Quota 103 non è tuttavia cumulabile, a far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e sino alla maturazione dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Al contrario, è ammessa la cumulabilità con i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5 mila euro lordi annui.
Previa domanda trasmessa all’Inps, il diritto a Quota 103 decorre:
L’Ape spetta in favore di quanti, alla data di accesso al trattamento:
Quanti sono in stato di disoccupazione a seguito di:
Caregivers
Nel caso dei caregivers l’anzianità contributiva minima per accedere ad Ape è sempre trent’anni. Nello specifico, è necessario fornire assistenza, al momento della domanda e da almeno sei mesi, in favore di:
L’accesso al prestito finanziario in parola è garantito anche a quanti assistono un parente o affine entro il secondo grado (convivente), se i genitori o il coniuge di quest’ultimo hanno compiuto settant’anni di età ovvero sono anch’essi affetti da patologie invalidanti, deceduti o mancanti.
Quanti sono in possesso di un’anzianità contributiva non inferiore a trent’anni hanno diritto ad Ape sociale se le competenti commissioni mediche, per il riconoscimento dell’invalidità civile, hanno accertato una capacità lavorativa ridotta almeno pari al 74%.
I lavoratori in possesso di almeno trentasei anni di anzianità contributiva possono accedere all’Ape sociale se, alla data di decorrenza della stessa, l’interessato hanno totalizzato, all’interno delle professioni di cui all’allegato numero 3 alla Legge 30 dicembre 2021 numero 234:
Il requisito minimo di 36 anni di anzianità contributiva è ridotto a 32 per:
Decorrenza
L’Ape sociale ha decorrenza dal primo giorno del mese successivo la presentazione della domanda di accesso, previa cessazione dell’attività lavorativa.
Durata
Il prestito in parola è riconosciuto ogni mese per dodici mensilità nell’anno e termina all’età prevista per il pensionamento di vecchiaia o, in alternativa, al conseguimento di un trattamento pensionistico diretto anticipato o ottenuto in anticipo rispetto all’età per la vecchiaia.
L’Ape è riconosciuta in misura corrispondente la rata mensile della pensione di vecchiaia, calcolata al momento della richiesta (quest’ultima da trasmettere all’Inps). L’importo del prestito non potrà comunque eccedere la somma mensile di 1.500 euro lordi, non soggetti a rivalutazione né ad integrazione al trattamento minimo.
La prestazione, da ultimo, è compatibile con la percezione di redditi da lavoro dipendente o parasubordinato, derivanti dall’attività lavorativa svolta in Italia o all’estero, nel limite di 8 mila euro lordi annui, oltre che con i redditi generati da prestazioni di lavoro autonomo, entro la soglia di 5.500 euro lordi annui.
Per poter sfruttare la misura è altresì necessario trovarsi in una delle seguenti condizioni:
Il diritto ad Opzione donna decorre trascorsi:
Da ultimo, al requisito anagrafico richiesto non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita.