensiamo che sono “700 mila i lavoratori che nei prossimi anni andranno in pensione”.

Pensione dipendenti pubblici: le simulazioni

Stando alle simulazioni della CGIL, diffuse da il Fatto Quotidiano, riguardanti tre dipendenti con retribuzioni annuali di 30 mila, 40 mila e 50 mila euro, in virtù del taglio della quota retributiva, ipotizzata dall’articolo 33 in argomento, emerge che “con anzianità retributiva di un anno si può raggiungere con 30.000 euro di retribuzione, un taglio di 6.586 euro”.

Sempre secondo il sindacato, all’aumentare dei compensi la riduzione si attesta a:

  • 8.782 euro per retribuzioni corrispondenti a 40 mila euro;
  • 10.978 euro con riguardo ad uno stipendio annuale di 50 mila euro.

Ancora la CGIL ha rilevato che per anzianità più marcate il taglio diminuisce “ma è ancora significativo” (Il Corriere della Sera). Ad esempio, per una pensione di vecchiaia ottenuta nel 2024 a fronte di 67 anni di età e 35 di contributi, si profila un taglio di:

  • 4.432 euro per 30 mila euro di stipendio annuo;
  • 6.586 euro con 40 mila euro di stipendio (sempre annuo);
  • 10.978 euro se lo stipendio annuo è di 50 mila euro.

Calcolando l’impatto della riforma sull’attesa di vita media, si prevede un taglio cumulato in grado di toccare, con retribuzione annua di 30 mila euro, un mancato guadagno di 70.912 euro che sale a:

  • 94.560 euro se la retribuzione è pari a 40 mila euro;
  • 118.192 euro per retribuzioni che si attestano a 50 mila euro.

Ecco in tabella le simulazioni riguardanti il taglio (in euro) della pensione annuale (fonte CGIL).

Anni di anzianità retributivaRetribuzione 30 mila euro lordiRetribuzione 40 mila euro lordiRetribuzione 50 mila euro lordi
16586878210978
26027803710046
3548273109137
4495066008251
5443259107387
6392752376546
7343645825728
8268935864482
9249533274159
10204527273409
11160921462682
12118615821977
1377710361295
14381509636

Di seguito la differenza tra i rendimenti attuali e quelli invece previsti dall’Allegato II al DDL Bilancio (fonte Il Corriere della Sera).

AnniRendimento attualeRendimento previsto dal DDL BilancioDifferenza
10,244560,025000,21956
20,250930,050000,20093
30,257750,075000,18275
40.265020,100000,16502
50,272750,125000,14775
60,280930,150000,13093
70,289560,175000,11456
80,298650,200000,08965
90,308190,225000,08319
100,318190,250000,06819
110,328650,275000,05365
120,339550,300000,03955
130,350910,325000,02591
140,362730,350000,01273
150,375000,375000

Pensione dipendenti pubblici: le reazioni dei sindacati

I tagli previsti dall’articolo 33 del DDL Bilancio hanno scatenato l’ira dei sindacati. Secondo la stessa CGIL e le sigle di categoria della funzione pubblica e della scuola, FP e FLC, non solo “sulle pensioni il governo non darà risposte a giovani, donne e pensionati ma sta decidendo di fare cassa sulle pensioni dei pubblici” (il Fatto Quotidiano).

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