Inps, crescono le istanze di salvaguardia. Raggiunta l’intesa sugli esodati

Redazione 13/11/12

Sulla base di quanto previsto dal decreto interministeriale del 1° giugno 2012, predisposto congiuntamente dai due dicasteri dell’economia e del lavoro, tra i primi 65.000 esodati venivano individuate alcune tipologie di persone che, per godere della salvaguardia previdenziale, devono inviare richiesta alle Direzioni Territoriali del Lavoro. Qui la loro pratica viene seguita da commissioni ad hoc che valutano la sussistenza dei requisiti e, in caso positivo, passano la pratica all’Inps. Il termine ultimo per presentare domanda è fissato a mercoledì prossimo, 21 novembre.

Secondo le stime del primo decreto “Salva Esodati” in questione, i soggetti sottoposti al doppio passaggio tra Inps e Direzioni Territoriali del Lavoro – per mancanza di chiarezza sulla loro consistenza complessiva – venivano stimati in 7.990 unità: 6850 lavoratori “cessati” a seguito di accordi individuali o collettivi, 950 lavoratori esonerati e 150 in congedo. Sennonché, in base ai dati pubblicati dal Ministero del lavoro ed aggiornati al 31 ottobre 2012, hanno già presentato domanda di copertura 9.244 “cessati”, 1.528 esonerati e 123 congedati, cioè 10.9895 persone, destinate ad aumentare ancora. Se la tendenza di crescita registrata finora continuerà a confermarsi nei prossimi giorni, si stima che entro il 21 novembre, ultimo giorno per la presentazione delle domande, si arriverà attorno a quota 14.000.

Si tratta delle domande di persone tutte passibili di salvaguardia, almeno potenzialmente. Sarà la verifica della documentazione e dei requisiti, su cui l’Inps sta effettuando un monitoraggio complessivo, a dire quanti di questi esodati abbiano effettivamente il diritto di andare in pensione con le vecchie regole, ma in molti pensano già come molto probabile un superamento delle previsioni del Governo fatte a giugno.

Nei giorni scorsi è arrivato anche il messaggio Inps n. 17734 del 2012, con cui l’Istituto ha predisposto le indicazioni operative per la salvaguardia dei 3.494 lavoratori finora esclusi dal contingente della “finestra mobile”, di cui al decreto interministeriale n. 68225 del 2 ottobre 2012. Con tale decreto si prevedeva la concessione del prolungamento dell’intervento di tutela del reddito, con esclusione della contribuzione figurativa, in favore di un numero massimo di 3.494 lavoratori che nell’anno 2012 non rientravano nel contingente delle 10.000 unità di cui al decreto legge n. 78 del 2010 e avessero presentato domanda di pensione. Ora, l’Inps ha previsto che il sostegno del reddito verrà concesso a tale platea di soggetti per un numero di mesi non superiore tra la data di pensionamento prima del d.l. n. 78/2010 e la data di decorrenza del trattamento pensionistico computata in base a quanto previsto dell’articolo 12 dello stesso decreto.

Nella serata del 12 novembre è stato infine anche raggiunto l’accordo sul caso esodati in sede di Legge di Stabilità, accordo che consente, almeno sulla carta, di dichiarare chiuso questo dolente capitolo. In base al nuovo meccanismo, vengono utilizzati gli eventuali risparmi dei 9,1 miliardi già stanziati per gli esodati nell’arco di tempo 2013-2020, con una sorta di “autocopertura”. Risparmi che arriverebbero da politiche attive per la reintroduzione sul posto di lavoro. Nel caso in cui tali risparmi non si rivelassero sufficienti si ricorrerebbe alla deindicizzazione delle pensioni più ricche, superiori ai 3.000-3.500 euro, recuperando così una cifra per coprire le eventuali necessità del 2014. Il budget del Fondo sarà alimentato anche dalle maggiori entrate dalla lotta all’evasione, dal calo degli spread e dalla riduzione degli sconti fiscali. A inizio 2013 è previsto il punto della situazione, mentre su questo accordo è arrivato infine il via libera da parte della Ragioneria Generale dello Stato.

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