Padoan, stabilità 2016: no flessibilità pensioni, via Tasi per inquilini

Redazione 17/09/15
Nessun intervento in cantiere dall’esecutivo che possa rovesciare le basi della tanto contestata riforma Fornero delle pensioni. E’ quanto affermato ieri alla Camera dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, che ha delineato alcuni punti fermi della prossima legge di Stabilità per il 2016. Tra questi anche la conferma del taglio della Tasi sugli immobili che costituiscono l’abitazione principale, sia per i proprietari che per gli inquilini. Durante il question time di ieri, il ministro ha così spiegato le principali linee direttive che il Governo sta impostando per la manovra per il prossimo anno. Una manovra che vuole ottenere il massimo rendimento dagli spazi ancora percorribili concessi dalla flessibilità Ue e che, ha confermato Padoan, condurrà il Paese una volta per tutte fuori dalla crisi.

Il numero uno di via XX Settembre ha ribadito più volte come saranno rispettati tutti  i paletti Ue, non volendo in alcun modo portare l’indebitamento verso il 3%. Altra strada che sta seguendo l’esecutivo riguarda invece «il modo più efficace per ottenere da Bruxelles ulteriori margini» sui conti, stabilendo se richiedere o meno l’attivazione della clausola per gli investimenti. Già venerdì, quando il Governo porterà la nota di aggiornamento del Def al Cdm, si potranno avere indicazioni più dettagliate. Al momento, da quanto asserito dal ministro Padoan, il rapporto deficit-Pil quest’anno si attesterà al 2,6%, continuando la discesa negli anni successivi.

Il deficit invece, a fronte di un incremento della crescita che potrebbe essere stimato per il 2015 (si parla di +0,9%, due decimali in più rispetto allo 0,7% stimato ad aprile), dovrebbe mantenersi al 2,6%, dato confortante in quanto consentirebbe di liberare risorse. Prevedendo poi, per il 2016 anche una crescita del Pil (attualmente fissato a +1,4%), riuscire a mantenere il rapporto deficit/Pil inalterato (ora all’1,8% ma si ritiene che salirà di qualche decimale) contribuirebbe a produrre nuovi spazi per finanziare altri interventi.

Punto fermo: tra le misure non è prevista nessuna revisione «strutturale» delle pensioni perché, ha chiarito Padoan, non sarebbe sostenibile per la finanza pubblica, mettendo anche a rischio «la valutazione del nostro sistema oggi considerato in ambito europeo come uno dei più solidi e sostenibili dell’Unione». Spazio, però, rimane per alcune, circoscritte correzioni, di cui valutare comunque i costi. Il nodo sulla flessibilità pensionistica non è ancora sciolto e il Governo pare non volerlo archiviare del tutto. Qualcuno continua a voler introdurre modifiche con la legge di Stabilità; tuttavia se non si dovesse riuscire con il testo che l’esecutivo presenterà alle Camere entro il 15 ottobre, qualcun altro ricorda che anche durante l’iter parlamentare il Governo potrà avanzare proposte.

Come detto sopra, arriverà invece puntuale l’abolizione della Tasi sulle prime case, avendo spiegato il ministro che sia i proprietari sia i detentori non dovranno più sborsare l’imposta ai Comuni, dovuta per i cosiddetti “servizi indivisibili”, costata agli italiani circa 3,5 miliardi. In capo agli affittuari, al momento, va tra il 10 e il 30% di quanto complessivamente dovuto dal proprietario di seconda casa. Con le nuove disposizioni invece questa quota viene meno, soprattutto «per evitare disparità trattamento tra i contribuenti», ha spiegato Padoan.

L’operazione inoltre avrà un certo riguardo per il Meridione, senza «interventi straordinari» si cercherà infatti di consolidare al Sud quelle misure che già altrove stanno procedendo. Più attenzione dunque alla gestione dei fondi europei, da rendere più veloce e produttiva, così come al piano di rilancio degli investimenti, in particolare quelli per le infrastrutture. Nonostante la ripresa dell’occupazione al Sud, nel primo semestre 2015, abbia dato riscontri promettenti, è ancora in fase di studio, come ricordato dallo stesso ministro, «un eventuale pacchetto di incentivi fiscali per sostenere lo sviluppo delle imprese»

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