Legge 104 e pensione anticipata: guida alle regole 2023

Paolo Ballanti 17/02/23
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Legge 104 e pensione anticipata, quali sono le regole 2023? La Legge di bilancio 2023 è intervenuta tra le altre cose in materia di accesso anticipato alla pensione in deroga ai requisiti ordinari, grazie alla proroga di due istituti come Opzione donna ed Ape sociale ed ancora con l’introduzione del meccanismo di Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi).

Tanto Opzione donna quanto Ape sociale spettano al ricorrere di una serie di requisiti non solo anagrafici e contributivi (come avviene per Quota 103) ma altresì in presenza di condizioni legate alla situazione personale, lavorativa o sanitaria dell’interessato.

Per questo motivo, coloro che sono qualificati come portatori di handicap ai sensi della Legge 104 del 1992 ovvero i familiari che li assistono, hanno a disposizione, nel 2023, numerosi canali di accesso alla pensione anticipata. Vediamo come. 

Indice

Legge 104 e pensione anticipata: Ape sociale

La Legge 29 dicembre 2022 numero 197 (Manovra 2023) ha prorogato (articolo 1, commi 288 e 289) fino al 31 dicembre 2023 la possibilità per i lavoratori residenti in Italia, iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della stessa, nonché alla Gestione separata, di richiedere l’Ape sociale. Quest’ultima si caratterizza come un prestito corrisposto in quote mensili, allo scopo di accompagnare il lavoratore sino alla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia.

Requisiti
Ape sociale spetta in favore di coloro che, alla data di accesso al trattamento:

  • Hanno compiuto almeno 63 anni di età;
  • Hanno cessato l’attività lavorativa;
  • Non sono titolari di un trattamento pensionistico diretto.

È necessario, inoltre, appartenere ad una delle seguenti categorie:

  • Disoccupati;
  • Caregivers;
  • Soggetti con capacità lavorativa ridotta;
  • Dipendenti impegnati in mansioni gravose;

oltre a possedere un’anzianità contributiva minima, diminuita, per le lavoratrici, di 12 mesi per ciascun figlio (anche adottivo), nel limite massimo di 2 anni. Per quanto di nostro interesse focalizziamoci su caregivers e soggetti con capacità lavorativa ridotta.

Caregivers
Hanno potenzialmente diritto all’Ape sociale quanti, in possesso di un’anzianità contributiva non inferiore a 30 anni, prestano assistenza (al momento della domanda) e da almeno 6 mesi, a:

  • Coniuge;
  • Persona in unione civile;
  • Parente di primo grado convivente;

con handicap in situazione di gravità, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, Legge 104 del 1992. Il diritto all’Ape coinvolge anche quanti assistono un parente o affine entro il secondo grado convivente, a patto che i genitori o il coniuge di quest’ultimo:

  • Abbiano compiuto 70 anni di età;
  • In alternativa, siano anch’essi affetti da patologie invalidanti, deceduti o mancanti.

Capacità lavorativa ridotta
L’accesso all’anticipo finanziario è garantito anche a fronte dell’accertamento, da parte delle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile, di una capacità lavorativa ridotta almeno pari al 74%. Richiesta altresì, come nel caso dei caregivers, un’anzianità contributiva non inferiore a trent’anni.

Importo
Trattasi di un prestito finanziario corrisposto in dodici quote mensili, pari all’importo corrispondente quello della rata della pensione di vecchiaia, calcolata al momento della domanda.
L’indennità, in ogni caso, non può superare l’importo mensile di 1.500,00 euro lordi, non soggetti a rivalutazione né ad integrazione al trattamento minimo.

Durata
Ape spetta ogni mese per dodici mensilità nell’anno, sino all’età prevista per il pensionamento di vecchiaia o, in alternativa, una volta ottenuto un trattamento pensionistico diretto anticipato o un’altra prestazione anticipata rispetto all’età per la vecchiaia. 

Compatibilità
Ape sociale è compatibile con la percezione di redditi da lavoro dipendente o parasubordinato, derivanti dallo svolgimento di un’attività lavorativa in Italia o all’estero, nel limite di 8 mila euro lordi annui.
Prevista altresì la compatibilità con i redditi generati da prestazioni di lavoro autonomo, entro la soglia di 5.500,00 euro lordi annui.

Decorrenza
La prestazione in parola decorre dal primo giorno del mese successivo la presentazione della domanda all’Inps, previa cessazione dell’attività lavorativa.

