Non solo moda: l’eccellenza del made in Italy tanto invidiata

Annarita Russo 01/02/14
Scarica PDF Stampa

Artigianalità, buon gusto, attenzione ai dettagli, qualità, creatività, manifattura, passione, stile, unicità è il made in Italy che cattura gli scenari del multiforme panorama della moda, nazionale e internazionale, con il rischio, qualche volta, di essere così tanto amato da essere ‘coraggiosamente’ imitato e copiato, ma con risultati sempre inferiori.

A mantenere alta la bandiera del made in Italy sono i più prestigiosi marchi della storia del prêt-à-porter di lusso, che fanno sfilare i propri capi sulle celebri passerelle delle capitali del fashion, segnando il trionfo dello stile italiano nel mondo.

A fare del made in Italy il proprio cavallo di battaglia sono Gucci, Dsquared2 e Blumarine, solo alcuni dei grandi nomi della moda che celebrano il talento e la tradizione artigianale e tessile italiana, consolidandone la notorietà e la supremazia assoluta.

Nomi importanti, segni distintivi dell’arte italiana tanto amati e tanto copiati.

La passione, l’amore per la propria terra e il forte attaccamento ai valori hanno consentito ad Anna Molinari, stilista e imprenditrice di fama internazionale, di creare una delle linee di abbigliamento di maggiore bellezza e creatività, dando vita a collezioni che vestono le donne più belle e importanti del mondo e a un costante successo che dura da quasi quarant’anni.

Espressione di eleganza raffinata, femminilità e seduzione, ‘la signora delle rose’ si è da sempre impegnata per la tutela dell’originalità dell’etichetta ‘Made in Italy’, garanzia di tradizione e artigianalità.

L’unicità di ogni capo, la preziosità dei materiali e delle lavorazioni rende Blumarine uno dei brand più ammirati e apprezzati.

Uno stile unico al punto che lo stesso Tribunale di Torino ne ha riconosciuto l’importanza e l’unicità. Ad avviso del giudice torinense, infatti, il disegno floreale di Blumarine non è solo un elemento dominante, ma conferisce all’intera collezione un particolare carattere individualizzante e specifico proprio della stilista che quella collezione ha realizzato.

Alle volte è solo questione di “G”, o meglio di una doppia “G” tanto rinomata per la sua indiscussa e impeccabile artigianalità italiana, nonché per la sua tradizione nel lusso.

La storica maison fiorentina Gucci s’impone da quasi cento anni con autorità e prestigio nel campo del fashion. ‘L’heritage’ è alla base della filosofia manageriale di Frida Giannini, direttore creativo di Gucci.

Da ben tre generazioni il marchio della doppia G continua a produrre con notevole successo nelle piccole aziende e laboratori in Toscana, coniugando sapientemente e attraverso mani esperte, innovazione e artigianalità, antiche competenze e moderna creatività, in cui viene percepito forte e chiaro il senso della tradizione e l’identità fortemente italiana e fiorentina che caratterizza il brand sin dalla sua nascita.

Di recente, ad avviso dei giudici milanesi, la “G” di Gucci è da valutarsi come una semplice “G” non connotata da un particolare significato, né da elementi decorativi di sorta. Sarà anche vero quello che dicono i giudici, ma lo stile inconfondibile della “G” di Gucci rende qualunque capo unico e speciale per qualunque donna o uomo che lo indossi.

Analoga sorte è capitata agli eccentrici e geniali gemelli Dean & Dan Caten, creatori del giovane brand Dsquared2 che negli ultimi anni si sono fatti notare diventando il nuovo ‘duetto’ del mondo della moda.

Il marchio, che significa D al quadrato proprio per le iniziali dei suoi artefici, è diventato un must per gli amanti del fashion più trendy, all’insegna di uno stile originale, divertente, unico.

Un talento dall’anima sexy e stravagante quello del duo canadese, che ha saputo cogliere, in una manciata di anni, il sapore e la tradizione storica italiana, trasmettendo con tenacia e maestria, il perfetto binomio tra design italiano e cuore canadese, capace di unire e fondere perfettamente la voglia di essere provocante e trasgressivi senza mai avere cadute di classe e buon gusto.

Di sicuro, con queste premesse, non potevano sfuggire alla tentazione di essere copiati. La vittoria di Dsquared2 in Cina a difesa del proprio marchio dimostra che la moda italiana, dopotutto, non è copiabile.

Si tratta di un elemento distintivo del made in Italy, uno dei maggiori punti di forza nel panorama mondiale.

Dietro il marchio c’è una storia, passione, valore dell’artigianalità, talento e professionalità che in una parola si è soliti chiamare “made in italy”.

‘Il made in Italy’ non è uno slogan, ma come una missione. Perché è l’autenticità del prodotto ‘fatto in Italia’ la forza del nostro Paese e di sicuro tale valore non è imitabile.

Annarita Russo

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento