Malattie professionali: patologie e gradi di invalidità Inail

Patologie, liste, danno biologico, indennizzo

Paolo Ballanti 17/06/19
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L’assicurazione INAIL ha il compito di garantire prestazioni economiche al verificarsi di infortuni e malattie professionali che provocano uno stato di inabilità temporanea assoluta al lavoro.

In caso di malattie, le prestazioni assicurative operano solo quando se ne accerta la causa lavorativa. A tal proposito esiste un elenco di “malattie tabellate” per cui vige una presunzione legale di collegamento con le mansioni svolte.

Se la malattia provoca uno stato di inabilità permanente con un grado di invalidità pari o superiore al 6% spetta un indennizzo economico.

Con Decreto ministeriale sono elencate le patologie e il relativo grado di invalidità.

Analizziamo la disciplina nel dettaglio.

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Malattie professionali Inail: cosa sono

La malattia professionale è una patologia causata da movimenti, materiali o altri fattori che caratterizzano l’ambiente di lavoro e / o la mansione svolta.

Esiste un elenco di malattie (cosiddette “tabellate”) per cui vige una presunzione legale sulla loro origine professionale. In questi casi il dipendente dovrà solo dimostrare l’esistenza della malattia e lo svolgimento di mansioni che espongono alla stessa.

Quando si ricade nelle malattie non tabellate, il dipendente deve dimostrare:

  • L’esistenza della patologia;
  • Lo svolgimento di mansioni che espongono a una o più patologie;
  • Il rapporto di causa – effetto tra la malattia e il lavoro svolto.

L’elenco delle malattie tabellate è allegato al DPR n. 1124/1965. Quelle che si analizzeranno nelle prossime righe sono le patologie frutto dell’ultimo aggiornamento intervenuto con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 10 giugno 2014.

Analizziamole nel dettaglio.

Lista I

Nella lista 1 sono riportate le malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità. Queste sono divise in sei gruppi.

Nel gruppo 1 sono ricomprese le malattie da agenti chimici, come quelle ad esempio provocate da rame (congiuntivite, rinite, asma bronchiale, dermatite irritativa da contatto), acido solforico (odontopatie, bronchite) e cloruro di vinile (fibrosi polmonare).

Il gruppo 2 riporta invece le malattie causate da agenti fisici tra cui si citano la movimentazione manuale di carichi eseguita con continuità (ernia discale lombare), microtraumi e posture incongrue a carico degli arti superiori per attività eseguite con ritmi continui e ripetitivi per almeno la metà del turno di lavoro (borsite, epicondelite, sindrome del tunnel carpale), laser (lesioni retiniche, opacità del cristallino).

Le patologie del gruppo 3 sono quelle provocate da agenti biologici, come virus HIV (AIDS) e virus epatite “A”, “B”, “C” (epatite acuta di tipo “A”, “B”, “C”).

Le malattie dell’apparato respiratorio sono invece contemplate nel gruppo 4. Ne fanno parte le patologie provocate da asbesto (asbestosi polmonare), fumi e gas di saldatura (broncopneumopatia) e silice libera cristallina (silicosi polmonare).

Il gruppo 5 ospita le malattie cutanee, ad esempio quelle derivanti da radiazioni ionizzanti (radiodermiti), fibre lana di vetro (dermatite irritativa da contatto) e radiazioni infrarosse (eritema permanente).

Nel gruppo 6 sono riportate le patologie tumorali, come quelle causate da arsenico (tumore della cute, del polmone o della vescica), asbesto (tumore del polmone, mesotelioma pleurico, tumore della laringe) e polveri di legno (tumore delle cavità nasali, tumore del nasofaringe).

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Lista II

Le patologie inquadrate nella lista 2 sono quelle la cui origine lavorativa è di limitata probabilità. Queste sono divise in quattro gruppi:

  • Gruppo 1, malattie provocate da agenti chimici, come l’artrite reumatoide causata dalla silice libera cristallina;
  • Gruppo 2, malattie causate da agenti fisici come la tendinite del tendine di achille provocata da microtraumi e posture incrongrue che interessano il piede o la caviglia;
  • Gruppo 6, che comprende i tumori provocati dalla raffinazione del petrolio (leucemie, linfomi, tumore della cute), benzene (mieloma multiplo) e radiazioni ionizzanti (tumore del fegato e del pancreas);
  • Gruppo 7, dove sono ricomprese le malattie psichiche e psicosomatiche causate dall’organizzazione del lavoro, come il disturbo post-traumatico cronico da stress.

Lista III

L’ultima lista contiene le patologie la cui origine lavorativa è possibile. In questo caso i gruppi sono soltanto tre:

  • Nel gruppo 1 sono comprese le malattie provocate da agenti chimici come quelle causate da fibre ceramiche (fibrosi polmonare, placche della pleura);
  • Il gruppo 2 contiene invece le malattie causate da agenti fisici tra cui quelle determinate da microtraumi e posture incongrue degli arti superiori per attività svolte con ritmi ripetitivi e continui per almeno la metà del turno (sindrome dello stretto toracico, morbo di dupuytren);
  • Gruppo 6 con i tumori professionali ad esempio quelli causati da cloruro di vinile (tumore del polmone o cerebrale) o cobalto (tumore del polmone).

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Danno biologico

Quando l’infortunio sul lavoro o la malattia professionale provoca un’inabilità permanente si parla del cosiddetto “danno biologico”.

A seconda del grado di invalidità spettano:

  • Nessun indennizzo se l’invalidità è inferiore al 6%;
  • Indennizzo del danno biologico se il grado di invalidità è compreso tra il 6% e il 15%;
  • Se il grado di invalidità è pari o superiore al 16% spetta oltre all’indennizzo per danno biologico un ulteriore indennizzo per le conseguenze patrimoniali della menomazione.

Malattie professionali: gradi di invalidità Inail

I gradi di invalidità riconosciuti per ogni singola patologia sono riportati nella “Tabella delle menomazioni” approvata con Decreto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale del 12 luglio 2000.

Le menomazioni sono classificate per apparati, sensi o tessuti di riferimento, nello specifico:

  • Apparato cardio – circolatorio;
  • Cicatrici;
  • Apparato digerente;
  • Apparato emopoietico;
  • Apparato endocrino;
  • Patologia erniaria;
  • Neoplasie;
  • Apparato nervoso;
  • Apparato osteoarticolare e muscolare;
  • Apparato otorinolaringoiatrico;
  • Apparato respiratorio;
  • Apparato sessuale;
  • Apparato visivo.

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Viene ad esempio attribuito un grado di invalidità pari al:

  • 9% per l’ernia non operabile;
  • 15% per la paralisi completa del nervo muscolo – cutaneo;
  • 30% per la paralisi totale del nervo femorale;
  • 10-20% per il disturbo psicotico – sindrome dissociativa di lieve entità;
  • 80% leucemia mieloide cronica con disturbi minori.

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