Parlando di disabili, legge 104 e pensione anticipata, per approfondire le tutele delle persone invalide e disabili, i diritti dei titolari di legge 104 nei confronti dei datori di lavoro e come dirimere eventuali controversie con l’Inps, consigliamo i tre volumi elencati qui sotto.

Legge 104 e pensione anticipata: Opzione Donna

A seguito delle modifiche introdotte con la Legge di bilancio 2023 (articolo 1, comma 292) è stato esteso all’anno corrente il diritto al trattamento pensionistico anticipato con Opzione donna, circoscritto tuttavia (rispetto al passato) alle lavoratrici appartenenti a determinate categorie che, entro il 31 dicembre 2022, hanno:

  • Un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni, senza alcun cumulo gratuito della contribuzione mista (ne consegue che i 35 anni di versamenti devono sussistere interamente nella gestione previdenziale che liquida la prestazione);
  • Un’età anagrafica non inferiore a 60 anni, ridotta a 59 anni con un figlio ed a 58 anni con due o più figli (il requisito anagrafico non è soggetto agli adeguamenti derivanti dall’aumento della speranza di vita).

Per esercitare l’opzione in parola (oltre alla scelta del calcolo della pensione con il sistema contributivo) è necessario appartenere, come anticipato, ad una delle seguenti categorie:

  • Assistere, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità o un parente o affine di secondo grado convivente, se i genitori o il coniuge della persona con handicap grave ai sensi della Legge 104 abbiano compiuto i 70 anni ovvero siano anch’essi affetti da patologie invalidanti, deceduti o mancanti;
  • Avere una riduzione della capacità lavorativa (accertata dalle commissioni competenti per il riconoscimento dell’invalidità civile) superiore o uguale al 74%;
  • Essere lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE) per la gestione della crisi aziendale (in tal caso l’età anagrafica richiesta è sempre di 58 anni, a prescindere dal numero dei figli).

Da ultimo è importante precisare che, ai fini del perfezionamento dell’anzianità contributiva di 35 anni, si considerano i contributi a qualsiasi titolo versati o accreditati in favore dell’assicurata, al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e / o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico.

Decorrenza
Per l’accesso al trattamento pensionistico si applica il regime delle finestre mobili. Questo significa che tra la maturazione dei requisiti e l’effettiva decorrenza della pensione deve trascorrere un periodo di:

  • 12 mesi per le lavoratrici dipendenti;
  • 18 mesi se il trattamento pensionistico è a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.
LavoratriceEtà a dicembre 2022Anzianità contributiva a dicembre 2022Decorrenza della pensione con Opzione donna
Dipendente60 anni35 anni1° gennaio 2024
Autonoma60 anni35 anni1° giugno 2024

NASpI
Da precisare che, come chiarito dall’Inps, è possibile “fruire della NASpI fino alla prima decorrenza utile successiva alla presentazione della domanda di trattamento pensionistico” (Circolare 12 giugno 2019 numero 88).

Cessazione rapporto di lavoro
Ai fini del conseguimento del diritto ad Opzione donna è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Al contrario non è necessaria l’interruzione dell’attività svolta in qualità di lavoratrice autonoma.

Domanda
Grazie al Messaggio del 1° febbraio 2023 numero 467 l’Inps ha comunicato l’aggiornamento della procedura telematica per la presentazione delle domande di accesso ad Opzione donna, alla luce delle modifiche introdotte dall’ultima Legge di bilancio. Le istanze possono essere presentate attraverso i seguenti canali:

  • Collegandosi al portale “inps.it – Pensione e Previdenza – Pensione Opzione donna”, in possesso delle credenziali Spid, Cie o Cns;
  • Chiamando il Contact center dell’Istituto al numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06.164.164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori);
  • Utilizzando i servizi telematici offerti dagli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge.

La pensione in oggetto, continua l’Inps, è individuata “dal seguente nuovo prodotto Pensione Anticipata opzione donna legge di bilancio 2023”:

  • Gruppo Anzianità / Anticipata / Vecchiaia;
  • Sottogruppo Pensione di anzianità / anticipata;
  • Tipo Opzione donna legge di bilancio 2023;
  • Tipologia:
    • a)      Lavoratrici disoccupate;
    • b)     Lavoratrici che assistono persone con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della Legge 104 del 1992;
    • c)      Lavoratrici con riconoscimento invalidità di grado almeno pari al 74%.

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