Anche nel 2025 è possibile posticipare la pensione anticipata beneficiando di un incentivo economico: si tratta dell’incentivo al posticipo pensione previsto per chi, pur avendo già maturato i requisiti per il pensionamento anticipato, sceglie volontariamente di rimanere al lavoro. In una circolare del 16 giugno, l’Inps ha fornito tutte le istruzioni per accedere alla misura, prevista nella Legge di bilancio 2025.
L’incentivo nasce dalla modifica del precedente art. 1, comma 286 della Legge di bilancio 2023. In pratica, il lavoratore che ha già raggiunto i requisiti per la pensione anticipata ma sceglie di continuare a lavorare può rinunciare ai versamenti contributivi a proprio carico. In cambio, riceve in busta paga quella somma, esentasse.
Il punto nell’ultima circolare Inps del 16 giugno, per capire come funziona davvero questo meccanismo e se conviene aderirvi.
Indice
- Cos’è l’incentivo al posticipo pensione per il 2025
- I contributi diventano netto in busta: come funziona l’incentivo?
- Chi può usufruire dell’incentivo
- Quanto dura l’incentivo e quando cessa
- Invio domanda: iter semplificato sul sito INPS
- Quali effetti ha l’incentivo sulla futura pensione?
- Effetti e obblighi per il datore di lavoro
- A chi conviene davvero aderire al posticipo pensione
- FAQ sull’incentivo al posticipo pensione 2025
Cos’è l’incentivo al posticipo pensione per il 2025
Con la circolare n. 102 del 16 giugno 2025, l’INPS ha fornito tutte le istruzioni per l’attuazione di questa misura, prevista dall’art. 1, comma 161, della legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Legge di Bilancio 2025).
Nel 2023, il legislatore aveva già introdotto un primo incentivo simile con la legge n. 197/2022 (Legge di Bilancio 2023). Tuttavia, la misura era limitata ai soli beneficiari della cosiddetta pensione anticipata flessibile, nota anche come Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi). Il meccanismo permetteva di rinunciare alla quota di contributi IVS a proprio carico, per riceverla netta nello stipendio.
La novità del 2025 è l’estensione della platea: oggi l’incentivo si applica anche a chi ha diritto alla pensione anticipata ordinaria, prevista per uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e per donne con 41 anni e 10 mesi. In pratica, chiunque maturi i requisiti entro il 31 dicembre 2025 può scegliere di restare in servizio e ricevere un premio economico immediato.
I contributi diventano netto in busta: come funziona l’incentivo?
L’aspetto più concreto dell’incentivo è il suo immediato impatto economico per il lavoratore. Una volta esercitata la facoltà di rinunciare ai contributi a proprio carico, la somma che il datore avrebbe dovuto versare all’Inps per conto del dipendente viene versata direttamente al lavoratore nella busta paga mensile, sotto forma di importo esente da tassazione.
In sostanza:
- la retribuzione netta aumenta, senza variazioni della lorda contrattuale;
- la somma non è soggetta a imposte, in quanto esclusa dal reddito imponibile ai sensi dell’art. 51, comma 2, lett. i-bis) del TUIR;
- il lavoratore mantiene la copertura previdenziale grazie ai contributi versati dal datore di lavoro (che restano dovuti).
Esempio pratico: un lavoratore con stipendio lordo di 2.500 euro e aliquota IVS al 9,19% (contributo a proprio carico) risparmierebbe circa 230 euro di trattenute. Con l’incentivo, quella cifra entra direttamente in busta paga, non tassata, per un beneficio netto che può oscillare tra i 2.500 e i 3.000 euro all’anno.
Chi può usufruire dell’incentivo
Come spiegato nella circolare Inps 102/2025, l’incentivo al posticipo pensione si rivolge esclusivamente ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, iscritti all’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria) o a gestioni previdenziali sostitutive o esclusive.
I paletti sono in sostanza tre:
- maturare, entro il 31 dicembre 2025, il diritto alla pensione anticipata o alla pensione anticipata flessibile (Quota 103);
- non avere ancora presentato domanda di pensione;
- non aver raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia (67 anni in generale, salvo eccezioni normative per alcune gestioni).
Inoltre, non devono essere già titolari di una pensione diretta (sono escluse dall’incompatibilità le pensioni di invalidità).
È importante sapere che la scelta è valida per tutti i rapporti di lavoro in essere e anche per quelli futuri. Se si cambia datore di lavoro, l’INPS trasferisce automaticamente l’incentivo al nuovo rapporto.
