Napolitano, nuovo conflitto d’attribuzione. Stavolta dal Trentino-Alto Adige

Redazione 21/03/13
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Tra i compiti del Quirinale non figura quello di valutare la regolarità delle azioni da parte della Corte dei conti in merito a giudizi di responsabilità. E’ questa la posizione della procura della Corte dei conti del Trentino-Alto Adige, che ha mandato in Consulta il proprio esposto nei confronti della Presidenza della Repubblica, sollevando il conflitto di attribuzione.

A quanto pare, all’origine di tutto sarebbero dei colloqui privati tra il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e il presidente della Provincia di Bolzano Luis Durnwalder. Questi, nei suoi incontri con il Presidente della Repubblica, avrebbe scoperto le proprie insofferenze per alcuni procedimenti di responsabilità, in merito ai quali il procuratore generale della magistratura contabile altoatesina Robert Schulmers era stato iscritto al registro degli indagati dalla Procura di Roma con l’ipotesi di diffamazione, dopo aver sporto denuncia su ipotetiche pressioni del Quirinale a favore dell’ente autonomo.

Così, oggi si tiene il nuovo round di questa delicata partita istituzionale, con la Corte dei Conti regionale che ha sollevato dinanzi alla Corte costituzionale il conflitto d’attribuzione nei confronti della Presidenza della Repubblica.

E’ lo stesso Schulmers a fornire quella che, a  suo dire, è la reale successione degli eventi. Tutto ha inizio il 5 giugno 2012, quando “il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, dott. Alois Durnwalder, si è recato in visita ufficiale presso il Quirinale per discutere con il Presidente della Repubblica, on. dott. Giorgio Napolitano, di alcuni “problemi aperti” di interesse provinciale”.

Così, fu in quell’incontro di meno di un anno fa che il Presidente della Provincia mise nelle mani del capo dello Stato “un promemoria non ufficiale nel quale si metteva in discussione l’operato della Procura contabile in riferimento a due specifici procedimenti di responsabilità amministrativa, di cui uno ancora sub iudice in fase di appello, anche in riferimento all’opportunità – messa in discussione – di porre in essere futuri provvedimenti cautelativi a tutela dei crediti erariali”.

Insomma, a parere di Schulmers la finalità del dossier consegnato da Durnwalder a Napolitano era essenzialmente quella di “ottenere un intervento del Quirinale presso la Corte dei conti onde influire sul futuro operato della Procura contabile di Bolzano, anche in riferimento all’adozione di provvedimenti cautelativi del credito”.

La circostanza era poi stata confermata dallo stesso Durnwalder in un’intervista alla Rai in lingua tedesca, dove aveva specificato “è vero. Nell’estate scorsa ho consegnato al presidente Napolitano un dossier riguardante problematiche tra la Giunta e la Corte dei Conti”, per poi chiarire, comunque, di non aver “mai esercitato pressioni sul Quirinale e meno che meno in riferimento alla Corte dei conti di Bolzano”.

L’obiettivo ultimo, invece, a detta di Schulmers, sarebbe stato quello di ” delegittimare l’operato della Procura regionale di Bolzano”. Da qui, insomma, prende le mosse il conflitto di attribuzione presentato dal procuratore “atteso che il Capo dello Stato non può interferire nell’esercizio del potere giudiziario né accettare richieste di interventi impropri da parte di qualsivoglia forza politica”.

 

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