Per anni ha fatto finta che andasse tutto bene, eppure…
Un lavoro che non bastava più a coprire le spese, un figlio da mantenere, un mutuo sulle spalle. Poi la separazione, le bollette impilate sul tavolo e le notti insonni.
È la storia di Giovanni, che ha cercato di resistere, di lottare. Ha anche cambiato città e si è rimesso in gioco trovando un nuovo lavoro.
Ma i conti non tornavano mai.
Ogni telefonata era un salto al cuore, perché i debiti continuavano ad accumularsi: 300.000 euro che gli rubavano il futuro.
Poi un giorno Giovanni ha deciso di chiedere aiuto: con una procedura aperta dal Tribunale di Perugia e un piano concreto (e legale) gli ha permesso di versare una parte del suo stipendio ogni anno, per tre anni.
Poi tornerà libero, senza più debiti o paura di minacce e ritorsioni.
Sembrerebbe una favola, ma non lo è. È la storia di un uomo che ha scelto di chiedere aiuto e, con l’applicazione della Legge 3/2012 ha potuto cambiare vita.
Vediamo quindi cosa prevedono le procedure introdotte dalla Legge 3/2012, anche conosciuta come “Legge Salva suicidi” e oggi contenute nel Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Vediamo perché esiste, come funziona e cosa può fare per chi oggi si sente soffocato dai debiti. A guidarci, l’esperienza di Legge3.it: la realtà italiana fondata da Gianmario Bertollo, che da anni aiuta cittadini e famiglie a superare crisi da sovraindebitamento in modo legale e sostenibile.
Indice
Cos’è la Legge Salva suicidi e perché è nata in Italia?
Basta tornare indietro di qualche anno per comprendere il contesto e l’esistenza, oggi, della Legge Salva suicidi.
I telegiornali aprivano con notizie pesanti come macigni: “Imprenditore si toglie la vita per troppi debiti”, “Disoccupato si dà fuoco davanti alla sede di Equitalia“.
Purtroppo, non erano titoli sensazionalistici, ma veri e propri fatti.
Fino a pochi anni fa, in Italia chi perdeva il lavoro o si trovava in difficoltà economiche gravi non aveva alcuno strumento per difendersi. Nessuna legge pensata per chi doveva pagare ma non poteva più farlo.
Il risultato? Milioni di persone intrappolate in una spirale di interessi, minacce, vergogna e solitudine. Un debito, in pratica, diventava una condanna a vita.
La Legge 3 del 2012 – comprensibilmente ribattezzata “Legge Salva suicidi” – nasce proprio da qui. Dalla necessità di fermare una strage silenziosa.
Non per cancellare i debiti dei furbi, ma per ridare dignità a chi si è trovato in ginocchio per cause più grandi di lui: una malattia, una crisi economica, un fallimento, una separazione.
Il principio è molto semplice: i debiti si pagano, ma non a costo della propria vita. Chi è in buona fede e non ha più i mezzi per far fronte ai propri impegni deve avere una possibilità concreta di ripartire.
Come funziona la Legge Salva suicidi: 4 procedure possibili
Nata per offrire una via d’uscita concreta a chi è sommerso dai debiti, la Legge 3/2012 – oggi parte del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza – permette a cittadini e piccoli imprenditori di ottenere una seconda possibilità.
Come abbiamo visto, non si tratta di “cancellare i debiti per magia”, ma di affrontare in modo trasparente e legale una situazione diventata insostenibile.
Chi dimostra di essere in una condizione di sovraindebitamento non colpevole può accedere a una delle quattro procedure previste dalla legge, in base al proprio profilo e alla propria disponibilità economica.
In particolare, per sovraindebitamento non colpevole si intende la condizione in cui un cittadino non riesce più a far fronte ai propri debiti non per dolo, ma per cause oggettive e spesso indipendenti dalla sua volontà (perdita del lavoro, crollo del fatturato o chiusura dell’attività, malattia propria o di un familiare, separazioni o divorzi).
In questi casi, le procedure previste sono:
- Concordato minore: consente al debitore di proporre ai creditori il pagamento del debito, in base a ciò che è realmente in grado di versare.
- piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore: disponibile esclusivamente per le persone che non hanno debiti derivati dall’attività d’impresa”, permette di pagare solo ciò che è sostenibile, anche senza un accordo con i creditori, in quanto il piano è omologato dal giudice.