Quanto dura l’incentivo e quando cessa
L’incentivo al posticipo pensione non è permanente. Cessa automaticamente al verificarsi di una di queste condizioni:
- quando il lavoratore raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia;
- nel caso in cui venga concessa una pensione diretta (es. pensione anticipata su richiesta);
- se il lavoratore revoca la scelta (possibile una sola volta nella vita lavorativa).
La misura si configura quindi come una forma di premio ponte tra la maturazione del diritto alla pensione anticipata e il pensionamento effettivo, con lo scopo di incentivare una permanenza volontaria sul lavoro per alcuni mesi o anni.
Invio domanda: iter semplificato sul sito INPS
Chi desidera accedere all’incentivo deve presentare una specifica domanda online tramite il portale Inps, nella sezione dedicata alla posizione previdenziale personale.
L’iter prevede:
- l’invio della richiesta;
- la verifica da parte dell’INPS dei requisiti pensionistici;
- la comunicazione di esito positivo al lavoratore e al datore di lavoro;
- l’avvio della nuova busta paga con incentivo, a partire dal mese successivo alla prima decorrenza utile per il pensionamento.
La procedura è digitalizzata e non richiede documentazione aggiuntiva, se non in casi particolari.
Approfondisci in questo articolo Incentivo al posticipo pensione 2025: come richiedere il bonus netto in busta paga
Quali effetti ha l’incentivo sulla futura pensione?
La domanda più frequente è: “se rinuncio ai miei contributi, avrò una pensione più bassa?” La risposta è: parzialmente sì, ma con impatto limitato.
Infatti:
- la quota retributiva della pensione (valida per chi ha contributi ante 1996) non subisce alcuna riduzione;
- la quota contributiva (post-1996 o per chi è interamente nel contributivo) viene calcolata solo sui contributi versati dal datore di lavoro.
Questo può comportare una leggera riduzione del montante contributivo, ma compensata – per molti lavoratori – dai benefici economici ricevuti durante il periodo incentivato.
Effetti e obblighi per il datore di lavoro
L’adesione del lavoratore all’incentivo per il posticipo pensione comporta anche alcune ricadute operative per il datore di lavoro, che deve adeguare le modalità di gestione contributiva e retributiva a quanto previsto dalla normativa.
È importante chiarire fin da subito che il datore di lavoro non ottiene alcun risparmio contributivo: la misura agisce esclusivamente sulla quota IVS (Invalidità, Vecchiaia, Superstiti) a carico del lavoratore. La quota a carico del datore resta pienamente dovuta e va versata secondo le scadenze ordinarie.
L’azienda è tenuta a:
- interrompere il versamento della quota a carico del dipendente a partire dal mese indicato dall’INPS;
- erogare in busta paga l’importo corrispondente alla quota “rinunciata” come somma aggiuntiva, esente da tassazione;
- applicare correttamente le istruzioni tecniche previste nel flusso UniEmens o nel Portale dei pagamenti PagoPA (per lavoro domestico), utilizzando i codici specifici comunicati da Inps (es. “L577” o “PP”).
Altro punto essenziale è che il datore non può applicare autonomamente il beneficio. È necessario attendere la comunicazione ufficiale da parte dell’INPS, che conferma: il riconoscimento dell’incentivo al lavoratore; la data a partire dalla quale va interrotta la trattenuta contributiva; le istruzioni operative per l’eventuale conguaglio di somme già versate.
A chi conviene davvero aderire al posticipo pensione
L’incentivo è particolarmente conveniente per lavoratori prossimi alla pensione ma non ancora convinti di smettere subito, persone che non hanno necessità economiche immediate di andare in pensione, ma vogliono valorizzare gli ultimi anni di carriera, dipendenti con stipendi medio-alti, per cui il beneficio mensile è più consistente.
FAQ sull’incentivo al posticipo pensione 2025
1. È possibile accedere anche se lavoro part-time?
Sì, l’incentivo vale anche per rapporti part-time o a tempo determinato, se sussistono i requisiti anagrafici e contributivi.
2. Il bonus è valido anche per i dipendenti pubblici?
Sì, la misura è espressamente estesa ai dipendenti della PA, inclusi insegnanti e personale sanitario.
3. Posso cumularlo con il riscatto della laurea?
Sì, non ci sono incompatibilità con strumenti di riscatto o totalizzazione.
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Foto copertina: istock/Dilok Klaisataporn