Com’è ormai noto, dal 2024 non ci sarà più il Reddito di Cittadinanza. La misura è stata profondamente rimaneggiata dalla Legge di Bilancio, che oltre a prevedere lo stop a partire dal prossimo anno ha rivisto al ribasso l’erogazione del sussidio per i beneficiari cosiddetti “occupabili”, ovvero i cittadini da 18 a 59 anni, che riceveranno solo 7 mesi di RdC quest’anno. Con la diffusione della bozza del nuovo decreto lavoro è arrivato il primo schema della misura che sostituirà il Reddito di Cittadinanza, la MIA, Misura di inclusione attiva. Nella bozza si legge inoltre che sarà possibile richiedere il reddito di Cittadinanza solo fino al 31 agosto 2023.
In maniera analoga a quanto succede nel 2023 per il Reddito di Cittadinanza, la MIA distingue due categorie di nuclei beneficiari: quelli in cui sono presenti soggetti over 60, minori o persone con disabilità, e quelli formati da sole persone occupabili. In quest’ultimo caso il nucleo può essere anche monocomponente.
Vediamo quindi nei prossimi paragrafi quali sono i nuovi requisiti per poter ottenere la MIA e come funzionerà per occupabili e non.
Indice
RdC addio, arriva MIA
La Misura di inclusione attiva, chiamata a sostituire il Reddito di Cittadinanza, proseguirà su un doppio binario a seconda della condizione di “occupabilità” dei beneficiari. In poche parole, chi è ritenuto in grado di lavorare riceverà un sussidio di importo più basso e per un minor tempo, rispetto alle famiglie che non hanno persone occupabili.
Per queste ultime poco cambierà rispetto all’impianto del Reddito di Cittadinanza attuale, tuttavia non è ancora chiaro cosa succederà al contributo per l’affitto, che finora veniva erogato direttamente al locatore.
“Per i cosiddetti non occupabili cambia poco, il reddito di cittadinanza si conferma essere fondamentale come contrasto alla povertà. C’era da fare un lavoro sulle politiche attive, su tutto ciò che c’è attorno alla misura e questo mi sembra che vada nella giusta direzione“. Queste le parole di Pasquale Tridico, presidente dell’Inps, ai microfoni di Radio 24.
Tridico tuttavia nota le criticità rispetto al sussidio per gli occupabili: “L’Italia dovrà fare i conti con le direttive della Commissione Europea sul reddito minimo, consentire a coloro che pur non trovando il lavoro perdono il reddito. Mi sembra effettivamente una grande criticità” ha affermato il presidente.
Quali saranno i nuovi requisiti per richiedere la MIA
Stando alla bozza del nuovo decreto in arrivo, per poter richiedere la MIA occorrerà essere cittadini italiani o dell’Ue (o familiari) con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo.
Inoltre, al momento della presentazione della domanda, bisognerà essere stati residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Per il Reddito di Cittadinanza il requisito era di 10 anni. Si ricorda che l’UE aveva avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia a causa dei requisiti stringenti per ottenere il sussidio che sono stati ritenuti “non è in linea con il diritto dell’UE in materia di libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini, residenti e protezione internazionale“,
Cambia la soglia ISEE, che non dovrà essere superiore a 7.200 euro. Ai fini del calcolo del reddito familiare si terrà conto di una nuova scala di equivalenza che non prenderà in considerazione i minori o i maggiorenni per i quali si riceve l’Assegno Unico. “Il parametro della scala di equivalenza – si legge nella bozza – è pari a 1 per il primo componente adulto del nucleo familiare ed è incrementato di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne che non usufruisce dell’assegno unico e universale, fino a un massimo di 2,1 ed ulteriormente elevato a 2,2 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza.” Il reddito familiare dovrà essere inferiore a una soglia di 6mila euro annui moltiplicati per i valori della scala di equivalenza sopraccitati.
Similmente a quanto accade per il Reddito di Cittadinanza, nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario di:
- autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei ventiquattro/trentasei mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità ai sensi della disciplina vigente;
- imbarcazioni da diporto.
Inoltre è richiesta, per il richiedente della MIA, la mancata sottoposizione a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché la mancanza di condanne definitive, intervenute nei dieci anni precedenti
la richiesta.
Infine, i minori che usufruiscono dell’Assegno Unico universale garantiranno una quota fissa di 50 euro al mese in più nell’importo della MIA.
MIA: come funziona per gli occupabili
Come anticipato, la Misura di inclusione attiva distingue, analogamente a quanto accade quest’anno per il Reddito di Cittadinanza, tra nuclei formati da perone occupabili e nuclei che hanno al loro interno anche persone non occupabili.
Per il primo caso, l’importo massimo del sussidio dovrebbe essere di 375 euro al mese (contro i 500 di ora) e avrà una durata di 12 mesi per la prima richiesta e di 6 mesi per la seconda. Per poterlo richiedere una terza volta occorrerà aspettare un anno e mezzo dall’ultima mensilità ricevuta.
In questo caso i componenti occupabili del nucleo sono tenuti all’obbligo di partecipazione attiva, formazione e lavoro, se non sono occupati in un percorso di studi. Sono tenuti all’obbligo non solo i maggiorenni, ma anche i minorenni che hanno assolto gli obblighi scolastici, ovvero i ragazzi a partire da 16 anni, che non studiano.
Possono essere esonerati da quest’obbligo i componenti con carichi di cura, ovvero quelli con figli minori di tre anni di età o con disabilità in condizioni di gravità.
MIA: come funziona i nuclei con soggetti non occupabili
La Legge di Bilancio 2023, riscrivendo il Reddito di Cittadinanza, ha definito soggetti non occupabili:
- Minori di 18 anni;
- Over 60;
- persone con disabilità.
I nuclei senza persone occupabili dovrebbero ricevere un assegno più alto rispetto alla categoria del paragrafo precedente, di 500 euro al mese, e il sussidio durerebbe 18 mesi per la prima richiesta, scendendo poi a 12 mesi per la seconda, con lo stop di un mese.
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MIA: compatibilità con lavoro dipendente
Se uno o più componenti del nucleo familiare avviano un’attività di lavoro dipendente, la bozza del decreto stabilisce che “il maggior reddito da lavoro percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di tremila euro lordi annui“.
MIA: domanda
La domanda per richiedere la MIA andrà inviata all’Inps per via telematica. È possibile che così come per il Reddito di Cittadinanza questa possa essere fatta anche dagli Uffici postali. L’Istituto, dopo aver svolto tutti i controlli sul possesso dei requisiti, chiederà ai richiedenti di registrarsi a un apposito sistema informativo e di sottoscrivere un patto di attivazione digitale al fine di cominciare a ricevere l’assegno. Verrà creata una nuova carta su cui sarà poi accreditato il sussidio, chiamata appunto Carta MIA.
I componenti maggiorenni del nucleo, nonché i componenti minorenni che abbiano adempiuto agli obblighi scolastici, dovranno inoltre sottoscrivere la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
Il sistema informativo consentirà l’attivazione dei percorsi personalizzati per i beneficiari. Il portale conterrà tutte le informazioni su offerte di lavoro, percorsi formativi, progetti utili alla collettività e altre politiche attive.
MIA: incentivi all’assunzione
Così come avviene in questo momento per il Reddito di Cittadinanza, anche i datori di lavoro che assumeranno a tempo indeterminato i beneficiari della MIA potranno usufruire di uno sgravio pari al 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali per un periodo massimo di 2 anni, fino a 8mila euro annui. Sono esclusi i contributi INAIL.
Foto: iStock/Alexandr Lukin