- liquidazione controllata: il debitore mette a disposizione il suo patrimonio pur mantenendo quanto necessario a condurre una vita dignitosa. Un passaggio fondamentale perché indica che debitore non dovrà più temere di ritrovarsi in difficoltà.
- esdebitazione dell’incapiente: una procedura più recente, introdotta nel 2020 e pensata a chi non possiede nulla da offrire. In questo caso il debitore, pur non avendo nulla da dare in cambio per chiudere la sua situazione, si vede cancellati tutti i debiti, senza alcun versamento.
Tutte e 4 le procedure bloccano immediatamente pignoramenti e interessi, e garantiscono al debitore una prospettiva concreta di ritorno alla vita normale, nel pieno rispetto della legge e della propria dignità.
Ecco chi può accedere alle procedure di sovraindebitamento
Come è facile immaginare, non tutti possono accedere alle tutele previste dalla legge salva-suicidi.
I requisiti per accedere alla Legge Salva suicidi sono due.
Il primo è oggettivo: trovarsi in una condizione di sovraindebitamento non colpevole, ovvero non riuscire più, in modo stabile e non momentaneo, a pagare i propri debiti.
Il secondo invece è soggettivo, ed è qui che entra in gioco un concetto chiave: non essere fallibile. Cosa significa? La Legge 3/2012 si rivolge a chi non può accedere alle tradizionali procedure concorsuali.
Tutti quei soggetti che, pur sommersi dai debiti, non rientrano nei parametri economici previsti dal codice della crisi per la liquidazione giudiziale:
- privati cittadini con debiti personali
- consumatori che non hanno attività d’impresa
- professionisti iscritti ad albi (medici, avvocati, architetti…)
- imprenditori agricoli
- artisti
- enti non commerciali (associazioni, fondazioni, organizzazioni di volontariato)
- piccoli imprenditori, artigiani o partite IVA che, negli ultimi 3 anni, non abbiano superato nessuno dei seguenti parametri:
- 200.000 € di fatturato annuo
- 300.000 € di patrimonio
- 500.000 € di debiti complessivi
In pratica, la Legge Salva suicidi si rivolge a persone fisiche e attività economiche di piccole dimensioni, schiacciate dai debiti, che meritano una seconda possibilità. Non una scorciatoia, ma una via legale e controllata per tornare a vivere.
Ma come applicare in modo strategico ed efficace questa legge?
Sicuramente, non affidandosi al fai-da-te o a chi fa vane promesse. Il rischio sarebbe troppo grande: quello di spendere denaro ulteriore senza risolvere il proprio problema.
No, servono invece consulenti affidabili, esperti del settore, che non promettono risultati impossibili, ma applicano la legge con competenza, proprio come Legge3.it.
Legge3.it: l’aiuto legale per ripartire con la Legge Salva suicidi
Chi l’ha vissuto sulla propria pelle lo sa: l’angoscia dei debiti toglie il sonno e purtroppo, a volte, la voglia di continuare a lottare per risolvere la situazione.
Come successo a Giovanni, che abbiamo conosciuto all’inizio di questo articolo.
Un cittadino che però ha trovato in Legge3.it un alleato indispensabile ed efficace per tornare a vivere sereno, libero dai debiti.
Legge3.it è la realtà italiana specializzata in crisi da sovraindebitamento, un punto di riferimento per chi si trova sommerso dai debiti e vuole uscirne nel rispetto della legge.
Il metodo è chiaro e rigoroso: analisi accurata, valutazione dell’assenza di atti in frode ai creditori, e una selezione trasparente dei casi per l’applicazione Legge Salva suicidi.
Il team di Legge3.it, guidato da Gianmario Bertollo, è l’unico in Italia ad offrire la garanzia “100% soddisfatti o rimborsati”. Nessuna promessa vuota: vengono accettate solo le situazioni in cui la legge può essere realmente applicata, garantendo quindi un tasso di successo del 100%.
Questo l’approccio che ha permesso a Legge3.it di ottenere decine di sentenze favorevoli, tutte consultabili pubblicamente, e raccontate dagli altri 350 cittadini che ce l’hanno fatta, proprio come Giovanni.
Se la sua storia ti ha colpito, se hai riconosciuto frammenti della tua vita tra queste righe, ora sai che esiste una legge a tuo favore e una realtà solida che può aiutarti a uscire dal sovraindebitamento.
Leggi l’approfondimento di Legge3.it e scopri come ripartire pulito grazie alla Legge Salva suicidi.
Foto copertina: istock/fizkes