Industria 4.0, come cambia il lavoro nella fabbrica intelligente

Redazione 19/12/19
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Il concetto di ‘Industria 4.0’ è davvero la moderna chiave di lettura del progresso, un orizzonte che è già pronto a trasformarsi ancora una volta per declinarsi in un futuro non lontano secondo gli stilemi della tecnologia 5.0.

All’interno della fabbrica nel corso dei secoli le cose sono sempre cambiate, con un mantra costante: rendere le condizioni di lavoro migliori e meno gravose nel nome dell’automazione.

Ogni Rivoluzione Industriale ha portato dei cambiamenti, a partire dalla Prima che coinvolse i settori tessile e metallurgico e che si caratterizzò per l’invenzione della macchina a vapore di metà Settecento. La Seconda si ricorda per lo sbarco a livello planetario dell’elettricità alla fine del XIX secolo, mentre la Terza è identificata con la svolta digitale che dagli anni ‘60 ha riguardato molti dei principali processi industriali. Infine, con la Quarta iniziata nel nuovo millennio è arrivato il tempo della digitalizzazione.

Questo ultimo passaggio dell’industrializzazione si basa su un mix di automazione, tecnologia e connessione che interpretano al meglio le nuove attitudini del mercato. Che cosa ha comportato tutto questo? Senza dubbio un cambiamento e un’evoluzione oltre che in relazione alle attrezzature anche per la forza lavoro. Hanno fatto il loro ingresso sulla scena i robot industriali, che oggi condividono spazi e mansioni con gli operatori umani: questi ultimi hanno un ruolo decisivo, che si configura nel coordinamento e la supervisione delle macchine che svolgono le attività più faticose o ripetitive.

C’è insomma una fitta collaborazione poiché macchine e uomini hanno un orizzonte comune: creare un prodotto di alta qualità e assolutamente performante. Questi cambiamenti implicano che i dipendenti dell’azienda, i cosiddetti ‘operai 4.0’, abbiano sempre più bisogno di momenti formativi importanti che li rendano pronti a interfacciarsi e dominare queste nuove tecnologie, attrezzi hi-tech di sempre maggior potenza e qualità. Con una regola aurea: non esistono macchine migliori dell’uomo che abbiano la stessa immaginazione, versatilità e capacità di adattamento.

Industria 4.0: le sfide globali

Il pianeta dell’automazione industriale ‘respira’ e prende sempre più fiato, dichiaratamente pronto a intercettare le sfide del futuro che verranno sempre più spesso lanciate nel mare magnum della competitività.

Le imprese, insomma, prendono le misure all’innovazione che sono chiamate ad accogliere. Ecco perché sarà utile affidarsi alla consulenza e al supporto di aziende come la torinese Technology BSA, in grado di sostenere le imprese del settore con un ventaglio di servizi importante compresa la formazione del personale.

In questo ambito infatti l’azienda organizza corsi altamente specializzati su linee di prodotto come i “robot mobile”, “equipaggiamenti elettrici della Phoenix Contact”, o sui “sensori di visione”.

Fondata nel 1997 – e poi, dieci anni dopo, inglobata all’interno del gruppo EDGE Global Supply – Technology BSA è senza dubbio uno dei leader in Italia per la distribuzione di componentistica per l’automazione industriale. I prodotti trattati, solo per citarne alcuni, coprono i settori della meccatronica con robot, macchine trasportatrici, temporizzatori, senza tralasciare tutti i sistemi di controllo e sicurezza.

Da più di un ventennio, Technology BSA si preoccupa di offrire servizi tecnici e commerciali all’avanguardia, garantendo ai propri clienti non soltanto la scelta ottimale per le loro esigenze, ma anche efficienza ed evoluzione tecnologica continue.

Nell’ambito dell’automazione, ormai la maggior parte degli operai è coinvolta in produzioni che si caratterizzano per un alto contenuto tecnologico (sia in relazione al prodotto stesso che alla fase della sua realizzazione) oppure nella creazione di oggetti che andranno a richiedere aggiornamenti frequenti. In un futuro che è già all’orizzonte, le nuove tecnologie saranno poi in grado di ‘potenziare i sensi’ dei lavoratori, soprattutto in merito a ciò che riguarda il tatto e la vista. Questo in un’ottica di ottimizzazione dei tempi tecnici e anche di una riduzione di errori o infortuni sul lavoro.

Industria 4.0: innovazione e aggiornamento, cambia il concetto di fabbrica

Esistono poi alcune professioni tipiche del mondo industriale che si stanno evolvendo per interpretare al meglio le necessità dell’Industria 4.0, prima tra tutte la figura del progettista.

Un lavoro che si sposa senza dubbio con le molte e sempre nuove tecnologie presenti nel panorama, per intercettare le quali devono essere però affinate nuove competenze di tipo digitale: il progettista deve essere pronto a fare ricorso agli strumenti più tecnici ed evoluti sia in ambito software che hardware. Magari utilizzando la simulazione modellistica virtuale e valutando i possibili impieghi della stampa tridimensionale.

Anche il tecnico di manutenzione deve adeguarsi, per essere sempre competitivo: un profilo decisamente specifico che deve saper ‘leggere’ macchine e impianti meccanici o elettrici avanzati. Spesso potrà ricorrere anche all’ausilio di occhiali speciali con la visione virtuale, per capire quali pezzi hanno bisogno di essere sostituiti in un macchinario.
Per fare tutto questo servirà un aggiornamento costante e continuo, vero mantra dell’Industria 4.0 e uno dei punti di forza di Technology BSA.

L’innovazione e l’aggiornamento riguardano più in generale anche i moderni ‘operai 4.0’, un tempo identificati come ‘colletti blu’. Un’espressione che arriva dal secolo scorso, quando negli anni ‘40 veniva utilizzata per identificare il colore delle tute scelto per ‘mascherare’ le macchie dovute all’impiego nella fabbrica. Con una contrapposizione ideale rispetto ai ‘colletti bianchi’, espressione usata per identificare invece il lavoro degli impiegati di ufficio con le camicie.

Ma nel mondo moderno sempre più tecnologico e iperconnesso esiste anche una nuova categoria: i ‘colletti blu digitali’. La differenza? Gli operai 4.0 sono decisamente più coinvolti all’interno di processi di produzione di tipo flessibile e ad alto tasso tecnologico, per rispondere a una varietà sconfinata di richieste che arrivano direttamente dal mercato. Mentre invece i ‘colletti blu digitali’ non hanno un rapporto diretto con la fabbrica di tipo tradizionale: la loro genesi è strettamente connessa al mondo di internet e a tutte quelle piattaforme digitali che hanno creato nuove tipologie di lavoro.

Nell’industria ‘4.0’ sarà determinante anche la presenza dell’Internet of things, con i suoi dispositivi sempre connessi, che permetterà all’impresa di monitorare e tenere costantemente sotto controllo i vari processi aziendali raccogliendo dati utili da impiegare anche a livello di analisi e mappatura di possibili futuri problemi. Grazie alla collaborazione con realtà come Technology BSA, l’azienda diventa sempre di più una ‘smart factory’, che sfrutta sistemi automatizzati e dotati di intelligenza capaci di operare in autonomia interagendo con l’ambiente che li circonda.

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