IMU coniugi 2022, doppia esenzione: scattano i rimborsi

Redazione 25/10/22
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Ribaltato il concetto che due coniugi con residenze diverse in due Comuni diversi devono pagare entrambi l’imposta sugli immobili: l’ultima pronuncia della Corte costituzionale apre la strada al rimborso per IMU coniugi, riservato alle coppie che hanno già versato l’imposta. Chi ancora non ha pagato nulla, nulla dovrà versare, perché resta il concetto dell’esenzione per due coniugi che mantengono ora e in futuro due residenze in due comuni differenti.

Il nuovo parere è arrivato con la sentenza n. 209, depositata il 13 ottobre 2022, che ha ritenuto le attuali sull’agevolazione IMU discriminante per le coppie di differente status giuridico: coppie sposate e unioni civili, conviventi. Tutte le tipologie di coppie devono poter godere dell’identico trattamento agevolativo sull’imposta immobili.

I coniugi sposati o gli uniti civilmente che risiedono in abitazioni diverse, secondo la sentenza della Consulta, hanno diritto alla doppia esenzione, a prescindere dal fatto che le due abitazioni in cui risiedono siano collocate nello stesso Comune o in Comuni diversi. Ribaltone grande quindi, rispetto a quanto era stato previsto nel Decreto fiscale 2022 con l’abolizione del doppio beneficio per le coppie residenti in Comuni differenti.

Ecco quindi che, per chi ha versato l’imposta, seguendo le direttive del decreto Fiscale, potrà ottenere il rimborso e continuare a godere della doppia esenzione in futuro. Vediamo come.

Indice

IMU coniugi: stop all’esenzione nel Decreto Fiscale 2022

Il problema è nato con l’approvazione del decreto Fiscale 2022 collegato alla scorsa Legge di Bilancio, che ha inasprito la normativa sulle agevolazioni dell’imposta sugli immobili, escludendo l’esonero IMU prima casa per i coniugi residenti in due abitazioni collocate in due Comuni diversi.

Nello specifico, con l’articolo 5-decies del provvedimento è stata prevista la possibilità per i coniugi di beneficiare dell’esenzione IMU su un immobile a scelta, sia in caso di residenza nello stesso territorio che in comuni differenti. In sostanza in presenza di due immobili in due Comuni diversi i coniugi avrebbero dovuto scegliere solo una delle due case da inserire nell’esonero. Sul secondo immobile invece il pagamento IMU 2022 sarebbe dovuto restare.

Ecco il testo dell’articolo: “Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile scelto dai componenti del nucleo familiare”

IMU coniugi: ok alla doppia esenzione per due residenze

Spiegata la novità entrata in vigore con il decreto Fiscale 2022, parliamo ora del ribaltone. Perché l’ultima sentenza della Corte costituzionale di ottobre 2022 ha detto stop. Le leggi attualmente in vigore sulla scelta di un solo immobile da destinare all’esenzione IMU sono incostituzionali. Lo ha fatto con la sentenza 209/2022 depositata il 13 ottobre.

La Consulta ha riportato in vigore il diritto a fruire due volte del beneficio dell’esenzione IMU prima casa per coniugi o in unione civile, in presenza di due residenze nello stesso Comune o in due Comuni diversi, come già avviene per le coppie di fatto in regime di convivenza. E’ incostituzionale che chi ha scelto di formalizzare il rapporto con matrimonio o unione civile non abbia gli stessi diritti in tema IMU di chi ha scelto di essere solo convivente.

Di conseguenza, i coniugi che hanno già versato l’IMU non dovuta (secondo i dettami del decreto Fiscale) hanno diritto a ricevere il rimborso.

Per avere diritto all’esenzione Imu per l’abitazione principale in questi casi si deve provare la destinazione della singola casa a dimora abituale di ciascun coniuge.

Per il giudice delle leggi, “nel nostro ordinamento costituzionale non possono trovare cittadinanza misure fiscali strutturate in modo da penalizzare coloro che, così formalizzando il proprio rapporto, decidono di unirsi in matrimonio o di costituire una unione civile”. La legge non può “precludere la possibilità di mantenere la doppia esenzione anche quando effettive esigenze, come possono essere in particolare quelle lavorative, impongano la scelta di residenze anagrafiche e dimore abituali differenti”. Ecco perché la Consulta ha dichiarato costituzionalmente illegittimo anche l’articolo 5-decies del dl 146/2021, che ha riconosciuto il beneficio fiscale dell’esonero IMU, nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi, a “un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo familiare”.

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Esenzione IMU coniugi: come chiedere il rimborso

La domanda di rimborso può essere presentata al proprio Comune di residenza entro 5 anni dal versamento effettuato oppure da quando è sorto il diritto alla restituzione, cioè al 13 ottobre 2022, momento in cui la sentenza della Corte costituzionale è stata depositata. Qualora il Comune non accetti l’istanza il proprietario dell’immobile può rivolgersi al giudice tributario.

Le domande di rimborso dell’imposta versata possono essere presentate anche per le annualità passate ed ancora oggetto di potenziale accertamento (ultimi 5 anni) o nei casi di contenzioso ancora pendente. Inoltre devono essere liquidati anche gli interessi maturati giorno per giorno sulle somme dovute, a partire dalla data del versamento.

La domanda tardiva non consente di intraprendere l’azione giudiziale davanti ai giudici tributario o ordinario. La Cassazione ha chiarito che decorso il termine di decadenza (5 anni), l’interessato non ha più nessuna forma di tutela.

(Foto di copertina: iStock/Rafmaster)

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