Modello AP70: regole Inps per minori invalidi che compiono 18 anni

Redazione 19/04/23
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I minorenni percettori di assegno di accompagnamento o indennità di comunicazione, al compimento della maggiore età smettono di percepire questi sussidi, in favore della pensione di inabilità, la pensione per cecità civile o la pensione per sordità: è qui che subentra l’obbligo di invio del Modello AP70.

Il messaggio Inps del 18 aprile annuncia una procedura semplificata per l’invio di questo modello, da parte dei minori titolari di invalidità (e dei citati sussidi) che compiono 18 anni e diventano automaticamente beneficiari dei nuovi sussidi di inabilità (al pari degli altri cittadini invalidi maggiorenni).

Come spiegato dall’Inps, infatti, ai minori titolari di indennità di accompagnamento o di indennità di comunicazione, nonché ai minori affetti da sindrome di Down o da sindrome di talidomide, le prestazioni economiche correlate al raggiungimento della maggiore età sono attribuite senza ulteriori accertamenti sanitari, con l’unico obbligo della trasmissione del Modello AP70.

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Messaggio Inps 1446 del 18 aprile 2023 86 KB

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Vediamo in breve cosa succede a un ragazzo minorenne, titolare di invalidità, che compie la maggiore età; spieghiamo poi cos’è il Modello AP70 per minori invalidi, in quali casi si deve inviare all’Inps, e come farlo.

Indice

Minori invalidi: indennità di accompagnamento e di comunicazione

Prima cosa da mettere in chiaro è che ai cittadini minorenni viene concessa, in caso di riconoscimento di un’invalidità, lindennità di accompagnamento, se ritenuto che il minore non sia in grado di deambulare o svolgere in maniera autonoma gli atti quotidiani della vita.

Analogamente, l’indennità di comunicazione è una prestazione economica rilasciata su richiesta a chi è stata riconosciuta una sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva (il periodo dell’età evolutiva si conclude col compimento del 12° anno di età). Spetta ai soggetti sordi che la richiedono indipendentemente dall’età e dalle condizioni reddituali.

Accompagnamento minori invalidi: cosa cambia al compimento dei 18 anni

Cosa succede ai soggetti minorenni invalidi e percettori delle due indennità sopra citate (accompagnamento e comunicazione), che raggiungono la maggiore età? Come spiega l’Inps nel messaggio 1446 del 18 aprile, ai minori titolari di indennità di accompagnamento o di indennità di comunicazione, nonché ai minori affetti da sindrome di Down o da sindrome di talidomide, le prestazioni economiche correlate al raggiungimento della maggiore età sono attribuite senza ulteriori accertamenti sanitari.

Il chiarimento dell’Istituto parte da una norma italiana che disciplina questo passaggio automatico e semplificato ai sussidi “adulti”. E’ l’articolo 25 del decreto semplificazioni del 2014 a spiegarlo stabilendo che, quando il minore percepisce l’indennità di accompagnamento, al compimento dei suoi 18 anni l’Inps proseguirà comunque a erogare il sussidio, senza dover chiedere un nuovo accertamento d’invalidità.

Qualora, invece, il soggetto interessato intenda richiedere un verbale sanitario con giudizio medico legale aggiornato alla maggiore età, sarà necessario presentare una nuova domanda di invalidità civile.

Cos’è il Modello AP70 minori invalidi

Veniamo ora al punto. La condizione posta dall’Inps, affinché il neo-maggiorenne non perda una delle due indennità al compimento dei 18 anni, è la compilazione ed invio del modello AP70: il modulo che serve per autocertificare i dati socio-economici necessari alla liquidazione della prestazione loro spettante al compimento della maggiore età, ossia la pensione di inabilità, la pensione per cecità civile o la pensione per sordità.

Al richiedente che, in esito alle verifiche effettuate, risulti in possesso dei requisiti socio-economici individuati dalla legge per accedere alla pensione di inabilità, per cecità civile o per sordità civile, verrà pertanto erogata la prestazione economica correlata alla maggiore età senza essere sottoposto a nuovo accertamento sanitario.

Modello AP70: chi deve inviarlo all’Inps

Anzitutto non occorre preoccuparsi: è l’Inps infatti ad avvertire con dovuto anticipo al soggetto la necessità dell’invio del modello AP70. Come ben chiarito nel messaggio del 18 aprile, gli interessati vengono informati dall’Istituto almeno 6 mesi prima del compimento della maggiore età, con l’invito alla trasmissione del modello “AP70”.

Più in generale invece, l’invio del Modello AP70 spetta ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 67 anni a cui è stata riconosciuta una riduzione parziale della capacità lavorativa (dal 74% al 99%) e con un reddito inferiore alle soglie previste annualmente dalla legge.

Modello AP70: come inviarlo all’Inps

Per inviare il modello AP70 ed essere in pari con l’adempimento richiesto dall’Inps, il soggetto interessato può utilizzare la procedura semplificata messa a punto dall’Istituto. Questa si chiama “Verifica dati socio-economici e reddituali per la concessione delle prestazioni economiche”, si trova online sul portale Inps (www.inps.it) e si raggiunge così: raggiungibile al seguente percorso:

  • “Sostegni, Sussidi e Indennità” >
  • “Per disabili/invalidi/inabili” >
  • “Strumenti” >
  • “Vedi tutti” >
  • “Verifica dati socio-economici e reddituali per la concessione delle prestazioni economiche” >
  • “Utilizza lo strumento”.

A questo punto basta autenticarsi al servizio utilizzando: l’identità digitale SPID oppure la Carta nazionale dei servizi CNS, oppure ancora la Carta di identità elettronica CIE.

Chi non vuole trasmettere il modello utilizzando la procedura web può sempre rivolgersi a Caf e patronati. Anche loro sono autorizzati a seguire i cittadini in questo tipo di adempimento.

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(Foto di copertina: istock/serg3d)

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