Parametri forensi, fermi tutti. Non ci sarà un decreto sui compensi

Redazione 20/03/13
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Parametri forensi, il problema dell’intervento immediato non si pone, a detta del Cnf. A pochi giorni dalla chiusura del congresso nazionale del mondo dell’avvocatura, dove il tema dei parametri ha tenuto banco tra i dibattiti, il Consiglio nazionale è intervenuto con una nota di chiarimento in merito ai parametri da applicare nelle tariffe professionali.

Il Consiglio, infatti, specifica che l’assenza attuale di un provvedimento ad hoc per la specificazione dei parametri non esula dall’applicazione dell’articolo 13 e 1 della recente riforma forense, dove sono contenute le indicazioni generali in materia.

Quindi, il Cnf ricorda come la proposta che dovrà emergere dal confronto con il Ministero, sarà redatta non appena conclusi i confronti con tutti i soggetti interessati della riforma, in primo luogo i 165 Ordini, la Cassa forense e l’Oua.

Questa comunicazione da parte dell’organizzazione dei professionisti dell’avvocatura, arriva in seguito alle sollecitazioni pervenute al Ministero al fine di dare vita a un provvedimento urgente a seguito della legge entrata in vigore lo scorso febbraio.

Tra i punti critici, infatti, si denotava la mancanza di informazioni esaurienti in merito al dovuto nei riguardi di legali che prestino servizio in mancanza di un accordo scritto con il cliente o nel caso in cui quest’ultimo non accetti il compenso richiesto dal professionista.

Anche qualora arrivasse, comunque, tale decreto non andrebbe ad anticipare la validità giuridica del testo varato dal Ministero per portare a termine uno dei capitoli più spinosi della riforma che attendono ancora completa messa in pratica.

A questo proposito, infatti, il Cnf ha ricordato di aver già provveduto, lo scorso 28 febbraio, all’invio delle dovute informazioni che, allo stato attuale, possono essere ritenute vigenti, con trasparenza ed equità a ispirare le nuove formulazioni dei compensi.

Dunque, quella del decreto d’urgenza rischia di essere un’ipotesi inaffrontabile per il Ministero, che si vedrebbe nello stato inusuale di legiferare in opposizione a un iter già avviato per l’attuazione completa di una legge dello Stato. Oltretutto, significherebbe varare una misura emergenziale in una fase di passaggio tra un governo in scadenza e un altro di cui ancora non si conoscono i connotati.

La palla, insomma, è tutta nelle mani del Cnf, che dovrà  avanzare la propria proposta al futuro Guardasigilli una volta portata a termine la serie di tavoli aperti con i tanti soggetti portatori d’interesse.

Vai alle indicazioni del Cnf sui parametri forensi

Vai al testo della riforma forense

 

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