La ricetta elettronica diventa definitiva: cosa cambia e come funziona

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“Abbiamo reso strutturale la ricetta elettronica, sia quella rossa che quella bianca, molto apprezzata da cittadini e medici. Abbiamo ritenuto che fosse giusto porre fine alla sperimentazione e alle proroghe per semplificare il lavoro dei medici di famiglia e la vita dei cittadini che non dovranno recarsi negli studi medici ma potranno ricevere la ricetta tramite mail o altri canali sul proprio cellulare”.


Queste le parole del Ministro della Salute Orazio Schillaci a margine del Consiglio dei Ministri dell’11 maggio che ha approvato il nuovo Dl semplificazioni. Tra le altre misure contenute all’interno del provvedimento una riguarda in particolare i pazienti affetti da patologie croniche. Per questi ultimi la ricetta elettronica avrà durata illimitata e permetterà, ogni volta che ci si recherà in farmacia, di fare scorta di farmaci per 30 giorni di terapia.


Un malato cronico ha bisogno periodicamente di assumere lo stesso farmaco – ha proseguito il Ministro – grazie a questa norma i pazienti o chi si prende cura di loro in caso di non autosufficienza, hanno il doppio vantaggio di non dover andare ripetutamente dal medico per ritirare la ricetta e ripetutamente in farmacia per ritirare i farmaci. Non dimentichiamo che molti pazienti cronici sono persone anziane, spesso affette da più di una patologia cronica, non autosufficienti o che hanno difficoltà a spostarsi. È evidente la portata semplificativa di questa misura non solo per le persone ma anche per i medici di famiglia per i quali si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo a vantaggio della cura dei pazienti”.


Vediamo nei prossimi paragrafi tutte le novità portate dal Dl semplificazioni per la ricetta elettronica.

Indice

Ricetta elettronica: con il Dl semplificazioni diventa strutturale

Il Consiglio dei Ministri riunitosi l’11 maggio 2023 ha approvato un disegno di legge di delega al Governo per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e misure in materia farmaceutica e sanitaria. Tra le misure previste per la sanità arriva la fine della sperimentazione della ricetta elettronica. Quest’ultima era stata prorogata a fine 2024 dalla legge di conversione del Decreto Milleproroghe, ma con la nuova delega la misura diventerà strutturale.

La ricetta elettronica dematerializzata ha portato diversi vantaggi alle ASL e ai medici eliminando il supporto cartaceo, ma ha anche agevolato i cittadini che possono ricevere la ricetta tramite email o sul cellulare senza doversi recare presso lo studio medico. Possono essere generate in formato elettronico sia le prescrizioni di farmaci a carico del Sistema Sanitario Nazionale che quelle non a carico, quindi sia le ricette rosse che quelle bianche.

Ricetta elettronica: quando non può essere usata

Il medico può continuare a prescrivere farmaci con la ricetta cartacea rossa nei seguenti casi:

  • malfunzionamento del suo sistema informatico;
  • visite domiciliari;
  • prescrizioni di stupefacenti;
  • prescrizioni di altri farmaci momentaneamente esclusi dalla prescrizione elettronica secondo il DM 2 novembre 2011.

Ricetta elettronica: cosa cambia per i pazienti cronici

Come anticipato, il Dl semplificazioni ha introdotto un’importante novità per i pazienti affetti da patologie croniche. In questo caso, infatti, la ricetta elettronica ripetibile per la prescrizione di farmaci avrà una durata illimitata. Attualmente la ricetta per pazienti cronici permette di prescrivere fino a 6 confezioni di un farmaco per ricetta, e di coprire solo fino a un massimo di 180 giorni (6 mesi) di terapia


Inoltre, ogni volta che si andrà in farmacia sarà possibile fare scorta del farmaco richiesto per coprire fino a 30 giorni di terapia. Il medico prescrittore, si legge nella bozza della delega, “può indicare nella ricetta dematerializzata ripetibile, sulla base del protocollo terapeutico individuale, la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi.” La ripetibilità della ricetta elettronica e la terapia potranno essere modificate dal medico prescrittore in ogni momento.

Spetterà a un decreto del Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del Dl semplificazioni, la definizione delle modalità applicative e delle procedure informatiche necessarie.

Le altre misure del Dl semplificazioni

In tema di salute, il disegno di legge delega prevede di intervenire per:

  • rendere disponibili medicinali di rilevanza clinica non ancora dotati di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) in un contesto regolamentato;
  • semplificare la pubblicità legale relativa ai farmaci, eliminando gli adempimenti connessi alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e consentendo la pubblicazione sul sito dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA);

Per quanto riguarda il tema della disabilità la delega prevede semplificazioni volte a:

  • accelerare e dare tempi certi su autorizzazioni, concessioni, contributi, agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la mobilità, accesso alle prestazioni, ai programmi ai servizi socio-assistenziali, di istruzione, formativi e di inclusione lavorativa, socio-sanitari, sanitari e di assistenza protesica e riabilitativa;
  • ridurre gli oneri amministrativi a carico dei cittadini affetti da patologie croniche e invalidanti, eliminare la ripetizione degli accertamenti sanitari per le patologie e le disabilità permanenti ed esonerare dalla presentazione della documentazione già presente nelle piattaforme o nel fascicolo sanitario in relazione a tali procedimenti;
  • ridurre i casi di accertamenti fisici per i pazienti affetti da patologie già accertate o comprovate da documentazione sanitaria proveniente da strutture pubbliche e per le persone con disabilità riconosciute;
  • ridurre gli oneri amministrativi a carico dei familiari che assistono congiunti con disabilità, con patologie croniche o rare e dare precedenza nell’accesso a servizi socio-assistenziali, sanitari e socio-sanitari, inclusi quelli a sportello e su prenotazione;
  • semplificare i procedimenti di rilascio e utilizzo, anche attraverso delega, della firma digitale e della identità digitali garantendo piena accessibilità ai relativi servizi da parte di tutte le persone con disabilità fisica, sensoriale, anche prive di figure di protezione giuridica e delle persone con disabilità intellettiva assistite da figure di protezione giuridica;
  • semplificare la ricezione della manifestazione di volontà espressa dalle persone con disabilità nel procedimento di formazione di atti pubblici, in modo che sia comunque garantita la provenienza e la genuinità della manifestazione di volontà.

Per approfondire tutte le norme e gli strumenti di tutela che riguardano le persone con disabilità si consiglia il libro “La tutela dei soggetti disabili”, una guida pratica a supporto dei familiari e professionisti che si occupano dell’assistenza e della tutela di un soggetto disabile.

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Alessandro Sodano